Fincantieri torna in utile dopo 5 anni, 27 milioni nel 2024: ordini a livelli record
Economia
Si tratta del primo risultato positivo dal 2019, ottenuto con un anno di anticipo rispetto alle previsioni. Per il 2025, il gruppo prevede di raggiungere ricavi pari a 9 miliardi di euro
Fincantieri registra un ritorno agli utili con un guadagno di 27 milioni di euro, in contrasto con la perdita di 53 milioni nel 2023. Si tratta del primo utile dall’inizio del 2019 e arriva con un anno di anticipo rispetto al piano previsto. Pierroberto Folgiero, amministratore delegato, ha sottolineato che l’azienda sta iniziando a vedere i frutti del 2024, con ricavi in aumento del 6,2%, pari a 8,1 miliardi di euro, segnalando l'inizio di una nuova fase per il gruppo. Questo risultato potrebbe preludere a un possibile ritorno alla distribuzione di dividendi, interrotta dal 2019. Rispondendo alle domande degli analisti, Fincantieri ha escluso al momento la distribuzione degli utili. Nel frattempo Donald Trump ha annunciato la creazione di un ufficio per la costruzione navale alla Casa Bianca, con nuovi incentivi fiscali per il settore. Folgiero ha sottolineato che questo sviluppo evidenzia l'importanza crescente della cantieristica navale nella geopolitica, riconosciuta dalle potenze mondiali come fondamentale per la difesa, la sicurezza e l'economia marittima.
Risultati e previsioni
Fincantieri ha chiuso l'anno con un portafoglio ordini di 51,2 miliardi di euro, pari a 6,3 volte i ricavi previsti per il 2024. Di questi, 15,4 miliardi sono stati acquisiti nell'anno appena concluso, un incremento significativo rispetto all’anno precedente, senza considerare la commessa record da 9 miliardi per nove navi da crociera firmata con l’americana NCL. Pierroberto Folgiero ha evidenziato che il valore creato dal gruppo sta iniziando a riflettersi anche sulla sua capitalizzazione di mercato, che ha raggiunto i 3,5 miliardi di euro, nonostante un calo del 2,8% del titolo a causa delle incertezze legate ai dazi. Per il 2025, Fincantieri prevede ricavi attorno ai 9 miliardi di euro, con un Ebitda margin superiore al 7% e un rapporto di indebitamento stabile rispetto al 2024, grazie all'integrazione della società ingegneristica Remazel e della Wass, società controllata specializzata nella progettazione di siluri e sonar per la difesa.
