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Bonus genitori separati, arriva il contributo dopo 4 anni. Come funziona

Economia
©IPA/Fotogramma
Povertà, con nuovi aiuti meno soldi per 850mila famiglie
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Povertà, con nuovi aiuti meno soldi per 850mila famiglie
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Introduzione

Sono oltre 4mila i beneficiari del bonus per i genitori separati, divorziati e/o non conviventi. La misura prevede un sostegno economico per i genitori in stato di bisogno, cioè con un reddito non superiore a 8.174 euro. Le domande presentate erano 6.486. L’Inps procederà ora a versare gli assegni: in media circa 1.900 euro per ogni richiedente, con un’unica rata. Si tratta di una cifra inferiore al tetto massimo di 9.600 euro previsto dal provvedimento. Il fondo stanziato è di 10 milioni, ma per il momento ne verranno usati 8,5

Quello che devi sapere

L’emergenza epidemiologica

  • La misura è stata pensata per garantire un contributo ai genitori che nel periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19 risultavano conviventi con figli minori o maggiorenni portatori di handicap grave e che, nello stesso periodo, non abbiano ricevuto l'assegno di mantenimento per inadempienza dell’altro genitore (ex coniuge o ex convivente)

Per approfondire: 

Assegno unico, a marzo il conguaglio. Ecco gli aumenti in base all'Isee

Quando spetta

  • Più precisamente: il bonus spetta nel caso in cui l’altro genitore, in conseguenza dell'emergenza epidemiologica, abbia cessato, ridotto o sospeso l’attività lavorativa a decorrere dall'8 marzo 2020 per una durata minima di 90 giorni oppure abbia subito una riduzione del reddito di almeno il 30% rispetto al reddito percepito nel 2019

Il percorso per presentare domanda

  • La domanda doveva essere presentata all’Inps previa autenticazione al portale dell’Istituto, attraverso il servizio “Contributo per genitori separati o divorziati per garantire la continuità dell'erogazione dell'assegno di mantenimento”, disponibile nella sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”. Successivamente le istanze presentate sono state trasmesse al Dipartimento per le politiche della famiglia per lo svolgimento delle istruttorie. La domanda poteva essere presentata all’Inps dal 12 febbraio 2024 al 31 marzo 2024

Requisiti

Ecco nello specifico i requisiti per accedere a questa misura.

Il bonus spetta al genitore che presenta la domanda che:

  • abbia un reddito IRPEF non superiore a 8.174 euro nelle annualità di mancata corresponsione del mantenimento (2020, 2021 e 2022);
  • risulti convivente con il/i figlio/i nelle medesime annualità;
  • in caso di figli maggiorenni, questi siano portatori di handicap grave ai sensi dell’articolo 3, comma 3, legge 104/1992, alla data della mancata percezione dell’assegno di mantenimento, successivamente all’8 marzo 2020 e nei periodi per i quali viene richiesta la prestazione (non oltre al 31 marzo 2022)

L’idea nel 2021

  • La misura è nata nel 2021, in piena pandemia. All’epoca, il governo guidato da Mario Draghi l’aveva inserita nel decreto Sostegni. Il testo però era stato giudicato troppo vago, e quindi inapplicabile. Mancavano infatti alcune precisazioni: non erano citate, per esempio, le coppie di fatto. La norma era stata perciò riscritta con alcune modifiche, e inserita in un nuovo decreto fiscale poi approvato alla fine del 2021. Come spesso succede, però, la distribuzione dei fondi era legata a un decreto attuativo: è arrivato solo alla fine del 2022

Il portale per le domande è stato aperto dopo due anni

  • È arrivato tardi anche il portale per le domande, aperto solo a febbraio 2024. La finestra per fare richiesta si è chiusa il 31 marzo 2024. Intanto il numero di domande si è ridotto ed è arrivato a 6mila (i potenziali beneficiari in origine era molti di più) 

La verifica dei requisiti

  • In seguito il meccanismo si è attardato sulla verifica dei requisiti di accesso, in particolare la verifica del reddito e della reale perdita di guadagno da parte dell’ex coniuge 

Perché 2mila domande non sono state accolte

  • Le 2mila domande non accolte sono state ritenute inammissibili perché la riduzione di almeno il 30% del reddito del coniuge obbligato (requisito richiesto dalla legge) non è stata confermata dall'agenzia delle Entrate; 
  • per mancanza di uno o più requisiti di legge; 
  • perché l'indicazione dell'arco temporale della maturazione del diritto era diverso da quello coperto dalla legge; 
  • infine per il mancato caricamento del titolo abilitante, ovvero l'atto del tribunale relativo all'assegno di mantenimento

E nei prossimi anni?

  • L’Istituto nazionale di previdenza sociale attiverà nuove finestre per la domanda online se il fondo sarà rifinanziato. Per presentare la richiesta, il procedimento dovrebbe essere digitale tramite il sito dell’Inps o con l’aiuto di un Caf. Non è ancora chiaro però se il governo abbia intenzione di rifinanziare la misura nei prossimi anni. Il numero limitato di richieste e i ritardi accumulati farebbero però propendere per un ipotetico no  

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