Manovra, incentivi per famiglie e imprese: le ipotesi sulle misure in arrivo

Economia
Ipa/Ansa

Introduzione

La revisione dei conti dell’Istat ha indicato miglioramenti per deficit e debito ma i conti annuali non cambiano. E quindi non c’è un nuovo tesoretto da utilizzare nella legge di Bilancio. L’esecutivo punta tutto su agevolazioni per le imprese e per spingere o premiare la natalità. Potenziamento dell’Assegno unico e delle pensioni minime, sconti fiscali in busta paga, proroga del taglio del cuneo fiscale e bonus assunzioni: ecco su cosa sta lavorando il governo.

Quello che devi sapere

I conti per il tesoretto (che non c’è)

  • La revisione dei conti nazionali fatta dall’Istat mostra che l'economia italiana è cresciuta negli ultimi tre anni più del previsto ma l'impatto sulla manovra potrebbe essere minimo, quasi impercettibile. Le nuove stime, entrate nel dibattito politico in vista della messa a punto del Piano strutturale di bilancio nella speranza di molti di ottenere un tesoretto utile per la manovra, non sembrano però avere un effetto immediato e di portata significativa su quest'anno e i successivi.

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Giorgetti frena

  • Per il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti la revisione "è di lieve entità" e non cambia i principi e il quadro del Piano strutturale di bilancio già esaminato dal consiglio dei ministri del 17 settembre. Il Psb sarà quindi ora semplicemente "rifinito" alla luce dei nuovi numeri. Il messaggio a partiti e ministri resta dunque quello già recapitato qualche giorno fa: di tesoretti non ce ne sono

Una manovra per le famiglie

  • L’esecutivo in queste settimane ha espresso la volontà di realizzare una legge di Bilancio centrata sulle famiglie e le politiche per spingere la natalità. Spazio quindi al rafforzamento dell’assegno unico e all’ipotesi di ridurre le tasse a chi ha figli con l’aumento delle spese detraibili in base al numero dei figli

Il bonus mamme

  • Altre novità previste riguardano l’ampliamento anche alle lavoratrici a partita Iva del bonus mamme con almeno due figli. Al momento l’esonero contributivo al 100% vale solo per le lavoratrici dipendenti del pubblico e del privato, che abbiano almeno due figli, di cui uno fino a 10 anni di età. Per il prossimo anno la platea potrebbe comprendere anche le lavoratrici autonome

Le pensioni

  • Nonostante la carenza di risorse, si sta pensando a un intervento sulla previdenza. Il governo vorrebbe come prima cosa rivalutare le pensioni minime. Da un punto di vista strutturale, non c’è spazio per Quota 41, ma potrebbe essere modificata Quota 103, rimodulandola con finestre di uscita prolungate. Il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha spiegato che i lavoratori della P.A. possono restare al lavoro, su base volontaria, fino ai 70 anni d’età. Uno scenario che non piace ai sindacati. Infine, spiega il Corriere della Sera, la ministra del Lavoro Calderone sta pensando a un intervento sul Tfr con la possibilità di un semestre di silenzio-assenso per il trasferimento del Trattamento di fine rapporto sui fondi pensione

Il cuneo fiscale

  • Uno dei cardini della manovra sarà la conferma anche per l’anno prossimo del taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con i redditi più bassi. Questa misura era stata introdotta per il solo 2024 dalla scorsa legge di bilancio. Ora arriverà la proroga peri 2025. Serviranno quasi 11 miliardi solo per la proroga del taglio del cuneo fiscale ai redditi fino a 35mila euro. Inoltre è previsto un taglio del 7% per chi ha un reddito da lavoro dipendente inferiore ai 25 mila euro lordi e del 6% per chi ha un reddito tra i 25 mila e i 35 mila euro lordi

L’Irpef

  • Via libera anche alla proroga dell’Irpef a tre aliquote (varrà altri 4 miliardi in manovra). Il governo punta anche a ridurre l’aliquota dal 35% al 33%, mettendo in conto altri 2 miliardi di euro di costo. Il viceministro Leo vorrebbe anche ridurre la tassazione per i redditi fino a 60 mila euro

Le misure per le imprese

  • L’esecutivo è al lavoro anche su misure per incentivare le imprese. Chi assume a tempo indeterminato può dedurre una quota del costo del lavoro pari al 120% (in caso di giovani, donne e soggetti già destinatari del reddito di cittadinanza lo sgravio arriva al 130%). Si studiano anche incentivi agli investimenti nella Zes unica per le imprese

Dai fringe benefit alla social card

  • Tra le altre possibili misure in arrivo si pensa alla riduzione dal 10% al 5% della tassa sui premi aziendali. Per quanto riguarda i fringe benefit, si studia su come renderli esentasse per tutti i lavoratori, sia con figli che senza. Non si dovrebbe invece fare a questo giro l’innalzamento della flat tax fino a 85 mila euro per gli autonomi. Infine è previsto il rifinanziamento della social card per gli indigenti.

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