Gas, prezzo ai massimi dal 2023 tra stop russo e incidenti in Norvegia. Cosa succede

Economia
Ansa/Ipa

A spingere al rialzo il costo sul mercato di Amsterdam, sopra i 50 euro a megawattora, non è solo l'interruzione delle forniture di Gazprom verso l'Europa (attraverso il territorio ucraino) ma anche un brusco calo delle temperature in alcuni Stati e un guasto al compressore nell'impianto di Gnl di Hammerfest

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Il prezzo del gas sul mercato di Amsterdam continua ad aggirarsi intorno ai 50 euro al megawattora: è ai massimi da più di un anno, precisamente dai livelli di ottobre 2023. Lo scenario è complesso e le cause della corsa ai prezzi sono diverse. Da un lato l’interruzione del gas russo di Gazprom attraverso l’Ucraina (in vigore dal 1°gennaio), dall’altro l’interruzione di un impianto di Gnl (gas naturale liquefatto) in Norvegia. Anche le temperature più fredde del previsto stanno facendo la loro parte. Nelle prossime settimane potrebbero crollare ulteriormente, portando i prezzi in un range tra 63 e 84 euro al megawattora, stimano gli analisti di Goldman Sachs.

Cosa è successo in Norvegia

È stato un guasto al compressore nell'impianto di gas naturale liquefatto norvegese di Hammerfest, secondo quanto ha reso noto l'operatore di rete Gassco, a interrompere le attività, causando una riduzione di 18,4 milioni di metri cubi al giorno che durerà fino al 9 gennaio. Nel mentre, le riduzioni di capacità presso l'impianto di trattamento del gas naturale di Kollsnes, sempre in Norvegia, sono state nuovamente prorogate.

Lo stop al gas russo e i termometri sotto zero

Gli incidenti si sono verificati in un momento critico: l'Europa si prepara ad aumentare la sua dipendenza dal Gnl per rimpiazzare le forniture da Mosca, mentre in diversi Paesi le temperature sotto scese ormai sotto lo zero, portando a un inevitabile aumento della domanda di riscaldamento. E sembra che a breve farà ancora più freddo. In Slovacchia, uno degli Stati più colpiti dall'interruzione delle forniture di gas russo, la colonnina di mercurio potrebbe scendere fino a -7 °C entro la metà di gennaio. 

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Gli stoccaggi europei

C’è quindi un rischio sempre "maggiore" che l'Unione europea "esca dall'inverno con bassi livelli di stoccaggio di gas, rendendo costoso il riempimento", osserva Arne Lohmann Rasmussen, analista capo di global risk Management di Copenhagen. La Commissione Ue e gli Stati membri assicurano però che per il momento non ci sono preoccupazioni per l'approvvigionamento di gas. Le forniture, al contrario, sono state garantite tramite rotte alternative a quella russo-ucraina, che passano attraverso Germania e Italia, e tramite prelievi dagli stoccaggi. Al momento gli stoccaggi europei, secondo quanto riporta la piattaforma Gas Infrastructure Europe, si attestano al 71,80% (pari a 824,019 TWh), cifra leggermente superiore alla media per questo periodo dell'anno (69%).

Analisti: "Mercato del gas resterà molto volatile"

Secondo un quadro raffigurato a Bloomberg da alcuni analisti il mercato è destinato a rimanere "molto volatile" anche nei prossimi mesi. L'equilibrio globale del gas rimane "stretto, con poca flessibilità per assorbire eventuali effetti di restringimento del mercato, per cui è possibile che i prezzi aumentino in modo sostanziale nelle prossime settimane", evidenzia James Waddell, responsabile del settore gas europeo e Gnl globale di Energy Aspects. 

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