Affitti brevi, ecco come fare richiesta per il Cin ed evitare le multe: la procedura

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Introduzione

Il 28 agosto con l'entrata delle ultime regioni - Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Toscana, Umbria e della Provincia Autonoma di Trento - si è conclusa la fase pilota della Banca Dati Strutture Ricettive, la piattaforma dove è possibile richiedere il Codice Identificativo Nazionale (Cin), da utilizzare per le locazioni brevi e turistiche. Per ottenere il Codice basta seguire la procedura che porterà a un modello già precompilato sulla base dei dati in possesso degli Enti Territoriali.

 

Ma a cosa serve il CIN? Il Codice Identificativo Nazionale dovrà essere esposto da chi affitta per periodi brevi o lunghi stanze o anche case, oltre a strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, con l'obiettivo di contrastare gli abusivi. Chi lo ha mostra di essere in regola dal punto di vista urbanistico e catastale, chi ne è sprovvisto rischia sanzioni fino a 8mila euro e potrebbe non essere pubblicizzato dalle piattaforme. Se ci saranno dei dubbi, sarà possibile inviare una segnalazione al Comune affinché vengano effettuati tutti i controlli e nel caso bloccata l'attività abusiva.

Quello che devi sapere

La fine della fase pilota

  • Il Ministero del Turismo ha comunicato che si è conclusa la fase sperimentale di richiesta del CIN, il codice per le locazioni brevi e turistiche. Il 28 agosto le regioni Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Toscana, Umbria e la Provincia Autonoma di Trento  si sono unite al progetto pilota che già includeva Emilia Romagna, Piemonte, e la Regione autonoma Valle d’Aosta, oltre ad Abruzzo, Calabria, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Veneto e la Provincia autonoma di Bolzano

 

Per approfondire:

Affitti brevi, dal Cin ai controlli cosa cambia da settembre: tutte le novità

Cosa succede dopo

  • Il passo successivo alla fine della fase pilota è la pubblicazione - da parte del Ministero - in Gazzetta Ufficiale di un avviso che riporterà la data da cui decorrerà il termine entro il quale adeguarsi per non incorrere in sanzioni. Come spiega il Ministero, "le disposizioni contenute nella Disciplina di cui all’art. 13-ter del decreto-legge n. 145/2023 saranno applicabili solo dal sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione di tale Avviso"

A cosa serve il CIN

  • A cosa serve il CIN? Il Codice Identificativo Nazionale dovrà essere esposto da chi affitta per periodi brevi o lunghi stanze o anche case, oltre che da strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere

Come si richiede il CIN

  • Ma come si richiede il CIN? Lo si può ottenere attraverso la piattaforma online che ospita la Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche, nota anche con l’acronimo BDSR

L’accesso

  • Dopo essere entrati nella piattaforma tramite SPID o CIE, è possibile seguire la procedura guidata e accedere al modello già precompilato, dove sono riportati alcuni dati a disposizione degli enti territoriali

La fase finale

  • Se le informazioni inserite risulteranno corrette, in pochi minuti il sistema invierà una mail di notifica dell’avvenuta creazione del CIN e si potrà scaricare il PDF di riepilogo della creazione del Codice con il numero di Protocollo del Ministero del Turismo

Cin e affitti brevi

  • Per gli affitti brevi, con il Cin gli appartamenti dotati di bollino sono in regola dal punto di vista urbanistico e catastale, e i proprietari provvedono a tutte le incombenze di legge, dall'identificazione dei clienti alla raccolta e al versamento al Comune dell'imposta di soggiorno.
  • Gli appartamenti senza il bollino non potranno invece essere pubblicizzati (un tema sul quale sia AirBnb che Bookinng si sono impegnate) e scatteranno i controlli dell'Agenzia delle entrate per chi li mette comunque sul mercato

Le multe

  • Chi non avrà il Cin sarà punito con una multa da 800 a 8mila euro, in relazione alle dimensioni della struttura o dell'immobile. Per la mancata esposizione del bollino negli annunci, invece, la sanzione varia da 500 a 5mila euro, con l'aggiunta dell'immediata rimozione dell'annuncio stesso

A cosa serve la Banca dati

  • La Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche (BDSR) ha l'obiettivo dichiarato di fornire una mappatura degli esercizi ricettivi su scala nazionale e facilitare la lotta all'abusivismo. Se ci saranno dei dubbi, sarà possibile inviare una segnalazione al Comune affinché vengano effettuati tutti i controlli e nel caso bloccata l'attività abusiva

La ministra Santanchè: "Più legalità e trasparenza"

  • "È stato compiuto un grande lavoro di squadra per il quale ringrazio il Governo, le Regioni e il personale del ministero. Questa riforma, di cui nessun esecutivo precedente aveva capito l'importanza - ha detto la ministra del Turismo Daniela Santanchè - oltre a rappresentare un'importante risorsa per il coordinamento e la gestione dei dati relativi alle strutture ricettive presenti sul territorio nazionale, è pensata per regolamentare e non criminalizzare gli affitti brevi. Io non sono per i divieti assoluti - ha ribadito Santanchè - perché in molte aree italiane, dove scarseggiano gli alberghi, sono fondamentali per accogliere i turisti e favorire il decongestionamento dei flussi". "Grazie a questo nuovo impianto normativo, - ha aggiunto la ministra - che prevede anche rigorose misure per garantire la sicurezza degli occupanti delle strutture ricettive, poniamo un argine al contrasto delle forme di ospitalità irregolari, contribuendo a garantire un settore turistico più trasparente e disciplinato. E attraverso questo nuovo approccio integrato, generiamo ingenti benefici - ha concluso - non solo negli ambiti della legalità, della trasparenza e della sicurezza, ma anche della qualità del servizio offerto ai turisti"

 

Per approfondire:

Affitti brevi, nuove regole: come funziona il Cin e cosa cambia per i proprietari