Introduzione
Tasse, comprese sugar tax e web tax, pensioni minime, flessibilità in uscita dal lavoro, canone Rai e sanità. Sono diversi i temi ancora sul tavolo del governo nonostante la Manovra sia approdata in parlamento. La maggioranza ha fatto sapere di voler modificare in alcune parti il testo della legge di Bilancio, anche se il governo chiede di limitare gli emendamenti.
Il leader di Forza Italia Antonio Tajani ha chiesto di rivedere la sugar tax e il senatore azzurro Maurizio Gasparri la web tax. Sulle pensioni, il capogruppo al Senato di Fi spiega che si lavorerà "ancora per rimodulare l'intervento", così come "per portare lo scaglione intermedio dell'Irpef da 50 a 60mila euro". In ambito sanitario, polemiche della Fondazione Gimbe e della Federazione nazionale ordine dei medici chirurghi e odontoiatri per le misure introdotte in Manovra ("Le Regioni dovranno tagliare i servizi", "Diciassette euro l'aumento mensile per i medici"). Resta da chiarire infine
la questione della conferma del taglio del canone Rai da 90 a 70 euro, non presente nel testo arrivato in Aula.
Quello che devi sapere
Verso alcune modifiche
- La Manovra è arrivata in Parlamento, sebbene alcuni fronti siano ancora aperti. Gli stessi gruppi della maggioranza, tra cui Forza Italia e Lega, hanno intenzione infatti di apportare modifiche al testo della legge di Bilancio. Il ministro per i Rapporti col parlamento, Luca Ciriani, ha tuttavia invitato i colleghi a "limitare gli emendamenti". Una dichiarazione che fa eco a quella del responsabile economico di Fratelli d'Italia, Marco Osnato, che ha chiesto solo "miglioramenti plausibili" e "sostenibili", e dunque niente “modifiche sostanziali”
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Il primo nodo: le tasse
- Partiamo dal primo nodo sul tavolo, quello delle tasse. Nelle prossime ore gli azzurri, come spiegato dal capogruppo alla Camera Paolo Barelli, si dovranno riunire per “valutare quali correzioni” apportare in tema nonché le loro “eventuali coperture”. In sostanza, tutto dipenderà dalla presenza (o assenza) di fondi freschi a disposizione: in caso positivo, come previsto anche nel decreto fiscale, l’idea è appunto abbattere la tassazione, a partire dall'Irpef. Molto dipenderà dal gettito del concordato biennale in scadenza il 31 ottobre, fra tre giorni
La sugar tax
- Forza Italia intende intervenire anche su sugar tax e web tax. La prima è un'imposta sulle bevande zuccherate, osteggiata dal leader azzurro e vicepremier Antonio Tajani. "Dopo che saranno noti dati del concordato preventivo, cioè il 31 di questo mese, se ci saranno buoni risultati chiederemo conto del rinvio della sugar tax e della rimodulazione delle aliquote Irpef", ha detto il segretario nazionale di Fi. "Insisteremo perché la Manovra possa essere migliorata nella direzione di riduzione della pressione fiscale da tutti i punti di vista. Quindi le aliquote Irpef come quella mediana e riduzione al 35%, allargando la base fino a 60mila euro e la sugar tax ed altre riduzioni di tasse inutili per cercare di alleggerire la pressione fiscale”, ha aggiunto Tajani, ribadendo però che "molto dipende dal concordato preventivo. Tutto ciò che serve a ridurre la pressione fiscale è fondamentale"
La web tax
- Arriviamo ora alla web tax. Fino ad oggi, l'imposta del 3% sui ricavi digitali si applica solamente ai colossi tecnologici che superano 750 milioni di euro di ricavi globali e 5,5 milioni di fatturato in Italia. Ma le soglie minime di fatturato verrebbero eliminate con la legge di Bilancio pronta a essere licenziata dal parlamento. E quindi, tale imposta del 3%, verrebbe applicata ai ricavi di tutte le imprese digitali italiane, grandi e piccole, su specifiche attività (pubblicità online mirata, vendita di dati raccolti sugli utenti e servizi di intermediazione)
Il Pd insorge
- Una decisione che ha incontrato la pronta opposizione del Pd. Secondo Antonio Misiani, responsabile economico del partito guidato da Elly Schlein, si tratta di una imposta che "colpirà i giovani e le start up. Il combinato disposto tra il balzo della tassazione sulle plusvalenze sui bitcoin e lo stop alle soglie sui ricavi oltre le quali viene applicata la web tax penalizzerà le nuove imprese dell'e-commerce rischiando di metterle in ginocchio”
Anche Forza Italia vuole modificarla
- Proprio ieri, il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri ha detto a QN che il suo partito interverrà in parlamento per “modificare la versione della web tax contenuta nella Manovra”. E ha aggiunto: “È vero che la global minimum tax ha consentito fino a ora di incassare poco meno di 400 milioni di euro, un granello rispetto al fatturato miliardario delle grandi aziende. Ma nello stesso tempo non possiamo colpire le piccole tv digitali o i gruppi editoriali solo perché hanno un sito web. Capisco, perciò, l'amarezza e lo stupore degli editori. La web tax deve colpire i grandi operatori del web che non solo non pagano le tasse, ma fanno concorrenza sleale rubando le notizie alle aziende editoriali. Un vero e proprio atto di banditismo”.
