Si rompe il patto dei "resistenti" dentro Illimity: alcuni aprono all’offerta. Nel frattempo Unipol aderisce all’OPS di Bper su Pop Sondrio
Si sgretola la linea di difesa costruita da Corrado Passera contro l’offensiva di Banca Ifis. A poche ore dalla chiusura del periodo di adesione all’Opas, è arrivata la fine del patto di consultazione promosso dal ceo e fondatore di Illimity, che rappresentava il 27,2% del capitale della banca attiva nel settore degli Npl. Lo scioglimento è avvenuto "per mutuo consenso", secondo quanto riportato in una nota. Tra i firmatari figuravano lo stesso Passera (0,018%), Alisei Forinvestments (0,986%), Amc Metis (riconducibile al fondo americano Atlas Merchant Capital, 6,303%), Buenafortuna Capital (0,986%), Fidim (famiglia Rovati, 7,66%), Tensile - Metis Holdings (7,25%) e Tetis (3,95%).
Si rompe il fronte dei "resistenti"
Ad incrinare il fronte è stata la doppia mossa di Ifis: prima, il 17 giugno, l’innalzamento della soglia minima di adesione dal 45% al 60%; poi, mercoledì, l’aggiunta di un premio in denaro del 5% (0,1775 euro per azione) in caso di superamento del 90% del capitale. Ieri sono state consegnate 17 milioni di azioni, facendo salire le adesioni al 52,33%. Stamattina, venerdì 27 giugno, Passera ha annunciato che porterà il suo 3,973% all’offerta. Secondo fonti di mercato, tra i nuovi aderenti figurerebbero Sand Grove Capital Management (5,04%) e un investitore americano identificato da alcuni come l’ex pattista Tensile – Metis Holdings. Per gli analisti di Intermonte, lo scioglimento del patto rappresenta "una notizia positiva per l’andamento dell’offerta", in quanto aumenta le probabilità di raggiungere la soglia del 66,67% utile a facilitare una futura fusione.
Unipol e le ex popolari
Intanto, il risiko bancario si è mosso anche su un altro fronte. Unipol ha aderito all’offerta pubblica di scambio lanciata da Bper su Banca Popolare di Sondrio. L’assicuratore, che detiene oltre il 19% in entrambe le ex popolari, ha ricevuto il via libera dal comitato parti correlate. L’operazione è stata seguita da Bnp Paribas e dallo Studio Cappelli Riolo Calderaro Crisostomo Del Din & Partners. Il cda di Unipol ha ribadito "la propria condivisione dei razionali strategici e industriali dell’operazione", evidenziandone i benefici economici, patrimoniali e di creazione di valore. Inoltre, ha strutturato un contratto di vendita a termine sul 5% di Bper, che gli permetterà di mantenere una quota del 20% nella nuova banca post-fusione.