Rapporto sulla competitività, Draghi: “All’Ue servono riforme rapide e senza precedenti”

Economia

Il documento è stato presentato ieri agli ambasciatori Ue. Poi è stato al centro di un confronto con i vertici delle forze politiche al Parlamento europeo. L'intero rapporto, incluse le possibili soluzioni indicate, dovrebbe essere invece presentato ufficialmente lunedì prossimo

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Negli ultimi decenni la competitività europea è stata soggetta a una serie di “freni strutturali”: il ritardo nella capacità di innovazione, l'aumento dei prezzi dell'energia, le carenze di competenze, la necessità di accelerare rapidamente la digitalizzazione e di rafforzare con urgenza le capacità di difesa comune. Per superare i freni strutturali che bloccano la competitività Ue servono riforme senza precedenti che devono coinvolgere tutti gli attori europei. Questa, in sintesi, l'allerta lanciata dall'ex presidente della Bce Mario Draghi nel Rapporto sulla competitività arrivato a Bruxelles. Il documento, dopo le molte, parziali anticipazioni, è stato presentato ieri agli ambasciatori Ue, a cui lo stesso Draghi ha tracciato una diagnosi sui mali della competitività. Poi è stato al centro di un confronto con i vertici delle forze politiche al Parlamento europeo. L'intero rapporto, incluse le possibili soluzioni indicate, dovrebbe essere invece presentato ufficialmente lunedì prossimo.

Le anticipazioni sul Rapporto

Le indiscrezioni e le anticipazioni a valle degli incontri di giornata, comunque, indicano che le 400 pagine del rapporto avranno un doppio approccio: orizzontale, con prescrizioni trasversali per l'Ue, e verticale, sui dieci settori di intervento individuati. Draghi ha sottolineato la necessità e l'urgenza di intervenire in settori chiave per il rilancio dell'economia europea come i prezzi dell'energia, la mancanza di innovazione, il mercato dei capitali, le regole sulla concorrenza - e quindi gli aiuti di stato-, la coesione, il gap di competenze, l'aumento degli investimenti e la difesa. Ai rappresentanti dei 27 Stati Ue Draghi ha già sottolineato la necessità di un'azione a 360 gradi sulle riforme europee, e che sia il più veloce possibile. Con gli ambasciatori ha parlato di cinque macro-capitoli: produttività, riduzione delle dipendenze, clima, inclusione sociale e ricette per i singoli settori sulla base dei dieci principali dossier economici Ue.

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La soddisfazione di Draghi

La presidenza di turno ungherese dell'Ue ha intanto già sottolineato che inserirà nell'agenda l'attuazione del rapporto. Draghi ha espresso soddisfazione sul fatto che molte delle idee si possano già trovare nelle linee guida politiche presentate da Ursula von der Leyen a luglio per il suo secondo mandato. Spetterà ora ai leader Ue, ai parlamentari europei, alle istituzioni europee e agli Stati membri decidere come portare avanti il suo lavoro e trasformare le sue raccomandazioni in risultati concreti per i cittadini europei. "Grazie Mario Draghi per un'importante conversazione sulla competitività dell'Europa e sulla strada da seguire. La nostra Unione deve essere attrezzata per affrontare le realtà economiche e geopolitiche attuali e future. Insieme siamo più forti", ha commentato la presidente del Pe, Roberta Metsola, dopo l'incontro con i capigruppo.

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