Mutui, fondo Consap spinge gli acquisti under 36: confronto tra tasso fisso e variabile

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Dopo l’ultima riunione dell’istituto centrale di Francoforte che ha ridotto di altri 25 centesimi il costo del denaro, i mutui a rata variabile “ingranano la marcia” rispetto ai corrispettivi a rata fissa. Ma come si riflette il taglio sulle condizioni per accedere a un prestito? Ecco quale scenario si prospetta per i giovani che per l’acquisto della prima casa ricorrono a un finanziamento attraverso il Fondo pubblico Consap

Quello che devi sapere

Il distacco tra Euribor e Eurirs

A suggerire l’allargamento della forbice tra le due tipologie di mutuo sono i rispettivi indici di riferimento. Dopo le recenti mosse della Banca Centrale Europea il solco tra il parametro Euribor a 3 mesi, valevole per le rate variabili, e l’Eurirs a 20 anni adoperato per i fissi è salito a 70 centesimi, un divario che potrebbe aumentare ancora nei prossimi mesi

 

Per approfondire: La rubrica di Carlo Cottarelli: “Di quanti immigrati ha bisogno l'economia italiana?”

Il distacco tra Euribor e Eurirs

L’analisi di MutuiOnline

Come emerge da un’analisi effettuata a inizio giugno sul portale specializzato MutuiOnline, la progressiva riduzione dei tassi di interesse si riflette solo in parte sulle condizioni di offerta dei prestiti. Ipotizzando un mutuo standard da 140mila euro a 20 o 30 anni per l’acquisto di un’abitazione che ne vale da 200mila, l’analisi condotta su 10 offerte diverse mostra come i variabili valgano in media 25 centesimi in meno ai fissi

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Il fattore banche

Rispetto al gap di 70 centesimi risulta una differenza più blanda determinata dalle condizioni maggiormente favorevoli che le banche continuano a riservare a chi opta per la rata fissa. Non ci sono elementi, tuttavia, per stabilire se nei prossimi mesi gli istituti di credito proseguiranno lungo questa direttrice

Il confronto sul mutuo a 20 anni

Stando alla ricognizione di MutuiOnline effettuata su un esempio di finanziamento standard, i mutui a rata fissa a 20 anni si attestano in media con un tasso nominale al 2,99% con il Taeg al 3,23% e una rata da 776 euro, 16 in più rispetto ai variabili. In questo caso il tasso nominale si ferma al 2,76% mentre quello effettivo è al 2,97%

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Il confronto sul mutuo a 30 anni

Per quanto concerne i finanziamenti con durata trentennale, a parità di condizioni l’analisi calcola una media mensile di 593 euro per un mutuo a rata fissa con tasso nominale medio al 3,03% e Taeg al 3,24%. La formula variabile si attesta invece rispettivamente al 2,7 e 2,97% comportando un risparmio di 20 euro sulla rata mensile

I mutui “green”

Fonti di risparmio ulteriori possono derivare poi dai finanziamenti concessi dalle banche per l’acquisto di abitazioni dotate di elevata efficienza dal punto di vista energetico. Pur presentando un prezzo di partenza maggiore, va considerato un peso minore delle bollette e meno rischi di un deprezzamento della garanzia ipotecaria, fattore che spinge molti istituti ad offrire tassi più favorevoli

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Mutui green, confronto tra i tassi fissi

Per quanto riguarda l’orizzonte temporale a 20 anni, la tipologia di mutui green si attesta su un tasso effettivo medio del 2,84%, 34 centesimi in meno rispetto ai finanziamenti standard. Il potenziale risparmio sale a 39 centesimi se si considerano i prodotti green a 30 anni, spinti soprattutto dal dato più basso dell’indicatore Eurirs, pari al 2,85%

Mutui green, confronto sui variabili

Meno marcata risulta la differenza tra mutui green e standard sottoscritti con la rata variabile. In questo caso, il tasso effettivo al 2,82% si traduce in un risparmio potenziale di 15 centesimi sui finanziamenti ventennali e di 18 centesimi su quelli trentennali (qui il tasso medio green è al 2,81%). Oltre alle caratteristiche energetiche dell’immobile, a determinare la differenza di condizioni entrano in gioco altri fattori, dalla possibilità di chiedere un cambio fisso-variabile (e viceversa) all’opzione di interrompere i pagamenti per un determinato lasso di tempo

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Il fondo Consap per i giovani

A determinare l’entità della rata mensile va considerato inoltre il fattore anagrafico con la possibilità riconosciuta ai giovani under 36 anni di chiedere una garanzia statale tramite il fondo pubblico “prima casa” gestito dalla Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici (Consap). L’accesso al fondo consente di sbloccare erogazioni superiori all’80% con un abbattimento sulla rata. Insieme alla valutazione sul reddito, la norma favorisce la possibilità di portare a buon fine la pratica senza ricorrere a garanzie supplementari

Nel 2024 quasi la metà dei mutui totali da under 36

Lo scorso anno la garanzia pubblica ha fatto sentire il proprio peso sul mercato immobiliare. Come evidenzia l’ultima edizione del rapporto di Agenzia delle Entrate - Associazione bancaria italiana (Abi) sul mercato residenziale, nel 2024 quasi la metà (47,4%) degli acquirenti totali aveva meno di 36 anni, l’età massima entro la quale richiedere l’accesso al fondo

 

Per approfondire: “Mutui, come cambia la rata dopo il taglio della Bce”

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