Introduzione
Ape sociale, Opzione donna e Quota 103 sono state prorogate dalla legge di Bilancio 2025, senza l’introduzione di novità. Non cambia neanche la pensione di vecchiaia, con i cui requisiti che rimangono quelli attuali. Alcune modifiche, invece, sono state introdotte per chi rientra nel sistema contributivo ma non raggiunge i minimi necessari per poter uscire dal mondo del lavoro
Quello che devi sapere
La pensione di vecchiaia
- I requisti per la pensione di vecchiaia restano quelli conosciuti: 67 anni d’età, un minimo di 20 anni di contribuzione e un importo della pensione maturata non inferiore all’assegno sociale, che nel 2025 si attesta a 538,69 euro
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L'intervento in Manovra per chi non raggiunge i minimi necessari
- La manovra 2025 cerca di intervenire per aiutare chi rientra nel sistema contributivo (contributi successivi al 1996) e quindi raggiungerebbe la pensione di vecchiaia con 20 anni di contributi e 67 di anzianità. La legge attuale prevede che l’importo lordo mensile dell’assegno maturato sia almeno uguale a quello dell’assegno sociale (che è di 534, 41 euro per il 2024 e di 538,69 euro per il 2025).
- In alternativa i dipendenti devono restare al lavoro finché non raggiungono la soglia minima oppure finché – a età più avanzata – non sia possibile applicare un coefficiente più favorevole (va detto che raggiunti i 71 anni la pensione è in ogni caso assicurata). La Manovra punta ad aiutare chi non raggiunge i minimi necessari e autorizza l’uso di una pensione complementare. Manca però ancora il decreto attuativo
La pensione anticipata per chi è nel sistema contributivo
- La pensione anticipata per chi si trova nel sistema contributivo è raggiungibile a 64 anni (la decorrenza è di tre mesi). L’importo soglia è pari a tre volte l’assegno sociale, e scende per le donne che hanno uno o più figli. Non deve superare di cinque volte il minimo (quindi non deve raggiungere 3.017 lordi). Anche in questo caso è necessario rinviare la pensione se non si raggiunge la soglia minima, e anche in questo caso è possibile ricorrere alla pensione integrativa. Sono necessari però alcuni requisiti: avere almeno 25 anni di contributi (ma solo 20 per la pensione ordinaria), e non superare i 5mila euro all’anno con altri redditi da lavoro autonomo o occasionale
La pensione anticipata
- In generale, ci sono molte vie per uscire dal lavoro in modo anticipato. La pensione anticipata ordinaria è il modo principale, e il più conosciuto. Consente il ritiro prima dei 67 anni, con questi requisiti: 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne. La decorrenza, cioè il periodo che intercorre tra la maturazione dei requisiti per andare in pensione e la prima data utile per poter ottenere il pagamento, scatta tre mesi dopo. Nel 2025 è stata spostata a quattro mesi per alcuni dipendenti del comparto pubblico (lavoratori degli enti locali; sanitari; ufficiali giudiziari; insegnanti di asilo e di scuole elementari parificati)
Quota 103
- Quota 103 è stata prorogata per il 2025. Prevede che la pensione venga calcolata esclusivamente con il sistema contributivo. I requisiti sono i 62 anni di età e i 41 di contributi entro il 31 dicembre 2025. Una volta accettata domanda, il lavoratore deve aspettare sette mesi se è privato, e nove se è stato impegnato nel settore pubblico. L’assegno non può essere superiore a 4 volte il trattamento minimo (circa 2400 euro lordi mensili). Questo provvedimento è stato messo a punto dalla Lega. Nel tempo non ha riscosso molto successo: a oggi ha raccolto solo 1600 domande
Opzione donna
- Un altro sistema prorogato è stato Opzione donna: 61 anni di età e 35 di contributi. È prevista inoltre la riduzione di un anno per ogni figlio, per un massimo di due. Per le donne in condizione di fragilità – caregiver, invalide civili almeno al 74%, dipendenti o licenziate di aziende in crisi – l’età si alza a 61 anni compiuti rispetto ai 60 previsti per il 2024
Ape sociale
- L’aumento del requisito d’età da 63 a 63 anni e 5 mesi per accedere all’Ape sociale restringe la platea di chi – nel 2025 – potrà accedere all’Ape sociale. L’assegno sarà infatti autorizzato solo a chi compie gli anni fino a luglio. Chi è nato nei mesi successivi potrà ottenerlo solo 2026. Nuove regole introdotte l’anno scorso prevedono inoltre l’esclusione di alcune categorie di lavoratori, 23 in tutto: gli insegnanti di scuola primaria, i tecnici della salute, le estetiste sono alcuni esempi
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