Assegno unico, nuovo calcolo Isee e possibili aumenti: come può cambiare con la manovra
EconomiaIntroduzione
Nella prossima legge di Bilancio sono attese diverse misure in favore delle famiglie e per spingere la natalità. Il Piano strutturale di Bilancio cita, ad esempio, l'Assegno unico universale, di cui "negli ultimi anni hanno beneficiato circa 9,6 milioni di bambini”. Diverse le ipotesi al vaglio dell'esecutivo: si studia la possibilità di escludere alcune voci di spesa dal reddito considerato ai fini Isee. Questo comporterebbe un parallelo aumento delle somme erogate dall'Inps ai nuclei familiari a partire dall’anno prossimo. Ecco cosa sapere.
Quello che devi sapere
Le misure per la natalità
- Il governo Meloni ha promesso interventi a favore della famiglia per spingere la natalità e "rafforzare i propri sforzi per contrastare la tendenza demografica negativa”. In manovra quindi ci saranno misure e modifiche che riguarderanno l’assegno unico universale, il piano asili nido, i congedi parentali e il bonus mamme lavoratrici.
Per approfondire: Manovra, da assegno unico ad asili nido: come potrebbero cambiare misure per le famiglie
Cosa dice il Psb
- Il Piano strutturale di Bilancio cita, tra le misure vigenti, l'Assegno unico universale, di cui "negli ultimi anni hanno beneficiato circa 9,6 milioni di bambini, e nel 2023 sono stati erogati circa 18,2 miliardi, che risultano in aumento per il 2024”. Il documento afferma che "il governo intende continuare l'azione di contrasto alla denatalità, attraverso servizi alla prima infanzia”
Le idee sull'assegno unico
- Sull’assegno unico circolano diverse le ipotesi. Per la misura, che nei primi mesi del 2024 ha visto aumentare l’importo medio della mensilità, si studia la possibilità di escludere alcune voci di spesa dal reddito considerato ai fini Isee. Un intervento, quest'ultimo, che di riflesso farebbe aumentare le somme erogate dall'Inps alle famiglie. Infatti se diminuisce l'Isee dichiarato, crescerebbe in parallelo l'importo per i nuclei destinatari, a partire dal 2025
Come funziona oggi l’assegno unico
- Al momento l’assegno unico è un sostegno economico universalistico per le famiglie con figli a carico che viene attribuito per ogni figlio fino a 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni), mentre è senza limiti di età per i figli disabili. Proprio perché è una misura “universale”, può essere richiesto anche in assenza di Isee o con Isee superiore alla soglia di 45.574,96 euro. In tal caso, saranno corrisposti gli importi minimi previsti dalla normativa. Secondo gli ultimi dati Inps stanno beneficiando dell’assegno unico oltre 6 milioni di nuclei familiari per un totale di circa 9 milioni e mezzo di figli raggiunti
Gli importi
- L’importo dell’assegno è determinato in base all’Isee eventualmente presentato del nucleo familiare del figlio beneficiario, tenuto conto dell’età dei figli a carico e di altri elementi. È prevista una quota variabile progressiva (da un massimo di 199,4 euro per ciascun figlio minore con Isee fino a 17.090,61 euro a un minimo di 57 euro per ciascun figlio minore in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 45.574,96 euro)
Le maggiorazioni
- Gli importi dovuti per ciascun figlio possono essere maggiorati nelle ipotesi di: nuclei numerosi (per i figli successivi al secondo); madri di età inferiore a 21 anni; nuclei con quattro o più figli, genitori entrambi titolari di reddito da lavoro; figli affetti da disabilità; figli di età inferiore a un anno; figli di età compresa tra 1 e 3 anni per nuclei con tre o più figli e Isee fino a 45.574,96 euro; una quota a titolo di maggiorazione per compensare l’eventuale perdita economica subita dal nucleo familiare, se l’importo dell’assegno risultasse inferiore alla somma dei valori teorici dell’assegno per il nucleo familiare (componente familiare) e delle detrazioni fiscali medie (componente fiscale), percepite nel regime precedente la riforma
Le ipotesi in manovra
- Tra le idee a cui si lavora c’è quella di rimpinguare l’assegno ma allo stesso tempo non farlo pesare nel calcolo Isee, almeno per le famiglie numerose. Una mossa che consentirebbe così a tutte le famiglie con molti figli di poter accedere anche ad altre agevolazioni che, invece, ora sono escluse perché richiedono un Isee più basso. Un’altra strada è invece quella dell'introduzione di detrazioni per scaglioni di reddito. La soluzione dipenderà dalle risorse a disposizione
I pagamenti di ottobre
- Intanto per quanto riguarda il calendario dei pagamenti Inps di ottobre, l’accredito dell’assegno unico mensile è previsto per i giorni 16, 17, 18 ottobre. I pagamenti riguardano le rate della prestazione in corso di godimento che non abbiano subito variazioni. Invece il pagamento della prima rata della prestazione avviene generalmente nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda di AUU. Nella stessa data è anche accreditato l’importo delle rate spettanti nell’ipotesi in cui l’AUU sia stato oggetto di conguaglio, a credito oppure a debito.
Per approfondire: Assegno unico, l’Ue deferisce l’Italia alla Corte di giustizia: “È discriminatorio”