Stellantis, l’utile crolla del 70% a 5,5 miliardi. Dividendo a 0,68 euro per azione
Economia
Il gruppo automobilistico registra un netto calo della redditività, ma prevede un ritorno alla crescita nel 2025. Elkann: "Focalizzati su quota di mercato e miglioramento della performance finanziaria"
Il colosso automobilistico Stellantis, proprietario dei marchi: Fiat, Maserati, Alfa Romeo, Jeep, Dodge, Chrysler e Peugeot, ha pubblicato i risultati per l'anno 2024, sotto le attese degli analisti, evidenziando una significativa flessione dell’utile rispetto all'anno precedente. Ma il numero uno del comitato esecutivo del gruppo, John Elkann rassicura gli investitori, “prevediamo un ritorno alla crescita profittevole e a una generazione di cassa positiva nel 2025”, grazie anche al lancio di diversi nuovi modelli.
Stellantis, i numeri
Nel 2024, i ricavi si sono attestati a 156,9 miliardi di euro, in calo del 17% rispetto ai 189,5 miliardi di euro del 2023. L’utile netto invece è crollato del 70% a 5,5 miliardi di euro rispetto ai 18,6 miliardi di euro registrati nel 2023. I risultati sono inferiori alle attese degli analisti, che si aspettavano un utile netto di 6,4 miliardi di euro.
Mentre l’utile operativo rettificato (AOI) è calato del 64% a 8,6 miliardi di euro con un margine operativo del 5,5%. Nonostante le difficoltà finanziarie, il gruppo automobilistico ha fatto sapere che distribuirà un dividendo di 68 centesimi per azione con un rendimento pari al 5%.
La reazione del mercato è stata chiara. Il titolo soffre a Piazza Affari in seguito alla pubblicazione dei conti con un calo del 5% a 12,8 euro per azione.
Le cause della flessione
La flessione della redditività è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui problemi operativi e condizioni di mercato sfavorevoli. Sul mercato nordamericano, il più redditizio per il gruppo automobilistico, nel 2024 Stellantis ha sofferto un significativo calo delle vendite. La decisione di ridurre le scorte negli Stati Uniti ha avuto un impatto negativo sui volumi delle consegne in nordamerica in flessione del 25%. Sulla performance del gruppo ha pesato anche il calo della domanda, il settore automobilistico sta attraversando una fase di debolezza a livello globale, con una flessione della domanda soprattutto in Europa e in Cina, dove Stellantis ha faticato a imporsi rispetto alla concorrenza locale. Da menzionare anche la transizione all’elettrico più lenta del previsto. Il mercato europeo dei veicoli elettrici ha mostrato segnali di stagnazione, penalizzando le vendite del gruppo. Stellantis ha avviato la produzione di batterie EV con i propri partner, ma la redditività del segmento rimane sotto pressione.
A pesare sul gruppo è anche l’attesa per una nuova leadership. Ricordiamo che Stellantis è ancora alla ricerca di un nuovo CEO, dopo l’uscita a sorpresa di Carlos Tavares alla fine del 2024. Al momento, la gestione è affidata a un comitato esecutivo guidato da John Elkann, in attesa della nomina del successore nella prima metà del 2025.
Le prospettive per il 2025
Nonostante un 2024 complicato, Stellantis guarda al 2025 con maggiore ottimismo. L’azienda prevede un ritorno alla crescita dei ricavi e una generazione di cassa positiva, grazie all’arrivo di nuovi modelli e alla spinta sulla transizione energetica. John Elkann ha sottolineato che il gruppo è “fermamente focalizzato sull’aumento della quota di mercato e sul miglioramento della performance finanziaria”. Tra le strategie chiave per il prossimo anno, Stellantis punta su:
- Il lancio di nuove piattaforme multi-energia, che dovrebbero migliorare la competitività dei modelli in gamma
- L’espansione della produzione di batterie EV, per ridurre la dipendenza dai fornitori esterni
- Il consolidamento della partnership con Leapmotor, per rafforzare la presenza del gruppo nel mercato asiatico
- Il lancio di nuovi modelli per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti, soprattutto negli Stati Uniti
