Intesa Ue-Mercosur, dai dazi ai paletti climatici: i punti dell’accordo e le reazioni

Economia
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Introduzione

Dopo oltre vent’anni di negoziati, che si sono intensificati negli ultimi nove mesi, l'Unione europea ha concluso l'accordo commerciale con il Mercosur, il blocco che comprende quattro Paesi dell'America Latina: Uruguay, Paraguay, Argentina e Brasile. L’intesa, più in là, potrebbe essere estesa anche alla Bolivia. Diversi i temi toccati nell’accordo: dalle automobili ai tessili, passando per il cioccolato, il vino, il whiskey e altri liquori. Ma non tutti i Paesi dell’Ue sono d’accordo

Quello che devi sapere

I negoziati

  • I negoziati tra l'Unione europea e il Mercosur sono stati avviati nel giugno del 1999 e hanno portato a un primo "accordo politico" nel 2019, anche se la ratifica è stata bloccata dal malcontento degli agricoltori e dalle preoccupazioni delle divergenze negli standard ambientali tra Ue e blocco sudamericano. Ora a sbloccare la situazione è stato un vero e proprio blitz di Ursula von der Leyen, che ha finalizzato gli ultra-ventennali negoziati con un viaggio lampo dall'altra parte del mondo e la messa a punto di un delicato sistema di tutele e vincoli giuridici. Così è arrivato l'annuncio da Montevideo, con i leader latinoamericani al fianco della presidente della Commissione europea. La firma dell'accordo pone fine a una prima, lunghissima, parte di trattative che hanno attraversato decine di governi su entrambe le sponde dell'Atlantico, finendo spesso e volentieri a un punto morto. L'accordo allarga i tentacoli della politica commerciale europea e punta a creare un mercato unico da 700 milioni di persone (nella foto: il presidente argentino Javier Milei, quello dell’Uruguay Luis Lacalle Pou, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva e quello del Paraguay Santiago Pena dopo la firma dell’accordo)

  • Per approfondireBruxelles, l'intesa Ue-Mercosur. Von der Leyen: “Giornata storica"

I negoziati

I dazi

  • In attesa della pubblicazione del testo dell'accordo, vediamo quali sono le principali novità rispetto a quanto negoziato. Per prima cosa, l’intesa eliminerà i dazi all'importazione sul 91% delle esportazioni dell'Ue - tra cui auto, macchinari, apparecchiature per la tecnologia dell'informazione e della comunicazione, tessili, cioccolato, alcolici, vino - e sul 92% delle esportazioni del Mercosur verso l'Ue, tra cui carne bovina, pollame e zucchero

Il risparmio per le imprese

  • L'accordo, secondo le previsioni di Bruxelles, dovrebbe far risparmiare alle imprese Ue oltre 4 miliardi di dollari di dazi all'anno. Per quanto riguarda il settore agricolo, ci si attende una rivoluzione: i dazi attuali sui beni agroalimentari dell'Ue, che arrivano fino al 55%, al momento chiudono sostanzialmente il mercato ai prodotti comunitari

Le controversie

  • L’accordo prevede un meccanismo di ri-bilanciamento. Su richiesta del Mercosur, infatti, nell'intesa c’è la possibilità di richiedere l'intervento di un panel per risolvere eventuali controversie se una parte ritiene che una misura della controparte annulli o pregiudichi sostanzialmente i benefici derivanti dall'accordo, come nel Wto

La tutela dei prodotti tipici

  • L'accordo è il più grande mai concluso dall'Unione europea per quanto riguarda la protezione delle "indicazioni geografiche" tradizionali dei prodotti alimentari e delle bevande dell'Ue. Proteggerà circa 350 prodotti alimentari e bevande dell'Ue dalle imitazioni nei Paesi del Mercosur. Una tutela che in Italia copre un vasto spettro di prodotti, dal vino alla mozzarella, da diversi tipi di salumi ai pomodori S. Marzano

Allineamento verde

  • L'intesa può essere sospesa in tutto o in parte in caso di ritiro dall'accordo di Parigi sul clima o se una delle parti mina l'accordo. È anche incluso un impegno giuridicamente vincolante ad adottare misure per fermare la deforestazione a partire dal 2030

Le misure di salvaguardia

  • L’accordo prevede anche una sorta di freno d’emergenza. Sono previste, infatti, misure di salvaguardia in caso di un aumento eccessivo di importazioni agro-alimentari che possa portare a turbative del mercato Ue. In quel caso, le tariffe agevolate potranno essere revocate temporaneamente. La Commissione europea è anche intenzionata a istituire una “riserva agricola” di almeno un miliardo di euro, come polizza assicurativa per gli agricoltori e le aree rurali dell'Ue

