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Bonus rifiuti, in arrivo lo sconto del 25% sulla Tari. A chi spetta e come funziona

Economia
©IPA/Fotogramma
Rifiuti, la sala operativa di AMA che controlla in tempo reale la raccolta
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Rifiuti, la sala operativa di AMA che controlla in tempo reale la raccolta
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Introduzione

Dopo oltre cinque anni si avvicina l'attivazione del bonus sociale rifiuti, con un Dpcm che "individua i principi e i criteri per la definizione delle modalità applicative". Ecco cosa sapere.

Quello che devi sapere

Cos’è il bonus rifiuti

  • Il bonus rifiuti è un'agevolazione economica, introdotta nel 2019 con un decreto fiscale, che garantirà una riduzione della spesa del 25% della Tari, o della tariffa corrispettiva per il servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani altrimenti dovuta, ai nuclei familiari in condizione di disagio economico, come già previsto per i servizi elettrico, gas e acqua.

 

Per approfondire: Tari, ecco le città dove si paga di più per la tassa sui rifiuti. La classifica

Chi può beneficiarne

  • Il bonus rifiuti viene riconosciuto a tutti i nuclei familiari con Isee fino a 9.530 euro, tetto elevato a 20mila euro se si hanno almeno quattro figli a carico. Il Dpcm del 21 gennaio, ora pubblicato in Gazzetta ufficiale e in vigore dal 28 marzo, stabilisce le disposizioni in base con cui l'Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) stabilirà le modalità applicate. Dopo lo sblocco normativo servono ora queste norme per mettere a terra la misura.

 

Per approfondire: Tari 2025, cos'è, quando si paga e quali sono le esenzioni per pagare meno

Da attendere ora i provvedimenti di Arera

  • Il decreto prevede che l'Arera stabilisca con propri provvedimenti "le modalità applicative delle agevolazioni tariffarie", tenuto conto del "principio del recupero dei costi efficienti di esercizio e di investimento. Si prevede inoltre che per coprire gli oneri del bonus sociale rifiuti, l'Arera istituisca e aggiorni con propri provvedimenti, entro luglio, una apposita componente perequativa, applicata alla generalità dell'utenza, domestica e non domestica, che alimenta un conto gestito dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali. Nell'ambito dell'aggiornamento del metodo tariffario per la determinazione dei corrispettivi del servizio integrato dei rifiuti e dei singoli servizi che costituiscono attività di gestione", l'Arera "può prevedere l'introduzione di meccanismi di gradualità, per un periodo di dodici mesi, nell'applicazione delle agevolazioni tariffarie"

Cos’è la Tari

  • La Tari è l’imposta con la quale i contribuenti finanziano i costi del servizio di raccolta e smaltimento della spazzatura. Questo tributo locale viene pagato da chi occupa fisicamente gli immobili oppure, nell’ipotesi in cui questi siano vuoti, da chi ha su essi il diritto di proprietà. Inoltre, ciò che si paga con la Tari non è la produzione effettiva di rifiuti, ma la mera possibilità di produrli dimorando nell’immobile soggetto a questa tassa

Come si calcola

Nel momento in cui si calcola la Tari bisogna tener conto di due diverse componenti:

  • La Tari è calcolata secondo una quota fissa e una quota variabile
  • L’importo complessivamente dovuto è determinato in relazione sia alle caratteristiche dell’immobile che a quelle del nucleo familiare

Chi la deve pagare

  • Il presupposto per il pagamento della tassa sui rifiuti è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o aree scoperte operative, suscettibili di produrre rifiuti. A fissare le regole è il comma 641 della Legge di Stabilità 2014 la quale prevede che il pagamento sia dovuto "da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani". A pagare è l’utilizzatore dell’immobile, non il proprietario 

Chi è esonerato

Rientrano invece tra i casi di esonero:

  • Aree condominiali comuni e non utilizzate in via esclusiva (ad esempio per androne e scale del palazzo)
  • Aree in cui non si producono rifiuti in modo autonomo, ovvero cantine, terrazze, balconi
  • Aree pertinenziali scoperte o accessorie di locali già soggetti a tributo;
  • Locali che, a causa di situazioni particolari, non sono suscettibili di produrre rifiuti

Le riduzioni facoltative

Secondo quanto prevede il MEF, il Comune, in quanto destinatario ultimo della tassa, può anche applicare alcune riduzioni facoltative:

  • abitazioni con unico occupante
  • abitazioni e locali per uso stagionale
  • abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di sei mesi all'anno, all'estero
  • fabbricati rurali ad uso abitativo
  • attività di prevenzione nella produzione di rifiuti (in particolare: utenze domestiche che abbiano avviato il compostaggio domestico), commisurando le riduzioni tariffarie alla quantità di rifiuti non prodotti

 

Per approfondire: Rifiuti urbani in Ue, cresce la differenziata. Italia luci e ombre