Elettrodomestici, al via la nuova etichetta energetica sulle asciugatrici. Come si legge
Economia
Introduzione
L’inizio del mese ha segnato il debutto della nuova classificazione prevista dall’Unione Europea per misurare l’efficienza energetica delle asciugatrici. Dal 1° marzo di quest’anno, l’acquisto di nuovi apparecchi si basa unicamente sulla scala da A a G in sostituzione delle vecchie classi A+, A++ e A+++. Ecco come orientarsi secondo le indicazioni di Altroconsumo.
Quello che devi sapere
L’obiettivo
- Scopo dell’etichettatura comunitaria basata sull’ordine alfabetico è di guidare il consumatore nella valutazione della prestazione energetica tra i vari di tipi di elettrodomestici. Le asciugatrici si aggiungono ad altri apparecchi di casa come frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie che da 4 anni si avvalgono della scala A-G.
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Il cronoprogramma
- Il pensionamento della vecchia etichetta sarà però graduale. Fino al 1° luglio le asciugatrici mostreranno entrambe le versioni, dopodiché sarà ammessa la vendita unicamente dei modelli dotati della nuova bollinatura energetica.
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Il blocco dei modelli F/G
- Una seconda novità riguarda le asciugatrici meno performanti dal punto di vista energetico. Per i modelli immessi sul mercato prima del 1° marzo 2025, viene ancora autorizzata la vendita previo aggiornamento dell’etichetta. Sul mercato europeo scatta tuttavia il blocco alla vendita dei modelli maggiormente energivori, associabili alle classi F e G
Come cambia l’etichetta
- Nell’etichetta, le asciugatrici di nuova generazione dovranno rendere visibile l’indice di efficienza energetica (Iee), calcolato su un massimo di 100 cicli del programma Eco. Per rientrare nel limite europeo l’apparecchio non potrà superare un valore di 85, corrispondente alla classe E. Di conseguenza, il consumo energetico non sarà più misurato su base annuale ma su ogni 100 cicli di asciugatura, al pari di quanto già previsto per lavatrici e lavastoviglie. Ad esempio, una vecchia etichetta poteva indicare 235 kWh/anno, mentre la nuova indicherà 128 kWh/100 cicli
Limiti di consumo
- Cambia inoltre il limite massimo di consumo per le asciugatrici spente o in modalità stand-by che non potranno superare le 0,5 watt, soglia innalzata a 2 W per gli apparecchi con display luminoso o connessione Wi-Fi integrata
Condensazione e rumorosità
- Tra i parametri che con il regolamento Ue sull'etichettatura determinano la classe energetica dell’asciugatrice spiccano la capacità di raccogliere l’umidità e il livello di emissione sonora raggiunto durante il programma Eco, misurato in decibel
Centralità dell'Eco e rischi
- Con la nuova etichettatura il programma Eco viene promosso a parametro di riferimento e dovrà essere presente in tutte le asciugatrici ad uso domestico. Oltre alla denominazione chiara e facilmente raggiungibile sul display (o direttamente sull’apparecchio), i programmi non potranno più contenere termini come “normale”, “quotidiano” o “standard”. Sull’etichettatura nelle asciugatrici, l’associazione Altroconsumo mette però in guardia dal rischio di un'eccessiva centralità del ciclo Eco a scapito di altri programmi, spesso più utilizzati. Come già avvenuto per le lavatrici, si rischia una proliferazione dei modelli di classe A che ottimizzano il programma Eco ma trascurano l'efficienza energetica in tutti gli altri programmi
Spinta alla riparabilità
- Come previsto dal regolamento UE 2023/2533, i produttori sono obbligati a rendere disponibili sul mercato i pezzi di ricambio “fino a 10 anni dopo l’immissione dell’ultima unità del modello in questione”. La norma mira a favorire la riparabilità degli apparecchi attuali e diminuire lo smaltimento di quelli vecchi. L’Unione ha introdotto un vero e proprio “diritto alla riparazione” che prevede tra l’altro l’accesso libero sul sito web del produttore sia per quanto concerne la procedura di ordinazione dei pezzi sia per le istruzioni sulla riparazione.
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Gli obiettivi europei
- L’etichettatura sulle asciugatrici “chiude il cerchio” sui grandi elettrodomestici e dà nuova linfa al piano Ue per l’eliminazione dei modelli meno efficienti, in particolare quelli privi di pompe di calore. Come evidenziano dati diffusi da Altroconsumo, le misure europee di efficientamento energetico mirano a un risparmio fino a 15 TWh di elettricità tra il 2020 e il 2040
Verso maggiore consapevolezza?
- Oltre all’elettricità, la legislazione Ue sull’etichettatura energetica, attiva su 30 gruppi di prodotti venduti sul mercato comunitario, punta a risparmiare entro il 2030 circa 230 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. A questo guardano il progetto #ComplianceService e la piattaforma Belt, strumenti che intendono stimolare la consapevolezza dei principali attori attivi sul mercato in merito ai requisiti introdotti dalla legislazione Ue in materia di efficientamento energetico.
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