Superbonus, dal 2025 prevista una nuova stretta. Chi potrà richiederlo e come funzionerà

Economia
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Introduzione

Il contributo edilizio, un tempo al 110%, resterà anche per il 2025, sebbene con paletti ancora più stringenti: ecco cosa c’è da sapere su regole, eccezioni e possibili alternative per ristrutturare la propria abitazione

Quello che devi sapere

Cosa succede nel 2025

  • Ristretta la platea dei beneficiari del superbonus: a partire dal 2025, infatti, è previsto un ulteriore abbassamento della percentuale dell'agevolazione, che passa dal 70% al 65%. Questa, però, non è la sola novità presente

 

Per approfondire: 

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Cila entro il 15 ottobre

  • Oltre alla percentuale ridotta, da segnalare anche l’obbligo di Cila, cioè la Comunicazione di Inizio Lavori, entro il 15 ottobre 2024, data antecedente addirittura alla presentazione della stessa norma (che ha visto la luce 6 giorni più tardi, il 21 ottobre)

Le regole per i condomìni

  • Ancora più severe le regole per i condomìni: previsto infatti, oltre all’obbligo di Cila entro il 15 ottobre, anche la presenza della delibera condominiale che ha autorizzato i lavori

L’unica eccezione

  • Da segnalare, però, un’unica eccezione: il superbonus resta al 110% per le zone colpite da sisma

La rateizzazione delle spese del 2023

  • Tra le novità introdotte dalla Legge di bilancio 2025 c'è la possibilità per i beneficiari del Superbonus di rateizzare in dieci anni la detrazione relativa alle spese sostenute nel corso del 2023. Questa misura riguarda esclusivamente le spese agevolabili con il Superbonus e offre un respiro finanziario ai contribuenti che, in alcuni casi, non riescono a detrarre quanto dovuto in quattro anni a causa di una capienza fiscale insufficiente. 
  • In questi casi occhio sempre ai requisiti: per poter usufruire della rateizzazione, i contribuenti dovranno presentare una dichiarazione dei redditi integrativa entro il termine previsto per la dichiarazione relativa al periodo d’imposta 2024

La rateizzazione delle spese del 2024

  • Questa possibilità si aggiunge a quella già in atto per le spese del 2024, prevista dal Dl 39/2024, che stabilisce l’obbligatorietà della rateizzazione in dieci anni per le spese del Superbonus effettuate nel corso del 2024. La disposizione è stata introdotta con l’obiettivo di decongestionare il mercato dei crediti fiscali, limitando così il ricorso alla cessione del credito. La misura vuole chiaramente anche essere d'aiuto ai contribuenti, in particolare a quelli che non sarebbero stati in grado di usufruire della detrazione entro i termini previsti

Ecobonus

  • E quindi quali sono le alternative? Una di queste è l’Ecobonus, ridisegnato dalla recente Legge di Bilancio. Se quest’anno l'agevolazione fiscale attraverso detrazione Irpef o Ires dal 50 al 65% poteva raggiungere anche l'85% per alcuni interventi nei condomini, dal 2025 scenderà al 50% per la prima casa e al 36% per gli altri immobili. Nel 2026 e 2027 le aliquote diminuiranno ulteriormente al 36% per la prima casa e al 30% per le altre. A questo proposito va ricordato come le aliquote si applichino a tutte le tipologie di interventi agevolati, compresi quelli che fino a quest'anno davano luogo a una detrazione più alta, come appunto gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali

Bonus ristrutturazioni

  • Stesso discorso anche per il bonus ristrutturazioni, che resterà al 50% ma solo per le abitazioni principali e con tetto di spesa a 96 mila euro, mentre per gli altri immobili lo sconto fiscale scenderà al 36% a partire dal primo gennaio 2025, con tetto di spesa a 48 mila euro. Le aliquote scendono sulla scia dell'ecobonus nel 2026 e nel 2027

Sismabonus

  • Tra le alternative c’è anche il sismabonus, ma occhio alle percentuali: per un intervento su una seconda casa, la percentuale può arrivare fino all’85% della spesa quest’anno ma il prossimo anno scenderà al 36% per poi ulteriormente ribassarsi al 30% nel 2026

Taglio detrazioni

  • All’interno della Manovra presente anche un taglio delle detrazioni: per i single previsto un massimale di 7 mila euro, se si ha un reddito tra 75 mila e 100 mila euro, che scende a 4 mila, se ci si trova sopra i 100 mila euro. I limiti, però, possono essere ulteriormente aumentati se ci sono dei figli, per effetto del quoziente familiare: in questo caso se presente un figlio i due massimali vengono rispettivamente aumentati a 9.800 euro e 5.600 euro; se invece sono due salgono ulteriormente a 11.900 e 6.800 euro

 

Per approfondire: 

Manovra, stretta sulle detrazioni: come cambia il tetto a seconda del reddito