Sul palco del Teatro dal Verme di Milano l'incontro con Mara Panajia, Ceo di Henkel, Anna Nozza, Country Chief People & Organization Officer di Generali Italia, e Barbara Falcomer, Direttrice Generale di Valore D
La parità di genere e l’empowerment femminile sono al centro del panel di Live In Milano sul ruolo delle imprese per favorire una cultura del lavoro più equa. "La collaborazione con Sky ci ha dato l'opportunità di portare i temi dell'inclusione a un pubblico ampio e di approfondire insieme a figure esperte, accademiche e istituzionali alcune delle questioni più significative del nostro tempo: dalla genitorialità condivisa alla transizione tecnologica e digitale, fino alla convivenza tra generazioni e culture diverse nei luoghi di lavoro”. A dirlo è Barbara Falcomer, Direttrice Generale Valore D. “In questo percorso all’interno di Timeline, abbiamo avuto il piacere di coinvolgere le imprese del network Valore D e di mettere a disposizione il know-how maturato in oltre quindici anni di attività. Abbiamo raccontato le buone pratiche e il valore generato dalle aziende associate, con l’obiettivo di alimentare un circolo virtuoso sempre più orientato alla costruzione di un mondo equo, sostenibile e innovativo".
Panajia (Henkel): “Aziende hanno ruolo sociale”
Le aziende hanno il dovere di trasmettere ai giovani un modello che sia sempre più attuale. A dirlo è Mara Panajia, Amministratrice Delegata e Presidente Henkel Italia. “Sono da sempre convinta che le aziende debbano avere anche un ruolo sociale, agendo per il bene delle proprie persone e in generale della comunità in cui operano. Per Henkel l’inclusione non riguarda un numero, la percentuale da raggiungere per soddisfare obiettivi astratti, significa invece impegno ed azioni concreti per far sentire tutti parte integrante dell’Azienda e del suo agire quotidiano. In questa direzione va il percorso dedicato alla genitorialità che, ormai da qualche anno, portiamo avanti e che si concretizza tra le altre cose nella possibilità di usufruire di otto settimane completamente retribuite per i neo-papà. Perché è nella condivisione di ruoli, responsabilità, impegni che si costruisce una società più equa in cui tutti hanno il riconoscimento che meritano”.
Nozza (Generali): "Creare un ambiente di lavoro equo e inclusivo"
Ci sono stereotipi che pesano sulle donne: uno di questi è che le ragazze siano meno portate alle materie tecnico-scientifiche. Il contributo delle aziende deve essere anche quello di aiutare le ragazze nella loro ascesa professionale. “Come Generali agiamo per essere un datore di lavoro responsabile e da anni ci impegniamo per creare un ambiente di lavoro equo e inclusivo, che consenta alle nostre persone di bilanciare al meglio le esigenze professionali e personali”, ha dichiarato Anna Nozza, Country Chief People & Organization Officer di Generali Italia ha dichiarato. “Come primo assicuratore del Paese, sentiamo la responsabilità di rappresentare al meglio la società in cui operiamo e di valorizzare ogni identità culturale e personale. Per noi è fondamentale rispettare e accogliere in azienda tutte le diversità e oggi abbracciamo molteplici dimensioni in questo ambito: oltre al genere, ci impegniamo anche su generazioni, culture, abilità, orientamento sessuale. Il nostro obiettivo è valorizzare l’unicità di tutte le nostre persone”.