Leonardo assume, bonus di 1.500 euro a chi aiuta a trovare personale. Le posizioni aperte
EconomiaIntroduzione
Leonardo (l'ex Finmeccanica, gruppo attivo nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza) cerca personale specializzato. E per farlo, ha chiesto aiuto ai propri lavoratori, offrendo loro un bonus di 1.500 euro se scovano i giusti profili da portare in azienda. Una mossa che non è piaciuta alla Fiom Cgil, perché "instaura relazioni industriali lontane dalla logica della trattativa sindacale".
Le posizioni aperte sono nell'area Stem, sigla che racchiude quattro discipline tecnico-scientifiche ("Science, Technology, Engineering e Mathematics"). Secondo la stampa, Leonardo starebbe ventilando nuovi ingressi nelle sedi piemontesi, dove ha stabilito il proprio polo della difesa.
Quello che devi sapere
L'annuncio
- Sta facendo molto discutere il manifesto pubblicato nelle bacheche del gruppo Leonardo in cui si chiede ai lavoratori in azienda di dare una mano nel reclutamento di nuovi dipendenti specializzati. In cambio, un premio in denaro. "Caro collega, aiutaci ad assumere. Se trovi il candidato giusto ti diamo un premio fino a 1.500 euro", si legge nel messaggio
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Cos'è Leonardo
- Facciamo un passo indietro. Cos'è Leonardo? È una società italiana a controllo pubblico attiva nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza. Protagonista dei principali programmi strategici a livello globale, è partner tecnologico di governi, amministrazioni della Difesa, istituzioni e imprese. Il suo maggiore azionista è il ministero dell'Economia e delle finanze, che possiede circa il 30% delle azioni. Con oltre 31mila dipendenti in Italia e 70 siti, di cui 38 produttivi, Leonardo è presente in 15 Regioni, con una concentrazione industriale particolarmente elevata in Lombardia, Lazio, Campania, Piemonte, Puglia, Liguria e Toscana
Elicotteri e aerei
- Leonardo, che dal 1948 (anno di fondazione) al 2016 si è chiamata Finmeccanica, è il primo produttore al mondo di elicotteri civili, coprendo tutte le principali categorie di peso, dal monomotore da 1,8 tonnellate al trimotore da 16 tonnellate. Oltre alla gestione dell'intero ciclo del sistema elicottero, l'azienda ha fondato una academy per l'addestramento completo in Italia. E proprio negli stabilimenti presenti nel nostro Paese, Leonardo produce velivoli da addestramento, da difesa e trasporto tattico, aerei multi-ruolo per missioni speciali. Realizza anche aerostrutture per programmi aeronautici europei e nord-americani. Il gruppo è inoltre leader nelle lavorazioni di grandi componenti strutturali in materiali compositi, tra cui la sezione di fusoliera "one piece barrel"
Le tecnologie all'avanguardia
- Le competenze nella gestione delle informazioni e le tecnologie all’avanguardia dei sensori di Leonardo consentono al gruppo di avere, in Italia, una posizione di rilievo nei settori del comando e controllo e dei sistemi di missione, nonché nello sviluppo di reti net-centriche e digitalizzate. L'azienda è leader nel settore dei radar multifunzione a scansione elettronica, nei sensori Irst passivi aeroportati, nei sistemi di ricognizione amico/nemico per applicazioni terrestri, navali e avioniche e nella comunicazione definita da software. I sistemi realizzati in Italia sono integrati in 2.500 piattaforme per oltre 50 clienti nel mondo
La cybersecurity
- Leonardo è attiva anche nel settore della cybersecurity. In Italia, l'azienda si occupa di sviluppare, appunto, soluzioni per la sicurezza contro le minacce informatiche, coprendo l’intero ciclo di vita dei programmi di cybersecurity. Nel sito di Chieti, in Abruzzo, l'azienda ha un centro operativo 24 ore su 24 dove è installata una delle più potenti infrastrutture di supercalcolo. Leonardo progetta e sviluppa anche piattaforme integrate di comando e controllo per la sicurezza urbana, la protezione delle infrastrutture critiche e dei grandi eventi, la gestione delle emergenze e il controllo del territorio nonché soluzioni per le comunicazioni professionali
Lo Spazio
