Mutui, i tassi scenderanno ancora a dicembre? Ecco la previsione dell'Abi

Economia
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Introduzione

I dati sui futures esaminati dall'Abi (Associazione bancaria italiana) fanno sperare in un ulteriore taglio dei tassi da parte della Bce a dicembre. È l'augurio espresso dal vicedirettore generale vicario dell'Abi Giancarlo Torriero a commento del consueto rapporto mensile dell'Associazione.

 

Da ottobre 2023, come emerge dal documento, sono diminuiti i tassi di mercato. E nelle settimane più recenti questa tendenza è proseguita a seguito delle riduzioni dei tassi Bce e anche anticipando le ulteriori decisioni della Banca centrale europea.

Quello che devi sapere

Nuovo taglio dei tassi a dicembre?

  • L'Abi (Associazione bancaria italiana) si aspetta un nuovo taglio dei tassi da parte della Bce a dicembre. "Come dice la presidente Christine Lagarde, loro si basano sulle informazioni dei dati più recenti" e "la tendenza che stiamo registrando" sui dati "fa presumere che anche a dicembre ci possa essere un ulteriore taglio dei tassi", ha annunciato Gianfranco Torriero, vicedirettore generale vicario di Abi. Si tratta di "soluzione auspicabile", perché "è fondamentale per dare certezza sui costi prospettici per chi vuole investire"

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Il tasso Euribor

  • L'evidenza che si sta registrando è "un Euribor che fa presumere che anche a dicembre ci possa essere ulteriore taglio", ha detto Torriero. Secondo il report mensile di Abi, nei primi 16 giorni di novembre, il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 3,04% (3,17% era la media di ottobre) in diminuzione di 13 punti base rispetto allo scorso mese. La diminuzione è di 96 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023

Quanto è calato il tasso sui mutui

  • Come spiega ancora Abi, da ottobre 2023 sono diminuiti i tassi di mercato e nelle settimane più recenti "tale tendenza alla diminuzione è proseguita a seguito delle riduzioni dei tassi Bce e anche anticipando le ulteriori decisioni della Banca centrale europea". E così il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è diminuito al 3,28%, rispetto al 3,31% di settembre 2024 e rispetto al 4,42% di dicembre 2023

I finanziamenti alle imprese

  • Un altro elemento significativo sottolineato da Torriero è la diminuzione di un punto percentuale anche del tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese, che passa dal 5,45% di dicembre 2023 al 4,60% di ottobre. Tra settembre e ottobre, in particolare, si è registrata una diminuzione dello 0,30%

La raccolta bancaria

  • Come emerge dal rapporto Abi, gli italiani risparmiano di più. La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a ottobre 2024 è risultata in aumento del 3,2% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio anno. La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di circa 208 miliardi tra settembre 2023 e settembre 2024 (84,4 miliardi famiglie, 15,4 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). La raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno fa dell'8,7% (+9,6% nel mese precedente). I soli depositi, nelle varie forme, ad ottobre 2024 sono cresciuti del 2,4% su base annua (+0,5% il mese precedente)

I tassi sulla raccolta

  • Sono in calo anche i tassi sulla raccolta bancaria: il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (ossia certificati di deposito e depositi vincolati) a ottobre 2024 è stato del 3,14% mentre a settembre era al 3,35%, superiore a quello medio dell'area euro (3,17%). Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso ad ottobre 2024 è stato il 3,83%. Rendono pochissimo i conti correnti: il tasso è lo 0,48% (0,52% nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022). Tuttavia l'Abi ricorda "che non ha la funzione di investimento ma più una piattaforma abilitante, una riserva di liquidità per gestire i pagamenti"

I prestiti bancari

  • Il calo dei volumi di credito è conseguente al rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti: a ottobre 2024, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 2,0% rispetto a un anno prima; a settembre 2024 i prestiti alle imprese erano diminuiti del 2,4% e quelli alle famiglie dello 0,4%. Il margine (spread) sulle nuove operazioni (differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta) con famiglie e società non finanziarie ad ottobre 2024 è sceso a 159 punti base (191 punti nel mese precedente)

I tassi Bot, Irs e Btp

  • Come emerge dal report mensile di Abi, il tasso dei Bot a sei mesi è stato in media del 2,95% (2,99% a ottobre) in calo di 4 punti base. Il calo è stato di 110 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023. Il tasso Irs a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,39% (2,43% a ottobre) in ulteriore diminuzione di 4 punti base. La diminuzione è stata di 114 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023. Il tasso dei Btp a 10 anni è stato in media del 3,66% (3,51% ad ottobre) in aumento di 15 punti base. La diminuzione è di 133 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023

I crediti deteriorati

  • Il dato sui crediti deteriorati più recenti è quello a settembre. L'insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche è diminuito a 30,9 miliardi di euro, da 31,9 miliardi di giugno 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023). Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di 165 miliardi. I crediti deteriorati netti, analizza ancora l'Abi, rappresentano l'1,49% dei crediti totali, in ulteriore discesa rispetto a giugno quando il rapporto era l'1,51%