Turismo, nel 2023 generato valore per 368 miliardi. Polemiche sull’overtourism
EconomiaIntroduzione
Nel 2023 il settore turistico in Italia ha generato un valore pari al 18% del Pil: 368 miliardi di euro, a fronte di una spesa di 155 miliardi, con un effetto moltiplicatore di 2,5. Sono i numeri elaborati dall'Università Tor Vergata, che sottolineano anche la crescita dei numeri legati anche ai viaggi d’affari e il turismo attivato dalle fiere, che mostra numeri in crescita. E il governo vuole potenziarli: a Firenze, dove la prossima settimana si terrà il G7 del Turismo, è stato firmato un nuovo Patto per il turismo, tra ministero, Conferenza delle Regioni e le Province autonome, l'Enit e i rappresentanti delle associazioni e federazioni del settore turistico. Resta però ancora aperta la diatriba attorno al fenomeno degli affitti turistici brevi, che nel capoluogo toscano si fa sentire più che altrove: la sindaca Funaro chiede una legge speciale, ma è contraria la ministra Daniela Santanché: “Per fare cosa? Ridirei che l’overtourism è una bestemmia e il numero chiuso per me non risolve la situazione”, ha dichiarato.
Quello che devi sapere
In attesa del G7 di Firenze
- Sono quindi due gli estremi emersi nel corso del Forum del turismo internazionale di Firenze, in attesa del G7: da un lato il fenomeno dell'overtourism, dall'altro la necessità di recuperare 50 milioni di turisti annui affinché l'Italia colmi il gap con altri paesi e torni sul podio del turismo mondiale
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L’obiettivo: destagionalizzare
- "Per il turismo abbiamo un solo obiettivo in Italia, che è destagionalizzare. Abbiamo da recuperare ancora 50 milioni di presenze, i numeri veri sono che oggi la Francia fa 106 milioni di euro con il Benelux, la Spagna ne fa 85, l'Italia ne fa 57. Abbiamo 5,1 milioni di posti letto, la Francia ha lo stesso numero ma fa il doppio di presenze" ha sottolineato nel corso di un panel Massimo Caputi, presidente di Federterme
Il caso Firenze
- C'è però chi continua a mettere il luce il problema dell’overtourism e degli effetti del boom degli affitti turistici brevi, polemica in cui Firenze è uno dei centri più coinvolti: non è un caso, infatti, che la sindaca Sara Funaro abbia invocato per il capoluogo toscano la possibilità di prevedere una legge speciale e che nella notte sia andata in scena la protesta del comitato “Salviamo Firenze”, che ha apposto una X di nastro adesivo rosso su svariate keybox contro l'overtourism
Santanché: “Ridirei che overtourism è una bestemmia”
- Sul tema, però, la ministra del Turismo Daniela Santanché è netta: “Mi hanno attaccato perché ho detto che l'overtourism è una bestemmia ma lo ridirei. In alcune città c'è il problema dell'overtourism ma è anche un piccolo numero. Dobbiamo risolvere i problemi. Dico ai sindaci quando danno licenze per l'apertura di attività commerciali magari meno minimarket, meno kebab, più artigiani, più botteghe, più negozi, che servono per tenere i cittadini in quelle città". Alla richiesta di Funaro ha poi risposto: "Che Firenze abbia qualche problema diverso rispetto ad altre città è sotto gli occhi di tutti, però vale la pena fare un confronto un po' più ampio: Perché le leggi speciali? Per fare che cosa? Io voglio capire bene, se sono delle proposte che hanno un senso, se vanno nella direzione giusta. Il sindaco Funaro mi spiegherà”
Santanché: “Numero chiuso non è la soluzione”
- La ministra ha sottolineato anche che "il numero chiuso non è la soluzione, anche perché non si può avere un turismo solo per qualcuno, creando discriminazioni. La regolamentazione dei flussi serve a mettere a patrimonio le nostre bellezze naturalistiche e culturali. Far pagare un biglietto è utile proprio per la gestione dei flussi"
La crescita del settore turistico
- C'è da dire, come anticiato, che nel 2023 il turismo italiano ha proseguito la sua crescita, riconfermandosi il settore trainante dell'economia italiana. Stando ai dati elaborati dall'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", infatti, in virtù di una spesa turistica record pari a 155 miliardi di euro, lo scorso anno il comparto ha generato un valore aggiunto di 368 miliardi di euro, pari a circa il 18% del Pil considerando il valore economico diretto e indiretto con rilevanti effetti indotti negli investimenti e nell'occupazione
Un valore aggiunto complessivo pari a 250 miliardi di euro
- In particolare, si spiega in una nota, la spesa turistica nazionale ha un effetto moltiplicatore di 2,5, generando un valore aggiunto complessivo di 250 miliardi di euro, pari al 12% del Pil; laddove, invece, la spesa turistica internazionale ha un effetto moltiplicatore di 1,65 sul valore aggiunto, determinando un aumento pari al 6% del Pil, minore rispetto a quello generato dalla spesa nazionale, ma altrettanto significativo
Cinquanta posti di lavoro per ogni milione di euro speso
- Inoltre, la spesa turistica totale genera o supporta circa 50 posti di lavoro per ogni milione di euro speso. "Abbiamo dedicato molta attenzione al Sud, che nel 2024 sta crescendo più del doppio rispetto al Nord, anche grazie al turismo. A fronte di una spesa che rappresenta il 20% delle presenze totali, infatti, nel Meridione si registra un incremento di valore aggiunto, interamente attribuibile all'effetto della crescita del turismo, pari a circa il 15% del Pil", ha dichiarato la ministra del Turismo Santanché
I viaggi di affari superano i 30 miliardi di euro di fatturato
- Dati positivi anche quelli relativi alle spese per viaggi d'affari in Italia, che superano i 30 miliardi di euro nel 2023, con un incremento del 43% rispetto all'anno precedente, e consentono al paese di piazzarsi al settimo posto nel mondo per business travel con un valore previsto di 40 miliardi di euro entro il 2027. Lo studio della Fondazione Tor Vergata per il Ministero del Turismo evidenzia come gli oltre 500 eventi organizzati annualmente in Italia attraggano 20 milioni di visitatori, di cui 1,5 milioni dall'estero
Oltre 10 miliardi di euro di valore per le fiere turistiche di produzi
- I dati dello studio, diffusi in occasione del Forum internazionale del turismo in corso a Firenze, rivelano che il turismo d'affari attivato dalle fiere contribuisce al 4% della spesa turistica nazionale, generando oltre 10 miliardi di euro di valore di produzione, con ritorni occupazionali stimati in circa 90 mila addetti. Le fiere producono un effetto moltiplicatore di 2,4: ogni euro speso dal turista fieristico, mediamente alto spendente, genera più di 2 euro nell'economia territoriale
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