Manovra 2025, allo studio riforma delle detrazioni fiscali: quali sono quelle a rischio
EconomiaIntroduzione
Palazzo Chigi è al lavoro sulla Legge di Bilancio da presentare a fine anno: tra i capitoli che verranno attentamente valutati dall’esecutivo c’è quello relativo alle detrazioni e deduzioni fiscali, che potrebbe essere ridimensionato. L’obiettivo è quello di operare sulle detrazioni più importanti per arrivare a un gettito complessivo di circa 2 miliardi di euro, visto che quelle più piccole, che costano non più di 10 milioni ciascuna, possono valere al massimo 400 milioni di euro in totale.
Attualmente, le detrazioni fiscali variano in modo significativo in base al reddito: per chi dichiara fino a 7.500 euro, le detrazioni coprono il 33% dell'imposta, mentre per i redditi superiori a 120mila euro l'incidenza scende a poco più dell'1%. I contribuenti con redditi elevati beneficiano ancora di oltre un miliardo e 600 milioni di euro di detrazioni in gran parte legate a lavori edilizi
Quello che devi sapere
L’analisi
- In quel cantiere in corso d'opera che è la Manovra 2025, il governo sta valutando anche nuove misure per rafforzare le finanze pubbliche: tra le opzioni possibili c’è una revisione di detrazioni e deduzioni fiscali, con alcune che potrebbero saltare
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Il taglio delle piccole agevolazioni
- Un primo passo potrebbe riguardare le piccole agevolazioni fiscali, quelle che costano non più di 10 milioni di euro ciascuna: se venissero eliminate porterebbero un gettito aggiuntivo di circa 400 milioni di euro, cifra importante ma comunque non sufficiente. Per questo il ministero dell'Economia si sta concentrando anche su interventi più incisivi, mirati a ridurre le agevolazioni per i redditi più elevati
Il precedente/1
- Il precedente richiama inevitabilmente alcuni tentativi già fatti come quello del 2020, dove fu introdotta una riduzione progressiva delle detrazioni oltre i 120mila euro di reddito, e del 2023, quando venne prevista una franchigia di 260 euro per i redditi superiori a 50 mila euro
Il precedente/2
- È inevitabile, però, ricordare come entrambi gli interventi abbiano avuto un impatto limitato: solo 31 milioni di euro raccolti nel 2020 e 220 milioni nel 2023, a fronte di detrazioni pari a circa 80 miliardi di euro
L’ipotesi
- Tra le opzioni allo studio dell'esecutivo c’è l’idea di un taglio più consistente, che potrebbe generare un risparmio di un paio di miliardi di euro. In questo modo, oltre a contribuire al consolidamento dei conti pubblici, si andrebbe a rafforzare il principio costituzionale della progressività fiscale, che rischia di essere indebolito dalla riduzione del numero delle aliquote
Le detrazioni oggi/1
- Ma come funzionano oggi le detrazioni? Attualmente, le detrazioni fiscali variano in modo significativo in base al reddito: per chi dichiara fino a 7.500 euro, le detrazioni coprono il 33% dell'imposta, mentre per i redditi superiori a 120mila euro l'incidenza scende a poco più dell'1%
Le detrazioni oggi/2
- Come sappiamo, nonostante le riduzioni degli ultimi anni, i contribuenti con redditi elevati beneficiano ancora di oltre un miliardo e 600 milioni di euro di detrazioni, in gran parte legate a lavori edilizi, dove tuttavia il margine di intervento del governo è ridotto
- Ma quanto valgono? Per chi guadagna oltre 120 mila euro le detrazioni relative alle ristrutturazioni edilizie ammontano a 923 milioni di euro, a cui vanno aggiunti 348 milioni di detrazioni per l’efficienza energetica. Poi ci sono le detrazioni per spese sanitarie per un totale di 205 milioni di euro, per quelle sugli interessi dei mutui per la prima casa, dal valore di 102 milioni di euro; quelle sui premi per le assicurazioni sulla vita e la previdenza integrativa, che valgono in tutto 70 milioni di euro; e infine altri 60 milioni sono riconosciuti per le spese di istruzione
Attenzione anche al bonus arredi
- Tra le detrazioni che rischiano di saltare in Manovra c'è anche il cosiddetto bonus arredi ed elettrodomestici: si tratta di una detrazione Irpef, rivolta all'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione, ricorda il sito dell'Agenzia delle Entrate, è stata calcolata su un importo massimo di 8 mila euro per l'anno 2023 e di 5 mila euro per il 2024, comprensivi delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo
Attenzione al bonus verde
- A rischio anche il bonus verde, che consiste in una detrazione Irpef del 36% su spese fino a 5mila euro sostenute per alcuni interventi. Tra gli interventi agevolabili ci sono la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti oppure unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi; realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. Danno diritto all'agevolazione anche le spese di progettazione e manutenzione, quando connesse all'esecuzione di questi interventi. Il pagamento delle spese deve avvenire attraverso strumenti che ne consentano la tracciabilità
Deduzioni fiscali non progressive
- Le deduzioni fiscali, va ricordato, non contribuiscono in modo sostanziale a rafforzare la progressività dell’imposta: incidono per il 9,3% sul reddito lordo di chi guadagna fino a 7.500 euro, scendono al 2,79% per i redditi compresi tra 15 e 26mila euro, e risalgono fino al 6,17% per i redditi tra 80 e 120 mila euro. In media, le deduzioni ammontano a 5.900 euro per chi dichiara tra 80 e 120 mila euro e a 10.600 euro per chi supera i 120mila euro. In questo contesto, il governo sta valutando le diverse opzioni per rendere più equo il sistema fiscale, bilanciando le esigenze di bilancio con il principio della progressività dell’imposizione
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