Rottamazione quater, mercoledì ultimo giorno per pagare la rata. In arrivo nuova versione?
Economia
Introduzione
È scattato il conto alla rovescia per chi ha aderito alla quarta rottamazione ed è in regola con le rate precedenti: mercoledì 5 marzo, infatti, è l'ultima chiamata per pagare la rata (la data ultima era il 28 febbraio ma ci sono i 5 giorni di tolleranza per i ritardatari). In assenza del pagamento si decade dal beneficio. La scadenza, comunque, riguarda solo chi è in regola con i precedenti versamenti perché la riapertura dei termini prevista dal decreto Milleproroghe recentemente varato riguarda solamente chi è decaduto al 31 dicembre dello scorso anno.
Quello che devi sapere
Verso una quinta rottamazione?
- Dunque è importante sapere che chi non paga entro mercoledì decade, e non potrà dunque rientrare nella riapertura dei termini. Ma già in Parlamento si è incardinata la discussione sulla quinta versione del provvedimento che, fortemente voluta dalla Lega ed osteggiata da alcuni sindacati e dalle opposizioni, potrebbe prevedere una rottamazione lunga con rate fino a 10 anni. “È una priorità assoluta e governo e maggioranza saranno compatti”, è scritto in una nota del partito del vicepremier Matteo Salvini, in cui si annuncia l'inizio delle audizioni la prossima settimana.
Per approfondire: Cartelle, rateizzazione fino a 120mila euro in 7 anni: come fare richiesta online
La riapertura dei termini
- È bene ricordare come la riapertura dei termini prevista dal Milleproroghe non sia estesa a tutti. L’agenzia per la Riscossione ha infatti spiegato nei giorni scorsi che per i piani di pagamento in regola con i versamenti delle rate in scadenza fino al 31 dicembre 2024, i contribuenti per non perdere i benefici della definizione agevolata devono continuare a rispettare le scadenze indicate nelle comunicazioni delle somme dovute già in loro possesso. E questo a partire dalla prossima rata del 28 febbraio, che come detto è slittata fino al 5 marzo.
Per approfondire: Rottamazione quater, come funziona la riapertura e a chi è rivolta
Come funziona la rottamazione-quater
- Questo avviene perché per tali piani non si applicano le previsioni della riammissione alla rottamazione-quater prevista dal decreto Milleproroghe. Chi ha aderito alla definizione agevolata delle cartelle ma è decaduto dal beneficio per non aver pagato - o averlo fatto in ritardo - una rata, potrà essere riammesso inviando la dichiarazione entro il 30 aprile 2025. Chi è in regola e decidesse di non pagare viceversa decadrebbe dal beneficio: saranno riammessi solo i contribuenti che al 31 dicembre 2024 non abbiano pagato o versato in ritardo almeno una rata
Il no di opposizioni e sindacati
- Intanto nelle aule del Parlamento è partito l’iter volto ad arrivare a una nuova rottamazione. Il disegno di legge presentato dalla Lega inizierà il suo iter nella Commissione Finanze a Palazzo Madama. Il presidente della Commissione Massimo Garavaglia ha spiegato che "il testo prevede una rateizzazione lunga senza sanzioni". L’idea comunque sembra destinata a non trovare sponda nelle opposizioni e in alcuni sindacati. Giorni fa la Uil affermava che la riapertura sarebbe un "condono del condono"
La posizione del ministro Giorgetti
- In tanti hanno espresso il dubbio che, con tutte queste sanatorie e la loro reiterazione, possa esserci il rischio che i contribuenti non paghino più in attesa della prossima definizione agevolata. C'è come sempre anche un problema di risorse legato all'annunciata riduzione dell'Irpef. Giorni fa il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha detto che "per quanto riguarda l'Irpef piuttosto che la rottamazione sono tutti e due programmi di questo governo: incarico molto complicato e difficile da parte del ministro dell'Economia è rendere possibile, in una situazione di grande incertezza, contemperare queste situazioni"
La posizione di Matteo Salvini
- Il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, invece, va avanti: "Comincerà l'iter in commissione della proposta voluta dalla Lega. C'è il pieno accordo della Lega, di Giorgetti e penso di tutto il governo per andare a cancellare queste cartelle. Senza sanzioni e interessi, paghi in dieci anni, lo Stato incassa e questi milioni di italiani tornano liberi"
Calano incassi da misure straordinarie
- Intanto dagli ultimi dati dell'Agenzia delle Entrate è emerso che nel 2024 gli incassi da misure straordinarie riferiti all'Agenzia delle Entrate - cioè oltre alla rottamazione delle cartelle anche i pagamenti residui derivanti dalla definizione delle liti pendenti e dalla vecchia pace fiscale - sono stati in deciso calo: ammontano infatti a 3,5 miliardi, con una riduzione di oltre il 30% rispetto all’anno precedente.
Per approfondire: Fisco, le scadenze di marzo 2025: calendario completo