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Dal recesso gratuito alla trasparenza dei prezzi: 10 idee per tutelare i consumatori

Economia
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Istat: aumenta rischio povertà ed esclusione sociale
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Istat: aumenta rischio povertà ed esclusione sociale
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Introduzione

Massimiliano Dona, presidente dell’Unc (Unione nazionale consumatori) ha fornito un elenco di 10 cose da fare per tutelare le persone che ogni giorno effettuano acquisti di più tipologie: "Si tratta di 'facili' modifiche legislative, a costo zero per i conti pubblici, ma potenzialmente in grado di cambiare la nostra vita", ha spiegato. Eccole di seguito

Quello che devi sapere

1) Equità nelle disdette contrattuali

  • Secondo Unc deve essere offerta al cliente la possibilità di sciogliere un contratto con le stesse modalità con cui lo ha attivato: per telefono se è stato avviato per telefono, online se è partito online e via così. Sono spesso diffusi invece i contratti che si attivano con un 'sì' rubato da un call center (o con un clic online), per i disdire i quali sono necessari diversi passaggi. “È ingiusto”, spiega Dona. “Se si attiva con certe modalità si deve poter disdire con lo stesso metodo”

Per approfondire: Call center, perché arrivano telefonate mute e cos’è il “comfort noise”

2) Stop alle rimodulazioni unilaterali

  • “Quando un operatore di servizi lancia una nuova offerta, quel prezzo deve restare valido almeno per un certo lasso di tempo (per i 12 mesi successivi, per esempio). Oggi invece accade troppo spesso di essere ricontattati solo dopo qualche giorno per una rimodulazione contrattuale. Naturalmente peggiorativa. Capisco il libero mercato e la facoltà per i fornitori di rimodulare il contratto lasciando al cliente la possibilità di recedere gratuitamente, ma non basta più”, prosegue Dona. “Allora, se un'impresa lancia un'offerta magari per sbaragliare la concorrenza, dovrà tener ferme quelle condizioni almeno per un po’ di tempo”

Per approfondire: Giornata mondiale diritti consumatori: come gli acquisti online ridefiniscono le tutele

3) Stop alla shrinkflation e all'overpackaging

  • Shrinkflation e l'overpackaging dovrebbero essere sanzionate efficacemente perché chi restringe il contenuto, sgramma il prodotto, toglie una merendina dalla confezione o un po' di detersivo dal flacone è sleale nei confronti del consumatore”, spiga Dona. La Shrinkflation è quella tecnica di marketing che punta a ridurre dimensioni o quantità di una merce, lasciando inalterato il prezzo conosciuto. “È vero che un produttore può decidere autonomamente il formato, ma nel caso voglia togliere qualche grammo, dovrebbe ridurre anche il packaging. Non solo per renderlo evidente al consumatori, ma anche per inquinare di meno. Grazie al nostro impegno, è stata approvata una legge sulla Shrinkflation. Arriva tardi, certo, ma impone alcuni importanti obblighi informativi, grazie all’Art. 23 della Legge sulla Concorrenza che interviene 'in materia di riporzionamento dei prodotti preconfezionati', introducendo un nuovo articolo 15 bis all'interno del Codice del consumo"

4) Stop alle immagini taroccate e al baby marketing

  • “Dovrebbe essere vietato 'ritoccare' le immagini della pubblicità e persino le immagini riprodotte sulle confezioni dei prodotti dovrebbero essere rispondenti alla realtà. E vorrei che fosse vietato usare personaggi dei cartoni animati per sedurre i bambini. Il marketing rivolto ai minori di 14 anni dovrebbe essere vietato tanto sul punto vendita che nella comunicazione commerciale online/offline”

5) Più trasparenza sui prezzi e sulle offerte

  • “Succede ancora troppo spesso di trovare esposte sugli scaffali offerte confusionarie o prezzi diversi da quelli che poi vengono effettivamente praticati. Per non dire di quegli sconti annunciati che poi però non sono applicati alla cassa. Troppo spesso si vedono (soprattutto dei prodotti alimentari) scritte minuscole, a cominciare dal prezzo per unità di misura (che deve essere scritto più grande), per non dire delle date di scadenza spesso stampate in modo illeggibile”. Dona prosegue che servirebbero “Più controlli ed effettive sanzioni, quindi, di queste pratiche scorrette”

6) Più tutela dalla pubblicità camuffata

  • “La pubblicità (in particolare quella che fanno certi influencer) dovrebbe essere verificata più efficacemente e dovrebbe essere bandita (ma per davvero) per quei consumi ad alto tasso di criticità come il trading online, gioco d'azzardo, per non dire del fumo, anche quello alternativo. Se non facciamo rispettare i divieti vigenti (in materia di gioco e tabacco) avremo responsabilità enormi per l'impatto che questi consumi avranno sulle giovani generazioni”

7) Più tutela dalle speculazioni

  • “Non ho mai capito perché nel nostro sistema giuridico la vendita sottocosto sia limitata da vincoli molto stringenti, mentre non esiste nessun tetto a rincari e speculazioni. Ora, come dico sempre rispondendo a chi si lamenta sui social, i prezzi purtroppo (o per fortuna) sono liberi, ma andrebbe definita come pratica commerciale scorretta quella di chi approfitta di particolari emergenze per alzare i costi per noi consumatori. A oggi, nessuno interviene quando i fornitori di beni o servizi aumentano i prezzi in modo abnorme”

8) Recesso gratuito per gli abbonamenti

  • Dona individua anche l'importanza di garantire un recesso a costo zero dagli abbonamenti, “a differenza di quello che accade oggi in Italia dove le penali che erano state abolite dal 'decreto Bersani' sono nel frattempo rientrate dalla finestra. Penso in particolare a quanto accade nei rapporti con le compagnie telefoniche e per gli abbonamenti alle piattaforme di streaming video”

9) Più diritti nel rapporto di garanzia

  • “Il consumatore che acquista un prodotto dovrebbe essere realmente tutelato dal venditore", che dovrebbe "far rispettare l'obbligo di riparare o sostituire in tempi brevi il prodotto. E in caso di sostituzione, il termine della garanzia dovrebbe ripartire da zero” 

10) Stop alle chiamate moleste dei call-center

  • “Per farlo, bisogna avere il coraggio di privare di valore legale i contratti stipulati per telefono. Se un contratto stipulato per telefono non avesse alcuna validità, nessuno avrebbe più interesse a molestare”, chiude Dona 

Per approfondire: Giornata della protezione dei dati: 5 consigli utili per evitare rischi online