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Mobilità sociale, solo 3 italiani su 10 credono in un futuro migliore per i propri figli

Economia
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A rivelarlo è il nuovo Report FragilItalia “Disuguaglianze sociali e ascensore sociale”, realizzato da Area Studi Legacoop in collaborazione con Ipsos, secondo cui nel nostro Paese emergono disuguaglianze in diversi settori. In particolare, il rapporto evidenzia un blocco della mobilità sociale, con sei italiani su dieci che si posizionano nella parte inferiore della “piramide sociale”

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Solo tre italiani su dieci ritengono che i propri figli possano aspirare a un migliore status sociale. A rivelarlo è il nuovo Report FragilItalia “Disuguaglianze sociali e ascensore sociale”, realizzato da Area Studi Legacoop in collaborazione con Ipsos, secondo cui nel nostro Paese emergono disuguaglianze in diversi settori. Secondo la ricerca, aumenta tra gli italiani la percezione delle disuguaglianze relativa alla possibilità di accesso a servizi sanitari di qualità e alla casa, alle discrminazioni di genere e alle fratture sociali. In particolare, il rapporto evidenzia un blocco della mobilità sociale, con sei italiani su dieci che si posizionano nella parte inferiore della “piramide sociale”.

I dati del Report FragilItalia

Condotta attraverso un sondaggio su un campione rappresentativo della popolazione (800 casi, con età superiore ai 18 anni), la ricerca stila una classifica della percezione delle disuguaglianze in Italia. Al primo posto troviamo l'aumento della povertà, percepita dal 57% degli intervistati, e al secondo la precarizzazione del lavoro, individuata dal 45% delle persone. Dal report emerge anche la percezione delle mancanza di lavoro e opportunità per i giovani (44%), quella di differenti possibilità di accesso ai servizi sanitari di qualità (41%) e di un'importante difficoltà di crescita sociale per chi proviene da famiglie a basso reddito (36%). Stando all'analisi, è in aumento tra la popolazione anche la percezione delle discriminazioni di genere (indicate dal 30% degli intervistati), e delle disuguaglianze nelle possibilità di accesso alla casa (26%).

La percezione della popolazione

Sono soprattutto gli under 30 a perepire un maggiore aumento delle disuguglianze legate alle opportunità lavorative per i giovani (52%) e alle discriminazioni di genere (40%). Mentre gli over 65 percepiscono maggiormente le disuguaglianze relative all'incremento della povertà (63%), alle possibilità di accesso ai servizi sanitari (50%) e alla casa (32%).

La piramide sociale

Per quanto riguarda invece il reddito e le condizioni di vita, il 41% degli intervistati nel sondaggio si colloca nella parte superiore della piramide sociale: il 34% al ceto medio (7 punti in più rispetto a tre anni fa) e solo il 7% alla upper class (+1). Il 59% delle persone ritiene invece di appartenere ai gradini piùà bassi della scala sociale. Inltre, solo il 5% degli intervistati pensa che la propria posizione sia migliorata. Per il 38% è rimasta uguale ad un livello medio o alto e per il 35% è rimasta uguale ad un livello basso o popolare. Risulta peggiorata invece per il 22%.

L'aspettativa per i figli

Per quanto riguarda l'aspettativa per i figli, il report evidenzia una tendenza in peggioramento. Ciò significa che la maggior parte degli italiani ritiene che i propri figli non riusciranno a migliorare la propria posizione nella scala sociale: si tratta del 52% degli intervistati, contro il 32% che ritiene il contrario. Il 15% pensa invece che addirittura scenderanno più in basso nella piramide sociale.

I divari sociali

Il rapporto fa luce anche sulla percezione delle fratture sociali in Italia. Quella principale è il divario tra ricchi e poveri (66%), seguito da quello tra “onesti” e “furbetti” (62%) e infine tra popolo ed èlite (59%). Da segnalare anche la percezione delle fratture tra lavoro stabile e flessibile, italiani e immigrati, equità e disuguaglianza (tutte al 49%). Poi ancora, tasse-libertà (46%), democrazia-poteri forti (46%), lavoratori-datori di lavoro (45%), diritto alla salute-imposizioni relative alla salute (42%). 

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