Mps, 1,95 mld utili nel 2024 e nuova strategia per Ops su Mediobanca

Economia

Nel comunicato stampa - diramato prima dell’apertura del mercato e prima della conference call con gli analisti durante la quale l’amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio, ha presentato i risultati – l’interesse su Mediobanca viene ribadito e anzi rilanciato. Di Irene Elisei

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Mps chiude il 2024 con un utile netto a 1,95 miliardi di euro, in calo del 4,9% rispetto all’anno precedente, in cui però – va sottolineato - il rilascio di riserve sui rischi legali aveva generato un incremento degli utili per mezzo miliardo. I ricavi complessivi della banca si sono attestati a circa 4 miliardi (+6,2% rispetto al 2023). Le commissioni legate soprattutto al wealth management e all’advisory, quindi attività di gestione del risparmio e consulenza finanziaria, sono aumentate del 10,8% arrivando ad un passo dalla soglia di 1,5 miliardi di euro.

I risultati conseguiti vanno ben oltre le stime degli analisti e hanno giustificato l’andamento in deciso rialzo del titolo all’avvio degli scambi a Piazza Affari, in una giornata che è comunque iniziata bene anche per il resto del settore bancario.

DIVIDENDO TRIPLICATO

La banca senese, tornata al centro del dibattito e delle speculazioni finanziarie nelle ultime settimane dopo il lancio a sorpresa di un’offerta pubblica di scambio su Mediobanca, triplica il dividendo e assicura di distribuire ai soci un ammontare complessivo pari a 1 miliardo di euro. In sostanza, gli azionisti di Rocca Salimbeni che l’anno scorso avevano ottenuto una cedola di 25 centesimi per ogni azione Mps detenuta in portafoglio quest’anno riceveranno ben 86 centesimi.

Come è possibile essere tanto generosi con i soci e destinare loro il 75% del payout (cioè degli utili ante imposte)? Ottimi sono stati i risultati conseguiti, ma sicuramente un grosso contributo è arrivato dai 506 milioni di euro derivanti dalla rivalutazione delle Dta (i crediti fiscali che le banche possono utilizzare per ridurre il carico fiscale futuro).

MEDIOBANCA NEL COMUNICATO

Nel comunicato stampa - diramato prima dell’apertura del mercato e prima della conference call con gli analisti durante la quale l’amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio, ha presentato i risultati – l’interesse su Mediobanca viene ribadito e anzi rilanciato. Nella prima pagina del comunicato si legge: “Forte di una rete commerciale competitiva, eccellente redditività e solidità patrimoniale, Mps è pronta per realizzare un processo di sviluppo industriale attraverso un’innovativa business combination con Mediobanca per la nascita di un nuovo campione nazionale, a beneficio di tutti gli stakeholder”.

PARTITA APERTA CON PIAZZETTA CUCCIA

Insomma, forte dei solidi risultati di bilancio del 2024, la banca con la storia più lunga del mondo è pronta a portare avanti un progetto di aggregazione innovativa con Mediobanca, l’istituto finanziario fondato da Enrico Cuccia nel 1946 e guidato negli ultimi 20 anni da Alberto Nagel.

“Credo fermamente che siamo molto ben attrezzati – ha dichiarato Lovaglio durante la presentazione dei risultati - per unire le forze con Mediobanca con un progetto industriale unico ed esclusivo per creare valore usando la forza dei rispettivi marchi».

Al momento resta sul tavolo l’offerta lanciata lo scorso 24 gennaio e che ha messo sul piatto 13,3 miliardi, con un concambio di 2,3 azioni di Mps per ogni titolo di Piazzetta Cuccia.

Non resta che vedere se Mps convincerà il mercato, finora molto freddo sulle possibilità che l’Ops lanciata su Mediobanca possa andare a buon fine. Uno scetticismo testimoniato sia dai report degli analisti, sia dall’andamento del titolo in Borsa.

Centrale sarà l’assemblea del Monte dei Paschi di Siena del prossimo 17 aprile, chiamata ad approvare l’operazione che dovrebbe partire tra giugno e luglio con l’obiettivo di arrivare al 66,67% del capitale di Mediobanca. Centrale sarà anche il ruolo dei soci forti di entrambi gli istituti (Delfin, il gruppo Caltagirone e non dimentichiamo il Tesoro che in Mps ha una quota dell’11,7%). Non da ultimo, saranno decisivi proprio i nuovi dettagli che verranno forniti – da qui all’estate - sul piano di aggregazione che oggi la banca senese ha definito “innovativo”.

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