Detrazioni, dal 2025 stretta per i redditi superiori a 75mila euro. Cosa cambia
EconomiaIntroduzione
La Legge di Bilancio, in discussione alle Camere, prevede l’introduzione di una stretta per le detrazioni sopra una certa soglia, oltre la quale sarà più difficile usufruirne. Ecco cosa sapere
Quello che devi sapere
La soglia
- Ma cosa prevede la normativa? La soglia di reddito introdotta è quella dei 75 mila euro, oltre la quale sarà più difficile poter usufruire delle diverse detrazioni, in particolare se non si hanno figli. Stesso discorso per i redditi superiori ai 100 mila euro, che avranno soglie di detrazione ancora più basse
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Detrazioni fiscali, cosa cambia con la Manovra finanziaria 2025
Cosa sono le detrazioni fiscali
- Le detrazioni fiscali sono delle riduzioni che si applicano sui costi d’imposta Irpef versati dai contribuenti con la dichiarazione dei redditi o con il 730. Sono assimilabili in qualche modo a un rimborso parziale su varie tipologie di spese sostenute e sono applicabili a diversi settori, dalla sanità alle spese condominiali. Puntano – o punterebbero – a sostenere i contribuenti nelle spese
A chi spettano
- Le detrazioni spettano a privati, liberi professionisti e aziende. Alle singole detrazioni è possibile aggiungere anche agevolazioni più specifiche e bonus, variabili a seconda delle categorie
Le detrazioni per i redditi oltre i 75 mila euro
- Con la Manovra 2025 il tetto per tutte le detrazioni per la fascia di reddito tra i 75mila e i 100mila euro viene fissato a 14mila euro se si hanno più di due figli a carico o un figlio portatore di handicap. Se non si hanno figli, per effetto del meccanismo di quoziente familiare introdotto, la cifra va moltiplicata per un coefficiente dello 0,5 e dunque dimezzata a 7 mila euro. Se si ha un figlio a carico il coefficiente da applicare è lo 0,7 dunque la somma sale a 9.800 euro e a 11.900 se si hanno due figli a carico
Le detrazioni per i redditi oltre i 100 mila euro
- Per i contribuenti oltre 100mila euro di reddito il tetto con più di due figli a carico sarà di 8mila euro, che scende a 4mila euro senza figli a carico. Per le soluzioni intermedie si applicano i seguenti coefficienti: 0,50 se nel nucleo non ci sono figli a carico; 0,70 in presenza di un figlio; 0,85 con due figli; 1 con più di due figli o almeno uno con disabilità
Cosa succede nel 2025
- Il taglio delle detrazioni potrebbe interessare numerose spese a partire dal 2025: scatterà la tagliola sulle spese di istruzione (universitaria e non), quelle in favore di ragazzi affetti da disturbi dell’apprendimento, i mutui prima casa e le spese di manutenzione edilizia, oltre a quelle a favore del terzo settore
Escluse le spese sanitarie e quelle già sostenute
- Le spese sanitarie e quelle relative ai mutui per la casa già sostenute sono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni prevista dalla Legge di Bilancio, secondo il testo depositato dalla Camera. "Sono escluse dal computo dell'ammontare complessivo degli oneri e delle spese - si legge - le spese sanitarie detraibili" così come "sono esclusi" gli oneri "sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2024". Inoltre "a fini del presente articolo il reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell'unità immobiliare adibita ad abitazione principale"
I dati
- Come evidenziano i dati riportati da Il Sole 24 Ore, le spese sanitarie sono in cima alle tax expenditures: nel 2022 sono stati 21,5 milioni i contribuenti che se ne sono avvalsi, per un ammontare di 23,7 miliardi e una spesa media di 1.099 euro pro capite. Un valore cresciuto molto nel corso del tempo, in particolare durante gli anni della pandemia, con un +18,7% tra il 2019 e il 2022. A seguire le spese per l’istruzione primaria, secondaria e terziaria dei figli, sostenute da 6 milioni di contribuenti per un ammontare complessivo di 4,1 miliardi, per una media di 3.781 euro, e i mutui derivanti dall’acquisto dell’abitazione principale, sostenuta da 4,3 milioni di contribuenti per un totale di 4,7 miliardi di euro, per una media di 1.112 euro
Le differenze con l’Isee
- Ma quali sono le differenze tra il quoziente familiare e l’Isee? Il principio di calcolo è molto simile, ma nell’Isee entrano anche i patrimoni mobiliari e immobiliari mentre nel quoziente familiare, invece, conta solo il reddito e il nucleo familiare. In ogni caso, però, il numero di figli viene attentamente ponderato da entrambi i parametri: il quoziente familiare lo considera perché aumenta di conseguenza, mentre l'Isee ritiene la presenza di figli un fattore che aumenta il bisogno economico della famiglia
Chi rischia di rimanere escluso
- Per i single e le coppie senza figli, il sistema del quoziente familiare potrebbe non aiutare a recuperare pienamente le spese detraibili. Come ha spiegato il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, l’idea alla base del quoziente familiare è che le famiglie più numerose debbano avere un trattamento fiscale migliore, perché affrontano spese maggiori rispetto a nuclei familiari più piccoli. Una misura che rischia però di essere contestata, a causa della mancanza di un’effettiva equità fiscale
Per approfondire:
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in questa scheda
- La soglia
- Cosa sono le detrazioni fiscali
- A chi spettano
- Le detrazioni per i redditi oltre i 75 mila euro
- Le detrazioni per i redditi oltre i 100 mila euro
- Cosa succede nel 2025
- Escluse le spese sanitarie e quelle già sostenute
- I dati
- Le differenze con l’Isee
- Chi rischia di rimanere escluso
- Leggi anche
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