Auto elettriche, emissioni di C02 e multe. Cosa cambia con il nuovo piano Ue
EconomiaIntroduzione
L’Unione europea presenta oggi, 5 marzo, il nuovo piano per l’automotive, tra misure per contrastare l’inquinamento e il cambiamento climatico e il supporto all’industria. Partendo dal primo capitolo: non ci sarà nessuna modifica agli obiettivi ma si allunga la finestra di tempo – da uno a tre anni - per conformarsi ai nuovi standard di emissioni di CO2. Dai limiti alle multe e gli e-fuels, ecco cosa cambia
Quello che devi sapere
Von der Leyen: "Pragmatismo per dare respiro all'industria"
- A tendere la mano al comparto, su cui oltre a una crisi di domanda sempre più profonda pesa ora anche lo spettro dei dazi statunitensi, è la stessa presidente della commissione Ursula von der Leyen, che tenta di rispondere alle richieste di maggiore flessibilità sulle multe che dovrebbero scattare quest'anno per chi non si adegua ai nuovi limiti per auto e furgoni. "Proporrò questo mese un emendamento mirato al regolamento sugli standard di CO2 per dare alle aziende tre anni" di tempo "invece dell'attuale conformità annuale", ha annunciato von der Leyen lo scorso 3 marzo dopo un incontro con i rappresentanti del comparto, evocando "pragmatismo" per concedere "respiro all'industria" europea.
Per approfondire: Auto, vendite in Italia in calo del 6,3% a febbraio. Scende anche Stellantis: -14,1%
Resta lo stop ai veicoli a benzina e diesel entro il 2035
- Chi sperava in un vero passo indietro è però rimasto deluso: il traguardo fissato al 2035 con lo stop ai nuovi veicoli a benzina e diesel resta, anche perché – dice von der Leyen – dà "certezza" al settore
Nuovi limiti e multe
- Guardando alle regole, da quest’anno l'Ue ha abbassato a 94 grammi per chilometro percorso il limite massimo delle emissioni medie delle vendite di nuovi veicoli. Superare il limite significa rischiare di incorrere in multe salate che il comparto ha stimato in 15-16 miliardi per il 2025. Sotto il pressing dell'industria, Bruxelles in sostanza proporrà di calcolare in maniera più flessibile la conformità ai target, sulle emissioni medie di una casa automobilistica nel periodo 2025-2027: quindi, appunto, su tre anni e non più sul singolo anno. La proposta dovrà però passare al vaglio di Parlamento e Stati membri
Urso: "Commissione Ue ha dato ragione all'Italia"
- L’Italia guarda alle novità con entusiasmo: per il governo di Giorgia Meloni passare da uno a tre anni è già una grande vittoria che "salva il comparto" e accoglie le richieste di buona parte delle Capitali europee. "La commissione europea dà ragione all'Italia", ha rivendicato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (Fratelli d’Italia), da mesi impegnato in prima linea nella battaglia contro le multe.
- Più critica invece la Lega: "Ci hanno ascoltato con grave ritardo" attacca il Carroccio, secondo cui "adesso occorre azzerare la follia della messa al bando dei motori benzina e diesel dal 2035"
E-fuels e piena neutralità tecnologica
- Va incontro alle richieste che arrivano da Roma la promessa di von der Leyen di accelerare i "lavori sulla revisione del regolamento", al momento prevista per il 2026, per sancire nero su bianco il principio di "piena neutralità tecnologica" nella transizione dei motori e che dovrebbe spianare una volta per tutte la strada ai carburanti sintetici, gli e-fuels, come richiesto dalla Germania
Incentivi per auto elettriche e promozione di leasing e usato
- Se sollevare le case automobilistiche dal rischio di sanzioni era la necessità più urgente da affrontare, il piano messo a punto dal commissario greco Apostolos Tzitzikostas sarà composto da molti altri capitoli. La futura strategia comunitaria dovrebbe passare, come già anticipato, anche da incentivi coordinati tra gli Stati membri per stimolare la domanda di e-cars, attraverso linee guida ai governi per trovare finanziamenti da fondi Ue già esistenti, dal rilancio del leasing e del mercato dell'usato
L'elettrificazione delle auto aziendali
- C'è poi la proposta di elettrificare le flotte aziendali, che rappresentano quasi il 60% del parco auto dell'Ue. Questo resta un tema spinoso: non sorprende che non piaccia ad esempio al nostro ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, che con i colleghi di Repubblica Ceca, Slovacchia e Bulgaria ha spedito una lettera a Bruxelles per scongiurare l'introduzione di "quote" obbligatorie di auto elettriche
Un'alleanza per sviluppare guida autonoma e batterie prodotte in Ue
- Tra le altre iniziative che Bruxelles dovrebbe presentare c'è anche "un'alleanza industriale" per sviluppare le tecnologie di "guida autonoma" per le auto e il "sostegno diretto per i produttori di batterie dell'Ue", introducendo gradualmente il principio 'Made in Europe' per la produzione di celle delle batterie e i suoi componenti.
Per approfondire: Auto per abitanti, Italia prima in Europa: i dati Eurostat
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- Von der Leyen: "Pragmatismo per dare respiro all'industria"
- Resta lo stop ai veicoli a benzina e diesel entro il 2035
- Nuovi limiti e multe
- Urso: "Commissione Ue ha dato ragione all'Italia"
- E-fuels e piena neutralità tecnologica
- Incentivi per auto elettriche e promozione di leasing e usato
- L'elettrificazione delle auto aziendali
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