A marzo stipendi più bassi con addizionali e Irpef. Come cambiano le buste paga
Economia
Introduzione
A marzo gli stipendi dei lavoratori dipendenti, a prescindere dal settore o dal tipo di contratto, eccetto per chi rientra nelle fasce di esenzione stabilite dai singoli Comuni, avranno una busta paga più leggera.
Come spiegato dall’Agenzia delle Entrate, vengono applicate le addizionali comunali e regionali, che si sommano all’Irpef (l'imposta sul reddito delle persone fisiche), con la ripresa, dal prossimo marzo appunto, della trattenuta dell’acconto per le addizionali comunali.
Ecco cosa aspettarsi e come possono cambiare le cifre a seconda del Comune di residenza, che sia Milano oppure Roma
Quello che devi sapere
Doppia trattenuta
- A marzo, come detto, ci sarà quindi una diminuzione dell'importo netto in busta paga rispetto ai mesi precedenti: a dicembre, infatti, non vengono applicate trattenute sulle addizionali, facendo risultare un netto più alto, mentre da gennaio ripartono le trattenute per il saldo dell'anno precedente e, a partire da marzo, si aggiungerà anche l’acconto per l’anno in corso. Il risultato? Uno stipendio inferiore rispetto a febbraio, a causa della doppia trattenuta.
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Le addizionali
- Il meccanismo in vigore prevede che, ogni mese, il datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta, trattenga dalla busta paga non solo l’Irpef, ma anche le addizionali locali dovute alle Regioni e ai Comuni. Le trattenute vengono effettuate attraverso due modalità separate:
- Addizionale regionale: viene trattenuta in saldo per l’anno precedente, da gennaio a novembre.
- Addizionale comunale: viene trattenuta sia in saldo per l’anno precedente (da gennaio a novembre) che in acconto per l’anno corrente (da marzo a novembre).
La trattenuta dell’acconto per il 2025
- Nel cedolino di marzo, oltre al saldo per il 2024, inizia la trattenuta dell’acconto per il 2025, con una doppia imposizione che riduce il netto rispetto ai mesi precedenti. A dicembre, invece, non vengono applicate queste trattenute, facendo risultare l'ultimo stipendio dell’anno più corposo
Le differenze da Comune a Comune
- L’importo della riduzione dipende dalla percentuale di addizionale comunale applicata dal Comune di residenza, che varia tra lo 0,2% e lo 0,8% del reddito imponibile, con alcune eccezioni come Roma (0,9%).
L'esempio di Roma
- Ma in concreto? Prendendo ad esempio, come fatto da Il Messaggero, un lavoratore residente a Roma con stipendio annuo lordo di 30.000 euro, l’addizionale comunale totale sarà di 270 euro annui, distribuiti come segue:
- Il 30% viene trattenuto in acconto da marzo a novembre (circa 10 euro al mese).
- Il 70% viene trattenuto in saldo da gennaio a novembre (circa 16 euro al mese).
A marzo, oltre alla trattenuta per il saldo del 2024, si aggiunge l’acconto per il 2025, riducendo il netto di circa 10 euro rispetto al mese precedente.
L'esempio di Milano
- Un altro esempio: il caso di un lavoratore a Milano con stipendio lordo di 50.000 euro. Qui l’addizionale comunale è dello 0,8%, per un totale di 400 euro annui, distribuiti come segue:
- Saldo da gennaio a novembre: circa 26 euro al mese.
- Acconto da marzo a novembre: circa 13 euro al mese.
A marzo la busta paga subisce quindi una riduzione di circa 13 euro rispetto a febbraio.
E le pensioni?
- Va poi ricordato che le stesse disposizioni si applicano anche alle pensioni, dove a marzo si verifica un analogo effetto di riduzione. Per esempio, un pensionato con un assegno di 1.500 euro lordi e residente a Roma, dove l’aliquota è dello 0,9%, dovrà pagare 162 euro di addizionale comunale all’anno. Di conseguenza, da marzo inizierà a vedere una trattenuta di circa 5,40 euro al mese.
- E se invece il pensionato vive a Milano? Lì l’aliquota è dello 0,8% e quindi la trattenuta mensile sarà di circa 8 euro per una pensione lorda di 2.500 euro.
- Nel cassetto previdenziale è già possibile andare a verificare come saranno costituiti gli importi. A partire dal 20 febbraio infatti è disponibile online il cedolino di marzo 2025.
- I pagamenti seguiranno il consueto calendario Inps. Quindi, dal primo marzo si potrà eseguirei il ritiro in contanti presso Poste Italiane. Si segue il calendario alfabetico. Il 3 marzo 2025 invece è previsto l’accredito su conti correnti bancari e postali.
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