Società più anziane, la Corea del Sud entra nella lista. In Ue prime Italia e Portogallo

Economia
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Introduzione

Secondo il World Population Review, stilato da WorldPopulationReview.com - un’organizzazione indipendente impegnata a fornire dati demografici globali aggiornati - la Corea del Sud è entrata nella lista delle cosiddette “società super anziane”: ha infatti un numero di over 65 pari a 10,24 milioni, il 20% della popolazione (51,22 milioni di persone). Si tratta di un cambio di passo molto importante, che impatterà sull’economia e sulla società del Paese. Oggi nel mondo il numero di over 65, 800 milioni, supera quello dell'intera popolazione dell'America Latina e dei Caraibi (661 milioni). 

Quello che devi sapere

La Corea del Sud ha il tasso di fecondità più basso al mondo

  • La Corea del Sud ha il tasso di fecondità - cioè il numero medio di figli per donna in età feconda (15-49 anni) - più basso al mondo, pari a 0,92. Quindi, in media, ogni donna in età fertile ha meno di un figlio. Questo dato si spiega, fra le altre ragioni, anche con gli alti costi dell’istruzione e delle case, che spesso inducono le persone a non fare figli. Inoltre, le donne incontrano diversi ostacoli quando si tratta di rientrare al lavoro dopo il parto. Un fertility rate così basso influirà sull’invecchiamento della popolazione: si prevede che nel 2065 quasi la metà degli abitanti della Corea del Sud avrà più di 65 anni

Per approfondire: Istat, in Italia la popolazione invecchia: un bambino ogni sei over 65

Il Giappone

  • Nella classifica dei 50 Paesi con la percentuale più alta di popolazione over 65 stilata nel 2020 da Prb, un'organizzazione di ricerca apartitica, al primo posto c’era il Giappone (con il 28,2% di over 65), seguito da Italia, Finlandia e Portogallo

Cosa accadrà in Italia secondo l'Istat

  • La popolazione residente in Italia, spiega l'Istat, va verso una decrescita: da circa 59 milioni al 1° gennaio 2023 a 58,6 milioni nel 2030, per poi passare a 54,8 milioni nel 2050 e fino a 46,1 nel 2080. Il rapporto tra individui in età lavorativa (15-64 anni) e non (0-14 e 65 anni e più) passerà da circa tre a due nel 2023 a circa uno a uno nel 2050. Con un’età media di 51,5 anni entro il 2050 (50,8 per l’Italia), nel Mezzogiorno ci sarà un processo di invecchiamento più rapido. Tra 20 anni ci sarà circa un milione di famiglie in più, ma saranno più frammentate. Meno coppie con figli, più coppie senza: entro il 2043 meno di una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non ne avrà

Gli anziani in Europa

  • Restando in Europa, secondo le rilevazioni Eurostat gli anziani sono più di 90 milioni. Rappresentano quindi oltre il 20% di tutta la popolazione: più di una persona su cinque (più nel dettaglio, il 21,3% della popolazione europea nel 2023 ha un’età superiore ai 65 anni). Si tratta di una media ottenuta unendo valori fra loro molto diversi. Italia e Portogallo per esempio sono al primo posto, entrambe con il 24% della popolazione anziana. Seguono Bulgaria, Finlandia e Grecia con quote superiori al 23%. Solo il Lussemburgo rimane sotto al 15%. Valori bassi anche a Cipro e in Irlanda, Slovacchia, Malta, Austria, Romania, Belgio e Polonia. L’Italia è anche il Paese con l’età mediana più elevata: 48,4 anni, mentre in Irlanda, Lussemburgo e Cipro siamo sotto i 40

L’andamento della popolazione a livello globale

  • A livello globale, come spiega il World Population Prospects 2024 delle Nazioni Unite, la popolazione mondiale continua a crescere, anche se a un ritmo ridotto. Alcuni Paesi e regioni proseguono a registrare un'ulteriore crescita demografica, mentre altri hanno assistito a una stabilizzazione. Altri ancora hanno riscontrato l’inizio della diminuzione della popolazione

Le previsioni per le regioni più popolose

  • Le due regioni più popolose del mondo nel 2021 erano l'Asia orientale e sudorientale, con 2,3 miliardi di persone, pari al 30% della popolazione globale, e l'Asia centrale e meridionale, con 2,1 miliardi (26%). Nei prossimi tre decenni, le regioni del mondo registreranno tassi di crescita fra loro differenti. Di conseguenza, la distribuzione regionale della popolazione nel 2050 sarà significativamente diversa da quella attuale. Si prevede infatti che l'Asia centrale e meridionale diventerà la regione più popolosa del mondo entro il 2037, mentre la popolazione dell'Asia orientale e sudorientale potrebbe iniziare a diminuire entro la metà degli anni 2030. Tra il 2022 e il 2050, la popolazione dell'Africa subsahariana dovrebbe quasi raddoppiare, superando i 2 miliardi di abitanti entro la fine del 2040, e si prevede che rappresenterà più della metà della crescita della popolazione mondiale tra il 2022 e il 2050

Per approfondire: Istat, 1,5 milioni di giovani in meno nelle grandi città italiane: i dati