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Bonus asilo nido in ritardo, ecco perché ancora non arriva

Economia
©IPA/Fotogramma
Pnrr, per asili nido e materne speso 25% fondi
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Pnrr, per asili nido e materne speso 25% fondi
00:01:29 min

Introduzione

Anche nel 2025 le famiglie italiane potranno beneficiare del bonus asilo nido, una misura che prevede un sostegno economico per le famiglie con figli e che rispettino alcuni requisiti. Il suo importo spetta in base al valore dell’Isee minorenni relativo al minore per cui si presenta la domanda. Al momento, però, si riscontra un ritardo nell’erogazione: la piattaforma da utilizzare per l’invio delle richieste, infatti, non è ancora attiva. Gli scorsi anni a febbraio era già stata avviata.  

Quello che devi sapere

A chi spetta

  • Come spiega il sito dell’Inps, il bonus asilo nido spetta alle famiglie con figli di età inferiore a tre anni (o che ne compiano tre nell’anno solare), oppure che frequentano un asilo nido pubblico o uno privato autorizzato, oppure ancora affetti da gravi patologie croniche certificate. Il genitore può presentare domanda anche dopo il compimento dei tre anni purché entro l’anno solare. Per ottenere il bonus nido, è necessario presentare domanda attraverso la piattaforma online dell’Inps (quando si attiverà) accedendo con Spid o Carta d’Identità Digitale. In caso di più figli è necessario presentare domanda per ogni figlio. Secondo quanto riferito dell'Istituto di previdenza sociale, nel 2023 il bonus asilo nido ha raggiunto circa 480mila bambini.

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L’importo

Ecco gli importi massimi concessi e i relativi importi mensili del bonus nido:

  • ISEE minorenni fino a 25mila euro = 3mila euro all’anno (importo massimo mensile erogabile 272,73 euro al mese per 11 mesi)
  • ISEE minorenni da 25.001 euro fino a 40mila euro = 2.500 euro all’anno (importo massimo mensile erogabile 227,27 al mese per 11 mesi)
  • ISEE minorenni da 40.001 euro = 1.500 euro all’anno (importo massimo mensile erogabile 136,37 al mese per 11 mesi).

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Novità con la Legge di Bilancio 2025

  • Con la Legge di Bilancio 2025 è stato stabilito che l’importo massimo, fino all’anno scorso legato alla presenza di un altro bambino sotto i 10 anni nel nucleo familiare, diventerà accessibile a prescindere dal numero e dall’età dei bambini e delle bambine presenti in famiglia. Inoltre dal 2025 il calcolo dell’ISEE non terrà più conto delle somme ricevute con l’Assegno Unico

Come vengono erogati i fondi

  • L’Istituto eroga l’importo del bonus nido in base alle modalità di pagamento indicate nella domanda, quindi: bonifico domiciliato; accredito su conto corrente bancario o postale; libretto postale; carta prepagata con Iban; conto corrente estero Area SEPA

Cosa fare in caso di Iban estero

  • In caso di pagamento su Iban estero, è necessario allegare nella domanda online un documento di identità del beneficiario della prestazione e il modulo di identificazione finanziaria (modulo “MV70”, reperibile sul sito dell’INPS) timbrato e firmato da un rappresentante della banca estera oppure corredato di un estratto conto (nel quale siano oscurati i dati contabili) o da una dichiarazione della banca emittente dai quali risultino con evidenza il codice IBAN e i dati identificativi del titolare del conto corrente

La compatibilità con altri rimborsi

  • Il bonus asilo nido è compatibile con altri rimborsi (statali, comunali o erogati dal datore di lavoro) nei limiti della spesa effettivamente rimasta a carico dell’utente. Se, relativamente ad una certa mensilità, il richiedente ne ha avuti, deve indicarli nei giustificativi di pagamento in modo che l’Istituto possa verificare che la somma dei due rimborsi non ecceda la spesa effettivamente sostenuta. Se il rimborso da parte dell'INPS è avvenuto prima di quello statale/regionale/comunale e la somma rimborsata supera la spesa effettivamente sostenuta, il cittadino è tenuto a comunicarlo alla sede INPS di competenza

Si rischiano 17.400 posti in meno

  • Gli asili nido sono fra le infrastrutture di cui si registra maggiore carenza in Italia. L'Ufficio parlamentare di bilancio, in gennaio, ha diffuso il "piano asili nido e scuole d’infanzia" e ha spiegato che "nonostante la centralità" dell'intervento Pnrr per questo settore, emergono "criticità nella sua realizzazione" che "si ripercuotono sullo stato di avanzamento dei 3.199 progetti censiti. Secondo il cronoprogramma finanziario, dei 3,24 miliardi delle risorse del Pnrr, a tutto il 2024 avrebbero dovuto essere spesi 1,7 miliardi” mentre "ne risultano utilizzati 816,7 milioni", ovvero il 25,2%. L’Upb vede il rischio di 17.400 posti in meno rispetto al target di 150.480. L’adesione da parte dei Comuni, soprattutto quelli del Mezzogiorno e con gravi carenze strutturali, "è stata limitata e sono state necessarie più procedure di assegnazione dei fondi per esaurire tutte le risorse disponibili". La quasi totalità degli interventi avviati nel 2020 o nel 2021 è in una fase esecutiva e solo circa il 3% dei progetti è concluso.

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