- Leonardo ha anche una lunga tradizione nel settore dello Spazio, cominciata negli anni Sessanta in Italia. Infatti, il gruppo si occupa della manifattura di satelliti e strutture orbitanti fino allo sviluppo e gestione di sistemi di terra, operazioni e servizi satellitari e alla produzione di strumenti, sottosistemi e sensori ad alta tecnologia. Le produzioni spaziali realizzate in Italia sono presenti nei più importanti programmi promossi da istituzioni e agenzie internazionali
Il management
- Nel primo semestre del 2024 Leonardo ha registrato ricavi in crescita del 15%, pari a 8 miliardi di euro. Da maggio 2023 il presidente è l'ambasciatore Stefano Pontecorvo, che è stato per 40 anni un diplomatico e funzionario europeo. È stato ambasciatore italiano in Pakistan e vicecapo missione presso le ambasciate italiane a Mosca e Londra, nelle rappresentanze italiane presso l'Ue (dove si è occupato di Balcani e della politica estera e di difesa comune) e presso la Nato. È anche stato direttore del Patto di Stabilità per i Balcani. Pontecorvo è stato anche l'ultimo Alto rappresentante civile della Nato per l'Afghanistan dal giugno 2020, rappresentando l'Alleanza anche nel processo di pace tenutosi a Doha
L'ex ministro Roberto Cingolani
- Un altro nome noto nel management di Leonardo è l'amministratore delegato e direttore generale Roberto Cingolani. Pubblicamente viene ricordato soprattutto per la sua esperienza da ministro della Transizione ecologica nel governo Draghi. Responsabile delle politiche per l’ambiente, il clima e l’energia di quell'esecutivo e della relativa Missione 2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), nella sua veste di ministro Cingolani ha presieduto il vertice G20 su ambiente, clima ed energia (a Napoli nel luglio 2021) ed è stato co-presidente della conferenza Cop26 (a Glasgow, nel novembre 2021). Nel 2022 è stato anche responsabile del Piano nazionale per il contenimento dei consumi di gas naturale durante la guerra in Ucraina e del Piano nazionale per l’emergenza siccità
Le posizioni aperte
- Una volta spiegato cos'è Leonardo, quali sono i profili che sta cercando? Le posizioni aperte sono perlopiù nell'area Engineering e Infomation technology. L'obiettivo dell'azienda pare dunque quello di assumere laureati Stem, una sigla con cui si racchiude quattro discipline tecnico-scientifiche e i relativi ambiti di studio ("Science, Technology, Engineering e Mathematics). Nella versione italiana, l'acronimo può diventare Stim, dove la terza lettera (la "i" al posto della "e") sta per Ingegneria. Nello specifico, risulta che in Leonardo, tra le altre, siano aperte posizioni per Program controller, Cto specialist, Test engineer e Delivery system engineer
Dove serve personale
- Oltre alle posizioni aperte, quali sono le sedi dove il gruppo ha intenzione di assumere? Secondo la stampa, a Leonardo serve personale nei propri stabilimenti piemontesi, dove sono impiegate già 4mila persone. Tra Torino, Cameri e Caselle Nord e Sud, il gruppo ha infatti stabilito il proprio polo della difesa. I nuovi assunti potranno lavorare a progetti che riguardano gli aerei da guerra Eurofighter Typhoon e F-35
La Fiom Cgil fa muro
- La richiesta di aiuto ai lavoratori con relativa remunerazione fino a 1.500 euro non piace alla Fiom Cgil. Come spiega il Corriere della Sera, il direttivo dei delegati Leonardo della Fiom Cgil ha affrontato questo tema, di fatto nuovo per il nostro Paese. "Siamo contenti che il settore aerospace cresca e assuma operai e tecnici specializzati. Tuttavia non ci piace il metodo utilizzato perché instaura relazioni industriali lontane dalla logica della trattativa sindacale", ha detto Ugo Bolognesi della Fiom Cgil di Torino, citato dal quotidiano. "Gli ingressi in Leonardo sono spesso con contratti di somministrazione, anche se poi quasi tutti vengono confermati", ha aggiunto Bolognesi
I piani di assunzione
- Come riporta Il Messaggero, negli ultimi due anni l'azienda guidata da Cingolani ha aumentato l'organico di circa 3mila persone. E non è tutto: da qui al 2028 prevede di assumere altri 6-7mila dipendenti. Il gruppo ha inoltre sottolineato che i suoi stipendi sono più alti di circa il 20% della media nazionale, e questo anche per le posizioni meno remunerate
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