La casa tedesca ha chiuso il terzo trimestre dell'anno con un utile in calo del 63,7%, a 1,58 miliardi di euro. Ieri ha incontrato i sindacati e ha presentato ai lavoratori un piano che potrebbe evitare la chiusura delle fabbriche in Germania. Arne Meiswinkel, il principale negoziatore della casa automobilistica, ha dichiarato ai giornalisti al termine dell'incontro che l'alternativa sarebbe un taglio del 10% degli stipendi e una revisione del sistema dei bonus
Tempi difficili per la casa automobilistica tedesca Volkswagen, che ha chiuso il terzo trimestre dell'anno con ricavi per 78,5 miliardi di euro, in flessione dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, e un utile in calo del 63,7%, a 1,58 miliardi di euro. L'utile operativo è sceso del 41,7% a 2,85 miliardi, ben al di sotto dei 3,89 miliardi attesi dagli analisti, impattato da 2,2 miliardi di euro di costi di ristrutturazione, mentre il margine operativo si è ridotto al 3,6%, il livello più basso in oltre 4 anni.
Il Cfo: "Necessità di significative riduzioni dei costi"
"I nostri risultati di nove mesi riflettono un contesto di mercato impegnativo e sottolineano l'importanza di portare a termine i programmi di performance che abbiamo lanciato in tutto il gruppo. Il brand Volkswagen ha riportato un margine operativo di solo il 2% dopo nove mesi. Ciò evidenzia il urgente necessità di significative riduzioni dei costi e recuperi di efficienza", ha dichiarato Arno Antlitz, cfo e coo di Volkswagen, ha commentato i risultati di Volkswagen. "Lo slancio del nostro prodotto ci dà fiducia. Una acquisizione di ordini significativamente migliorata anno su anno nell'Europa dell'Ovest nel terzo trimestre testimonia il rafforzamento della nostra linea di prodotti, dalle auto a motore a combustione alle ibride e ai veicoli totalmente elettrici" ha proseguito Antlitz secondo cui "da un punto di vista operativo, ci aspettiamo una fine d'anno più forte, anche per effetto di migliori volumi come pure di nuovi modelli attraenti per tutti in marchi".
Taglio del 10% degli stipendi per non chiudere le fabbriche
Volkswagen ha incontrato i sindacati e ha presentato ai lavoratori un piano che potrebbe evitare la chiusura delle fabbriche in Germania. Arne Meiswinkel, il principale negoziatore della casa automobilistica, riferisce Bloomberg, ha dichiarato ai giornalisti al termine dell'incontro che l'alternativa sarebbe un taglio del 10% degli stipendi e una revisione del sistema dei bonus. "Siamo aperti a qualsiasi discussione per raggiungere i nostri obiettivi finanziari" ha dichiarato Meiswinkel ai giornalisti. Le ultime proposte della Volkswagen rappresentano un "primo piccolo segnale" di progresso, ha dichiarato Daniela Cavallo, il principale dirigente sindacale della casa automobilistica e ha aggiunto che la chiusura degli impianti non è del tutto esclusa e i lavoratori restano "in allarme". "Solo se troveremo insieme soluzioni per raggiungere i nostri obiettivi finanziari potremo immaginare prospettive concrete per le sedi tedesche e una possibile sicurezza dei posti di lavoro", ha dichiarato il rappresentante dell'azienda. Le proposte di Volkswagen dovrebbero dare il via a negoziati più complessi, con il prossimo round previsto per il 21 novembre. Alla fine del mese prossimo scadrà il periodo di grazia e dal 1° dicembre saranno possibili scioperi di avvertimento.