Prestiti personali, tornano a calare i tassi: -3% nei primi 9 mesi del 2024

Economia
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Introduzione

Si vedono i primi effetti del taglio del costo del denaro da parte della Banca Centrale Europea sui prestiti personali. Dopo due anni di crescita costante, tra gennaio e settembre 2024 si è registrata una prima discesa dei tassi online, come emerge da un’analisi diffusa dai portali Facile.it e Prestiti.it.

 

Le richieste di prestito alle società di credito sono motivate soprattutto da esigenza di liquidità (32% dei casi), acquisto di auto usate (18%) e consolidamento dei debiti (15%). A presentarle sono, nel 70%, gli uomini

Quello che devi sapere

Prestiti personali, tassi online calano del 3%

  • Si iniziano a vedere i primi effetti del taglio del costo del denaro da parte della Banca Centrale Europea sui prestiti personali. Stando a un’analisi diffusa dai portali Facile.it e Prestiti.it, i tassi disponibili online sono tornati a scendere dopo due anni di aumenti continui, assestandosi sul -3% a settembre 2024, nonostante il settore del credito al consumo tenda in generale a “muoversi in modo meno marcato e con tempistiche dilatate rispetto alle decisioni della Bce”, spiega Aligi Scotti, BU Director prestiti di Facile.it.

Per approfondire:

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Domande per prestiti in media da 10.300 euro

  • Stando ai dati dell’analisi, condotta su un campione di oltre 500mila richieste di prestiti personali, nei primi 9 mesi dell’anno le domande alle società di credito in media puntavano a ottenere circa 10.300 euro, da restituire solitamente in 5 anni. L’età media di chi ha chiesto un prestito personale fra gennaio e settembre 2024 è di 43 anni e mezzo

Esigenze di liquidità, acquisto auto usate e consolidamento debiti

  • La maggior parte delle richieste degli italiani sono motivate da esigenza di liquidità: così è stato nel 32% dei casi, quasi una domanda su tre. Poi ci sono le istanze per l’acquisto di auto usate (18%) e per il consolidamento dei debiti (15%)

Aumentano domande per spese mediche, ristrutturazioni e debiti

  • Confrontando i dati relativi al 2024 con quelli relativi al 2023 emerge come sia aumentato il peso delle richieste per pagare le spese mediche (+9%), per la ristrutturazione della casa (+7%) e per il consolidamento dei debiti (+4%)

Le ragioni dei prestiti variano a seconda dell’età dei richiedenti

  • I motivi per cui gli italiani si sono rivolti alle società di credito per ottenere prestiti personali variano a seconda dell’età dei richiedenti. Tra gli under 30 lo si è fatto soprattutto per acquistare auto usate, per motivi di formazione oppure per poter viaggiare. Chi ha tra i 30 e i 39 anni ha invece chiesto prestiti in particolare per l’acquisto dell’arredamento di casa oppure per coprire i costi del matrimonio. Per la fascia d’età compresa tra i 40 e i 49 anni i prestiti più diffusi sono invece per consolidare i propri debiti, mentre per chi supera i 60 anni d’età solitamene cerca denaro per le spese mediche e per la ristrutturazione degli ambienti di casa

Le differenze di genere nei prestiti personali

  • Nella grande maggioranza dei casi, a presentare domande di finanziamento sono stati gli uomini (70%). Per alcune tipologie di prestito personale, come quelle per la scuola e in generale per la formazione, il campione femminile raggiunge però il 45%. Ma la differenza di genere emerge anche guardando agli importi richiesti: gli uomini in media chiedono prestiti di 10.660 euro, circa il 13% rispetto a quanto richiesto dalle donne. Tra le ragioni di questa diversità c’è anche la componente reddituale: dall’analisi si evince che lo stipendio mensile medio dichiarato dagli uomini che hanno presentato domanda di finanziamento si aggira intorno ai 2.438 euro, il 16% in più rispetto alla media del campione femminile

Verso un nuovo taglio dei tassi della Bce?

  • Quello che succederà nei prossimi mesi dipenderà anche dalle scelte della Banca Centrale Europea. Secondo molti analisti le possibilità che ci si muova verso un nuovo taglio dei tassi sono sempre più vicine, rafforzate dall’inflazione in calo nell’Eurozona. A Francoforte si decide però ancora una volta di essere prudenti. "Continueremo a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello e la durata appropriati della restrizione, concentrandoci sulle prospettive di inflazione, sulle dinamiche dell'inflazione sottostante e sulla forza della trasmissione della politica monetaria. I tassi di riferimento saranno mantenuti sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario a raggiungere il nostro obiettivo. Non ci stiamo impegnando in anticipo su un percorso di tasso particolare", ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde, intervenendo in audizione in commissione Econ al Parlamento europeo lo scorso 30 settembre

Per approfondire:

Mutui, come cambiano le rate dopo il taglio dei tassi della Bce