Mutui prima casa under 30 solo a chi progetta matrimonio. Emendamento di FI fa discutere
EconomiaIntroduzione
Tra gli emendamenti alla Manovra che fanno più discutere, c’è anche quello, a firma dei deputati di FI Roberto Pella e Francesco Cannizzaro, che chiede di riservare la corsia preferenziale per i mutui sulla prima casa solo alle "giovani coppie under 30" che pensano di sposarsi.
Ad oggi la garanzia copre il 50% della quota capitale del mutuo ed è riconosciuta a tutti gli under 36, alle giovani coppie unite anche more uxorio da almeno due anni, alle famiglie con un solo genitore e figli minorenni. La legge di Bilancio 2024 ha poi esteso la misura anche ai nuclei familiari che includono tre figli di età inferiore a 21 anni e con un Isee non superiore a 40 mila euro. Ecco cosa può cambiare, e quando
Quello che devi sapere
La proposta di FI
- L’emendamento di Forza Italia alla Manovra in sostanza riscrive il perimetro dei beneficiari del Fondo di garanzia per i mutui sulla prima casa. Coppie giovani sì, ma solo quelle che hanno "un progetto di vita finalizzato al matrimonio". E al massimo entro i 30 anni
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Cosa cambia
- Ad oggi la garanzia copre il 50% della quota capitale del mutuo ed è riconosciuta a tutti gli under 36, alle giovani coppie unite anche more uxorio da almeno due anni, alle famiglie con un solo genitore e figli minorenni. La legge di Bilancio 2024 ha poi esteso la misura anche ai nuclei familiari che includono tre figli di età inferiore a 21 anni e con un Isee non superiore a 40 mila euro. Ora la proposta di modifica, come detto, chiede invece di riservare la corsia preferenziale solo alle "giovani coppie under 30" che pensano di sposarsi
Si attende valutazione sull'ammissibilità
- Come gli altri 4.561 emendamenti depositati alla Camera, anche questo è in attesa di conoscere il suo destino: la commissione Bilancio deve valutare l’ammissibilità delle richieste, che poi dovranno superare altre due tagliole. Mercoledì un’altra scrematura, con gli emendamenti “segnalati”, e il totale scenderà a 600. Per poi scendere ancora fino a 250
Le polemiche sull'emendamento sulle scuole paritarie
- Questo comunque non è il solo emendamento che fa discutere. Ieri erano nate grandi polemiche su quello di Fratelli d’Italia sulle scuole paritarie. Prevede che dal 2025, alle famiglie che hanno un reddito Isee fino a 40mila euro, venga riconosciuto un voucher, "spendibile esclusivamente presso una scuola paritaria", per un importo annuale massimo pari a euro 1.500 per ogni studente frequentante. Le scuole paritarie sono scuole la cui gestione è affidata a soggetti diversi da quelli statali, "che si impegnano - come si legge sul sito del Ministero dell’Istruzione - a contribuire alla realizzazione della finalità di istruzione ed educazione che la Costituzione assegna alla scuola e ottengono il riconoscimento della parità scolastica con le scuole statali"
Altri emendamenti
- Gli emendamenti che interessano gli studenti prevedono anche un contributo di 500 euro all’anno per ciascuno figlio a carico fino a 14 anni, per il rimborso delle spese per servizi extrascolastici di sostegno all'apprendimento o corsi di lingua, percorsi didattici culturali o turistici o di educazione musicale o sport. Per poter ottenere il contributo, il genitore deve avere un Isee sotto i 35mila euro. Nessuna soglia di reddito viene applicata a chi è inserito in percorsi di protezione per l'uscita da situazioni di violenza. Per il bonus viene istituito il Fondo Dote Famiglia alla presidenza del Consiglio dei ministri con 30 milioni.
- Un altro emendamento di FdI, a prima firma Fabio Roscani, prevede invece il "Programma studente atleta": tre giorni di assenza giustificata al mese, interrogazioni e compiti in classe adattate al "calendario agonistico" e l'esonero dalle ore di alternanza scuola-lavoro in conseguenza del riconoscimento dell'acquisizione di competenze non cognitive sperimentate nell'attività sportiva per i ragazzi iscritti agli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado statali e paritari
Le altre richieste
- Intanto il partito di Antonio Tajani ha fatto sapere che porterà avanti sicuramente l’emendamento che chiede di incrementare le pensioni minime, nel 2025, del 2,7%, invece che del 2,2%, come indicato nella Legge di bilancio approvata dal Consiglio dei ministri
Per approfondire:
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