Recensioni online false, verso regole più stringenti per gli utenti. Le novità
EconomiaIntroduzione
In arrivo una corposa stretta sulle recensioni online. Il fenomeno dei commenti falsi continua a causare gravi danni alle imprese, influenzando dal 6% al 30% del proprio fatturato. Il governo intende introdurre l'obbligo per gli utenti di identificazione, con una dimostrazione chiara di aver usufruito del prodotto o del servizio recensito. Le aziende possono anche chiedere un "diritto all'oblio" sulle vecchie recensioni (più di due anni) o in caso di pronto intervento dopo le segnalazioni degli utenti inerenti al prodotto o al servizio. I compiti di vigilanza spettaranno all'Antitrust, che potrà imporre multe salate in caso di mancato rispetto della normativa.
Quello che devi sapere
La stretta ai commenti online
- Il fenomeno delle recensioni false e della manipolazione di quelle reali è un problema non più ignorabile. Per questo il governo vuole introdurre nuove regole per contrastare queste pratiche che negli ultimi anni hanno avuto un impatto negativo sul settore del turismo e della ristorazione. La legge annuale sulle piccole e medie imprese (Pmi), il cui schema è stato esaminato in Consiglio dei ministri il 23 dicembre, prevede una stretta ai commenti online dei consumatori sia ai prodotti che ai servizi. Vediamo quali.
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L'influenza (negativa) sul fatturato
- Stando ad alcune ricerche, il commercio di recensioni false causa gravi danni a hotel e ristoranti arrivando a influenzare dal 6% al 30% del loro fatturato. Si crea così un vantaggio competitivo sleale, minando la fiducia dei consumatori. Numeri impietosi anche dal Centro studi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy: stando all'analisi del dicastero, le recensioni online influenzano l’82% delle prenotazioni degli alloggi e il 70% delle scelte dei ristoranti.
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Italia nella "lista nera"
- Un fenomeno pericoloso insomma, confermato anche da un report di Tripadvisor del 2022, secondo cui le recensioni false sulla propria piattaforma (poi rimosse) sono state 1,3 milioni su un totale di 30,2 milioni. In termini percentuali, il 4,3% delle recensioni totali. Un trend in crescita, dato che due anni prima, cioè nel 2020, i commenti falsi erano “solo” 943mila, di cui 24.521 quelli positivi ma opportunamente “fabbricati” a pagamento dai gestori. Metà delle recensioni a pagamento proviene da sei Paesi: India, Russia, Stati Uniti, Turchia, Vietnam e Italia
L'identificazione dell'utente
- Ma quali sono esattamente le norme previste dal disegno di legge? Si tratta in sostanza di regole più severe per proteggere i consumatori e le imprese, vietando la compravendita di recensioni e imponendo maggiore trasparenza. La prima è l’identificazione: il consumatore dovrà fornire prova della propria identità, dimostrando di aver effettivamente usufruito del prodotto o del servizio. La recensione sarà compilabile entro e non oltre 15 giorni dalla data di fruizione del prodotto o servizio
Il "diritto all'oblio" sulle recensioni
- Secondo lo schema della legge sulle Pmi, la recensione deve essere "sufficientemente dettagliata" e "rispondente alla tipologia del prodotto utilizzato o alle caratteristiche della struttura che lo offre". Se così non sarà, il gestore dell’hotel o del ristorante oggetto della recensione potrà chiedere la rimozione del commento. E non è finita qui: il gestore potrà chiedere pure la cancellazione di recensioni obsolete, una volta che sono trascorsi due anni dalla fruizione del servizio o anche dopo aver adottato misure per risolvere i problemi che sono stati segnalati dall'utente autore del commento. La legge garantisce una sorta di “diritto all’oblio” per le aziende vittime di recensioni diffamatorie o non autentiche. Altro punto importante: sarà vietato acquistare o cedere "recensioni, commenti o interazioni"
La vigilanza dell'Antitrust
- Secondo quanto riportato da diverse testate, il compito di vigilare su tutto questo spetterà all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcom) che potrà comminare multe dai 5mila a 10 milioni di euro. In sostanza, l'Antitrust avrà sulle recensioni poteri investigativi e sanzionatori, intervenendo in modo più incisivo contro le pratiche scorrette con l’arma economica. È inoltre previsto un dialogo con le principali associazioni di categoria per la realizzazione di strumenti tecnologici in grado di identificare i commenti falsi. In tal senso, si potranno implementare anche sistemi basati sull’Intelligenza artificiale
Codacons: “Bene la stretta”
- Il Codacons accoglie con favore il ddl del governo che mira a mettere un freno alle false recensioni. "Le recensioni sono in grado di influire in modo diretto sull'economia modificando in modo radicale le scelte dei consumatori - spiega in una nota - Oggi il 77% dei cittadini legge i commenti di altri utenti prima di procedere all'acquisto di un bene o di un servizio, o di prenotare presso una struttura ricettiva o un ristorante. Una abitudine consolidata al punto che le recensioni, a livello globale, spostano una fetta di consumi pari a 152 miliardi di dollari all'anno"
Aduc: “Su recensioni una bandierina che limita consumatori”
- Diversa la posizione dell’Aduc, secondo cui le recensioni false sono pratiche commerciali ingannevoli, già punite dall'Antitrust e già soggette, per chi le incentiva, a sanzioni fino a 10 milioni di euro. Ma il governo, "ha voluto mettere la bandierina e stabilire delle linee guida che, per essere applicate, avranno bisogno di un regolamento attuativo. Vedremo. Di questa legge non ce n'era proprio bisogno, visto le norme Antitrust. Ci sembra stilata non per favorire i consumatori, ma per porre ostacoli all'espressione degli stessi"
La legge annuale sulle Pmi
- La legge sulle Pmi esaminata dal Consiglio dei ministri interviene, tra gli altri, su temi come la sospensione di imposta in favore delle imprese aderenti a un contratto di rete, le risorse per programmi di investimento nella filiera della moda, le "centrali consortili" quali enti mutualistici di sistema nonché il pensionamento flessibile, mediante riduzione dell'orario di lavoro di lavoratori in procinto di raggiungere l'età pensionabile e contestuale assunzione di lavoratore di età non superiore a 34 anni. Nuove norme anche per la disciplina dei confidi, per modelli (semplificati) di organizzazione e gestione aziendale nonché nuove disposizioni in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, anche in "lavoro agile".
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