Pensioni minime e flessibilità in uscita
- Altro nodo sul tavolo è quello delle pensioni minime. In proposito, Gasparri ha affermato: "Siamo lontani dall'obiettivo di legislatura dei mille euro. Lavoreremo ancora per rimodulare l'intervento. Così come lavoreremo per portare lo scaglione intermedio dell'Irpef da 50 a 60mila euro. Dobbiamo togliere a Bezos per dare di più a pensionati e contribuenti". Polemiche anche sulla parte della Manovra dedicata alla flessibilità in uscita verso la pensione. "Non è la riforma della Lega”, ha spiegato il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, che ha sottolineato la necessità di "fare una riforma più equa nei prossimi anni". Per Durigon "il provvedimento è migliorabile in Parlamento". Un miglioramento possibile, ha fatto sapere, "è sulla previdenza integrativa". Nel testo approvato dal governo non compare l'introduzione di un nuovo semestre di silenzio assenso né la possibilità di utilizzare i fondi integrativi per l'assegno necessario per chi è nel sistema contributivo e vuole anticipare il pensionamento rispetto ai 67 anni
La sanità
- Altro tema caldo è quello della sanità. In proposito è intervenuto di nuovo il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, intervistato su Rai3 a proposito dell’affermazione della premier Giorgia Meloni ("Gli regaleremo una calcolatrice") che negava tagli alla sanità nella Manovra. Secondo Landini, invece, la legge di Bilancio "è una Manovra di tagli, specie alla sanità”. Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale ordine dei medici chirurghi e odontoiatri, ha quantificato in 17 euro al mese l'aumento ai sanitari. E per il presidente del Gimbe Nino Cartabellotta, tra le Regioni è scattato l’allarme perché dovranno fare "scelte drastiche: razionalizzare la spesa, tagliare altri servizi o aumentare l'addizionale Irpef". Polemiche anche dal governatore della Toscana Eugenio Giani, che è andato all’attacco del ministro della Salute Orazio Schillaci dopo il suo invito a "spendere bene i soldi" a disposizione. "Sono offeso dalle sue parole", ha detto il presidente toscano. Ma il ministro è tornato a rivendicare che "la strada è in salita, le risorse sono limitate, ma quest'anno i fondi a disposizione sono aumentati di 2,5 miliardi e per il prossimo anno di 5 miliardi. Non è mai successo"
Il taglio del canone Rai
- Nel testo della legge di Bilancio inviato alle Camere non è presente la conferma del taglio del canone Rai da 90 a 70 euro, deciso nella Manovra dello scorso anno e valido per il 2024. La conferma della misura era stata annunciata in conferenza stampa il 16 ottobre scorso. Il taglio potrebbe dunque essere inserito nel corso del percorso parlamentare, ma questo aspetto non è ancora chiaro. Nella passata Manovra l'ammontare del canone, su spinta della Lega, era stato "rideterminato in 70 euro per il 2024". Il testo aveva nel contempo previsto un contributo per lo sviluppo del Servizio pubblico di 430 milioni di euro, sempre per il 2024
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