Il Mercosur e l’Italia

  • L'impatto dell'intesa sul sistema Italia è destinato a essere imponente. La Commissione ha ricordato come quasi 1 milione di posti di lavoro italiani dipende dalle esportazioni nel Mercosur e più di 8mila imprese italiane esportano nei Paesi parte dell'organizzazione latinoamericana, per una cifra totale di 663 milioni di euro all'anno. L'intesa alleggerirà gli oneri amministrativi, semplificherà le procedure doganali, offrirà migliori possibilità alle imprese Ue di presentare le offerte per gli appalti pubblici. Con effetti in Italia soprattutto sulle piccole e medie imprese, che costituiscono il 98% di quelle che, al momento, esportano nel Mercosur

Il commento di von der Leyen

  • “È una giornata storica, è un accordo ambizioso ed equilibrato”, ha commentato von der Leyen. "Abbiamo ascoltato le preoccupazioni degli agricoltori, l'intesa porta più posti di lavoro e grandi opportunità", ha aggiunto. Parlando dell'intesa commerciale col Mercosur in un intervento pubblicato sul Sole 24 Ore, ha spiegato: “L'accordo che abbiamo raggiunto include le forme di tutela più forti mai inserite in un accordo commerciale. Protegge i nostri settori economici più essenziali, tra cui l'agricoltura e l'alimentazione. Tutela i nostri consumatori applicando norme rigorose e dà la priorità alla protezione del nostro pianeta e dei suoi polmoni verdi. Non si tratta dello stesso accordo di cinque anni fa, è stato trasformato. Oggi possiamo affermare con fiducia che si tratta di un accordo migliore per i cittadini europei"

I dubbi di Parigi (e non solo)

  • La Francia ha invece espresso la sua netta contrarietà all’accordo. Dopo il presidente Emmanuel Macron, anche la ministra dimissionaria al Commercio Estero Sophie Primas ha ribadito: “L'accordo impegna solo la Commissione, non gli Stati membri”. E ha lasciato intendere che ci sarà una dura battaglia per la ratifica. Ratifica sulla quale pesano anche i "no" quasi certi di Polonia e Austria, i forti dubbi dell'Italia, le riserve di Paesi Bassi e Irlanda. La Germania, come la Spagna, ha invece plaudito con forza l'intesa

Le reazioni in Italia

  • Sull’accordo, il governo di Giorgia Meloni ha registrato sensibilità diverse. "Non condivido i trionfalismi, servono garanzie su reciprocità e protezione dei nostri prodotti", ha detto il ministro Francesco Lollobrigida. Ben più aperturista la posizione del vicepremier Antonio Tajani, mentre la Lega di Matteo Salvini ha chiuso parlando di "minaccia agli agricoltori". E le categorie, da Confagricoltura a Confagri fino a Filiera Italia, hanno rimarcato i "danni" e le "paralisi" per il settore che potrebbe portare l'intesa. Per Assolatte, invece, l'accordo può valere 245 milioni di euro per il comparto caseario europeo. Anche perché, in Europa, sono in tanti a sottolineare i benefici di una firma che, per dirla come la confederazione delle imprese Ue, rappresenta "un buon inizio" per la nuova legislatura

I prossimi passi

  • Palazzo Berlaymont dovrà ora decidere le basi legali per l'approvazione del testo. Per le limature giuridiche e la traduzione si prevedono 6-8 mesi. Ed è in questo periodo che la Commissione tratterà con i Paesi riottosi, mettendo probabilmente in campo alcune compensazioni parallele. È anche probabile che Bruxelles segua una strada già intrapresa negli accordi con Cile, Canada o Giappone: quella di optare per un'approvazione provvisoria dell'accordo, separando di fatto la parte commerciale da quella politica. In questo caso, in seno al Consiglio Ue e prima della ratifica dei 27, per il via libera serve la maggioranza qualificata. Nel caso sul tavolo approdasse un accordo "misto", allora servirebbe un’unanimità quasi impossibile. Oltre che dal Consiglio Ue, l'intesa va approvata anche dall'Eurocamera dove, avvertono i Verdi, "è difficile che ci sia una maggioranza". Ma è con le capitali che, in una congiuntura dove i movimenti anti-Ue e protezionistici sono in costante ascesa, lo scontro si farà durissimo

  • Per approfondireFirmato il trattato di libero scambio tra UE e Mercosur. IL VIDEO