Lavoro autonomo, nel decreto Coesione c’è l’incentivo autoimpiego: a chi spetta

Economia
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Introduzione

Nel decreto Coesione sono presenti due misure rivolte al lavoro autonomo: la prima è Autoimpiego Centro Nord Italia, rivolta ai giovani under 35 dell’Italia centrale e settentrionale in condizioni di difficoltà che decidono di avviare un’attività di lavoro autonomo, imprenditoriale e libero-professionale. La misura prevede voucher tra i 30 e i 40 mila euro e un finanziamento in regime de minimis.

 

C’è però anche una misura rivolta al Mezzogiorno: si tratta di "Resto al Sud 2.0", misura che intende aiutare nella formazione e nell’accompagnamento alla progettazione preliminare, nonché nel tutoraggio relativi all’avvio e alla realizzazione di attività imprenditoriali e libero-professionali. I beneficiari sono sempre gli under 35 che si trovano in condizione di difficoltà o di marginalità: per loro sono previsti voucher dai 40 ai 50 mila euro e un finanziamento in regime de minimis che può arrivare fino al 75% della spesa.

Quello che devi sapere

I dati sull’occupazione italiana

  • La nota mensile dell’Istat dello scorso 30 agosto ha restituito un quadro confortante dell’occupazione italiana, che nel 2024 ha registrato un aumento dell’occupazione del 2,1%, con una crescita complessiva di 490 mila unità, di cui 437 mila sono lavoratori dipendenti stabili e 249 mila, invece, sono lavoratori autonomi. I dipendenti a termine, invece, sono diminuiti di 196 mila unità

 

Per approfondire: Bonus assunzioni, dai giovani a donne e Sud: le novità sull’occupazione nel Dl Coesione

I dati sui neolaureati italiani

  • Diverso, invece, il discorso per i neolaureati, dove l'Italia è tra i Paesi con i dati più bassi d'Europa: seguendo la nota Eurostat dello scorso 21 agosto, la percentuale di impiego dei neolaureati, vale a dire dei soggetti di età compresa tra 20 e 34 anni, risulta essere mediamente dell’83,5% dell’Unione europea. Tra i Paesi ultimi in Europa ci sono Italia (67,5%), Grecia (72,3%) e Romania (74,8%)

L’autoimpiego Centro Nord Italia

  • Per incentivare le professioni e l’attività d’impresa il governo ha inserito una misura, denominata Autoimpiego Centro Nord Italia, nel decreto Coesione per sostenere l’avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriale e libero-professionale, includendo anche quelle che prevedono l’iscrizione ad ordini o collegi professionali

L’avvio delle attività

  • Ma come possono essere avviate queste attività? Sono presenti due modalità:
  • In forma individuale mediante l’apertura di partita IVA nonché, ove richiesta per l'esercizio di attività ordinistica, l'iscrizione all'Albo professionale per la costituzione di impresa individuale o per lo svolgimento di attività libero-professionale;
  • In forma collettiva con la costituzione di società cooperativa; società in accomandita semplice; società in nome collettivo; società a responsabilità limitata o società tra professionisti

Chi ne beneficia

  • I beneficiari sono giovani under 35 che si trovano in condizioni di marginalità e difficoltà, oppure inoccupati, inattivi, disoccupati o persone senza lavoro che ricevono l’assistenza del programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori)

I voucher/1

  • La misura prevede diverse forme di finanziamenti per servizi di formazione: si può ottenere un voucher dall’importo massimo fino a 30mila euro per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio dell’attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero professionali, in forma individuale o collettiva 

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  • Il voucher può arrivare anche a 40mila euro se si acquistano beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o beni che assicurano la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico

Finanziamenti

  • L’alternativa è ottenere un aiuto in regime de minimis: in questo caso si può ottenere un contributo a fondo perduto fino al 65% dell’investimento per programmi di spese sotto i 120mila euro. Nel caso in cui eccedano tale cifra ma non superino comunque i 200 mila euro, il contributo a fondo perduto è del 60%

I termini

  • Eventuali termini, criteri e modalità di finanziamento delle iniziative ammissibili verranno individuati con un successivo decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il PNRR. Da ricordare come gli incentivi fruibili con Autoimpiego Centro-Nord Italia sono cumulabili sia con la NASpI anticipata che l’indennità SFL (Supporto Formazione e Lavoro)

Per il Sud/1

  • Se Autoimpiego Nord-Centro Italia è rivolto a una parte del Paese, Resto al Sud 2.0, misura introdotta dall’articolo 18 del decreto Coesione, è invece rivolta al Mezzogiorno.
  • L’obiettivo della misura è favorire la costituzione di nuove attività localizzate nelle aree del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016
  • La misura si rivolge alla stessa platea di soggetti a cui si rivolge la misura “Autoimpiego Centro-Nord Italia”, cioè a giovani under 35 che si trovano in una condizione di marginalità, vulnerabilità sociale, discriminazione o inoccupazione, includendo anche coloro che già ricevono l’assistenza del programma Gol

Per il Sud/2

  • Sono ammissibili a questo finanziamento la formazione e l’accompagnamento alla progettazione preliminare, oltre al tutoraggio relativi all’avvio e alla realizzazione di attività imprenditoriali e libero-professionali
  • Gli incentivi sono costituiti da un voucher di avvio, compreso tra i 40 mila e i 50 mila euro; un contributo a fondo perduto, per programmi di spesa fino a 120 mila euro (75% dell’investimento) oppure, se superiore a 120 mila e inferiore a 200 mila, pari al 70% dell’investimento

 

Per approfondire: Bonus assunzioni, da settembre nuovi incentivi per donne, ZES e giovani. Di cosa si tratta