Pensioni, da marzo aumenti e arretrati. Il calendario dei pagamenti dei prossimi mesi

Economia
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Introduzione

A marzo, come successo a febbraio, ci saranno date diverse per i pagamenti delle pensioni per chi ha il conto alle Poste e per chi ha l'accredito in banca. L’Inps ha comunicato anche le date da segnare fino a dicembre 2025. Inoltre, ha spiegato che il cedolino di marzo si allineerà a quanto stabilito dalla Legge di Bilancio e quindi ci saranno gli aumenti previsti e gli arretrati

Quello che devi sapere

Le pensioni di marzo

  • Le pensioni di febbraio sono appena state pagate e si pensa già a quelle di marzo. L’Inps ha ricordato che i pagamenti dei trattamenti pensionistici, degli assegni, delle pensioni e delle indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché delle rendite vitalizie dell'Inail sono effettuati, ordinariamente, il primo giorno bancabile di ciascun mese oppure il giorno successivo se si tratta di giornata festiva o non bancabile, con un unico mandato di pagamento

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Le date di marzo

  • Quindi, quando verranno pagate le pensioni di marzo? Come per febbraio, ci sono date diverse per chi ha il conto alle Poste e per chi ha l'accredito in banca. Anche a marzo, infatti, il pagamento avverrà il primo del mese per chi ritira la pensione alle Poste e il 3 per chi ha l'accredito in banca: quindi le date da segnare sono sabato 1 marzo e lunedì 3 marzo

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Il calendario degli altri mesi

  • Per quanto riguarda il calendario degli altri mesi, l’Inps ha spiegato che da aprile non ci saranno differenze di pagamento tra i pensionati e l'assegno arriverà il primo (martedì 1 aprile). A maggio, invece, la pensione sarà accreditata venerdì 2, visto che il primo maggio è festa. A giugno il pagamento arriverà martedì 3: il primo è domenica e il 2 è festa. Da luglio a ottobre, pagamenti sempre il primo del mese. A novembre saranno pagati tutti lunedì 3: il primo è festa, il 2 è domenica. A dicembre 2025, infine, pagamenti per tutti il primo del mese (quindi lunedì 1 dicembre)

La circolare dell’Inps

  • Il calendario dei pagamenti delle pensioni è stato diffuso dall’Inps nella circolare numero 23 del 28 gennaio 2025. Nel documento viene anche spiegato che il cedolino di marzo 2025 si allineerà a quanto stabilito dalla Legge di Bilancio e quindi ci saranno gli aumenti previsti e gli arretrati

Gli aumenti

  • Per le pensioni inferiori o pari al trattamento minimo, dal primo gennaio 2025 c'è un incremento del 2,2%, pari a 13,27 euro, che porta gli assegni a 616,67 euro al mese, ha precisato l'Inps nella circolare sulla base di quanto previsto dalla Legge di Bilancio

Il recupero dell’inflazione

  • L'Inps ha anche chiarito che il trattamento minimo è fissato a 603,40 euro, grazie al recupero dell'inflazione pari allo 0,8%, salvo conguagli. L'Istituto ha ricordato che recupereranno lo 0,8% (il 100% dell'aumento dei prezzi) le pensioni pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo (quindi fino a 2.394,44 euro lordi al mese). Tra quattro e cinque volte il trattamento minimo si recupererà il 90% dell'inflazione, quindi lo 0,72%. Per le pensioni di importo superiore a cinque volte il trattamento minimo (2.993,06 euro lordi al mese) si recupererà il 75% dell'aumento dei prezzi quindi lo 0,60%

L’indice di rivalutazione definitivo per l’anno 2024

  • La circolare ha anche precisato che “è stato stabilito in via definitiva che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l'anno 2023 è determinata in misura pari a +5,4% dal 1° gennaio 2024. Pertanto, nessun conguaglio è dovuto a titolo di rivalutazione per l’anno 2024”

Le precisazioni dell’Inps

  • Riguardo all’incremento per il 2025 delle pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo, l’Inps ha precisato che:

- l’incremento viene applicato sul trattamento mensile in pagamento determinato sulla base della normativa vigente prima della data di entrata in vigore della legge n. 197/2022;
 

- per la corresponsione dell’incremento non rilevano i redditi posseduti dal soggetto;
 

- nel caso di pensione integrata al trattamento minimo, l’incremento è calcolato con riferimento all’importo integrato al trattamento minimo;
 

- nel caso di pensioni non integrate al trattamento minimo, il cui importo a calcolo sia pari o inferiore al trattamento minimo Inps, l’incremento viene calcolato sull’importo lordo in pagamento;
 

- per le pensioni in convenzione internazionale, l’incremento è calcolato sull’importo complessivo lordo in pagamento e pertanto sul pro-rata italiano

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