Bonus anziani 2025 al via: come funziona e a chi è rivolto

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Nei giorni scorsi è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto attuativo che rende operativa la prestazione universale per anziani non autosufficienti, una misura nata con la legge delega n. 33 del 2023. Viene erogata dall'Inps, su espressa richiesta da parte dell’interessato in possesso dei requisiti previsti dalla legge, anche tramite gli enti di patronato. Assorbe l'indennità di accompagnamento e la integra. 

Quello che devi sapere

I requisiti

Come spiega l’Inps sul proprio sito, hanno diritto alla prestazione le persone anziane non autosufficienti che:

  • abbiano età anagrafica pari o superiore a 80 anni, e il riconoscimento di un livello di bisogno assistenziale gravissimo;
  • abbiano un ISEE socio sanitario ordinario non superiore a 6mila euro;
  • siano beneficiari dell’indennità di accompagnamento

Per approfondire: Pensioni, riscatto dei buchi contributivi. Come fare domanda all'Inps

Quando viene distribuita

  • La misura è distribuita su base mensile a decorrere dal primo giorno del mese di presentazione della domanda ed è erogata per il periodo di sperimentazione indicato dalla legge (dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026)

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Come funzionano le due quote

  • La prestazione universale è composta da una quota fissa monetaria corrispondente all'indennità di accompagnamento (circa 570 euro al mese) di cui all'articolo 1 della legge 11 febbraio 1980, n. 18 e da una quota integrativa definita “assegno di assistenza”, al momento pari a 850 euro mensili, nei limiti delle risorse disponibili. Quest’ultima punta a finanziare il costo del lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici, con mansioni di assistenza alla persona titolari di rapporto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali di settore. In alternativa, è utilizzabile per acquistare servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti da imprese e professionisti qualificati nel settore dell'assistenza sociale non residenziale, nel rispetto delle specifiche previsioni contenute nella programmazione integrata di livello regionale e locale. Entrambe le componenti della prestazione sono esenti da imposte e non sono pignorabili

Modalità di pagamento

  • La quota fissa e la quota integrativa sono liquidate attraverso due pagamenti separati: la parte fissa viene erogata secondo le modalità già in uso per il pagamento dell’indennità di accompagnamento; quella integrativa - assegno di assistenza - viene erogata con uno specifico pagamento predisposto dalla procedura automatizzata tramite il servizio “Prestazione Universale”. Il provvedimento di liquidazione inviato al cittadino indicherà sia la quota fissa, con indicazione del certificato di pensione identificativo dell’indennità di accompagnamento, sia la quota integrativa con l’indicazione della decorrenza della rata e dell’importo mensile riconosciuto

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Come fare domanda

  • La domanda può essere presentata telematicamente da chi ha un’età pari o superiore a 80 anni o dal primo giorno del mese in cui viene perfezionato il requisito anagrafico, attraverso il portale dedicato sul sito istituzionale dell’Istituto, tramite la propria identità digitale, o tramite gli istituti di patronato. È possibile presentare richiesta per l’agevolazione per tutto il periodo della sperimentazione (fino al 31 dicembre 2026) e, se presenti i requisiti previsti dalla legge, sarà riconosciuta dal mese di presentazione fino a dicembre 2026. La lavorazione sarà avviata dalla data di presentazione della domanda, se il requisito anagrafico è già perfezionato, o al suo perfezionamento se successivo

I casi in cui decade

  • La prestazione decade, e l’assegno di assistenza (quota integrativa) non può essere erogato, in questi casi: cessazione, per qualsiasi motivazione, del pagamento dell’indennità di accompagnamento; attestazione ISEE sociosanitario ordinario superiore a 6mila euro; mancato utilizzo degli importi erogati a titolo di quota integrativa nelle modalità sopra indicate

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Il monitoraggio dell’Inps

  • L’Inps, quando in gennaio aveva comunicato l’avvio della misura (resa operativa con il decreto attuativo solo da pochi giorni, come visto), aveva chiarito che si sarebbe occupato anche del “monitoraggio della spesa per un’eventuale rideterminazione dell’importo mensile della quota integrativa, qualora si verifichi uno scostamento fra il numero di domande pervenute e le risorse finanziarie"

La rinuncia è possibile

  • Il cittadino può, in un momento successivo all’accoglimento della domanda, rinunciare alla prestazione

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Pochi servizi

  • Secondo il settimo rapporto Osservatorio Long Term Care del CERGAS - SDA Bocconi, svolto con il contributo di Essity, le residenze per anziani coprono soltanto il 7,6% delle richieste degli over 65 non autosufficienti. L’Assistenza Domiciliare Integrata (Adi) si conferma il servizio più diffuso, ma raggiunge appena il 30,6% degli aventi bisogno, soffrendo di una riduzione progressiva delle ore medie per utente. Infine i centri diurni sono marginali, con una copertura insufficiente, pari allo 0,6% delle necessità. La ricerca dell’Osservatorio è stata condotta su 106 residenze per anziani, ognuna delle quali gestisce in media 113 posti letto

Per approfondire: Estate INPSieme Senior, pubblicato il bando 2025. Ecco come fare domanda

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