Auto, rallenta la vendita di vetture elettriche: settore a rischio licenziamenti

Economia
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Introduzione

È certamente un momento cruciale per il settore delle automobili, alle prese con un calo delle vendite di vetture elettriche e, in generale, un rallentamento del mercato. E per questo motivo case come Volkswagen, Ford, Renault e Stellantis stanno tagliando il personale. Allo stesso modo sta agendo Tesla, la creatura di Elon Musk, che ha annunciato esuberi per il 10% della forza lavoro.

 

Secondo le stime di AlixPartners, società di consulenza globale, in Europa la crescita dell'elettrico "è indietro rispetto ai target della normativa Ue. Il Green Deal prevede l'uscita dal motore endotermico al 2035 in Unione europea", ma lo stesso istituto lo vede "poco probabile" se verranno confermati questi trend in atto.

Quello che devi sapere

Un momento particolare

  • Il settore delle auto sta vivendo un momento cruciale, anche per via dell’elettrico. A rischio, infatti, ci sono decine e decine di migliaia di posti di lavoro. I motivi? Bassa crescita del mercato generale, ma anche una frenata di domande per i veicoli elettrici puri. Come spiega il Sole 24 Ore, al momento si parla di uscite anticipate e cassa integrazione, non di licenziamenti veri e propri. In Italia, secondo le stime di AlixPartners, si rischiano 7 miliardi di perdita di valore al 2030 e 40mila esuberi totali a causa del passaggio da auto tradizionale a quella elettrica

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Scende la quota dell'elettrico

  • Già a marzo si registrava una battuta d’arresto per il mercato delle auto in Europa occidentale (Ue, Efta e Regno Unito). Le immatricolazioni di quel mese - secondo i dati dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei - sono state 1.383.410, in calo del 2,8% rispetto a marzo 2023. Nei primi tre mesi del 2024 sono comunque state vendute in tutto 3.395.049 auto, il 4,9% in più dello stesso periodo dell'anno scorso. Ma la quota delle auto elettriche a marzo è scesa dal 13,9% al 13%, mentre quella delle ibride è salita dal 24,4% al 29%. Benzina e diesel hanno conquistato meno della metà del mercato (47,8%, contro il 51,8% di marzo 2023)

La debolezza della domanda

  • Oltretutto, sono lontani i livelli pre-crisi per il mercato europeo dell'auto. A sottolinearlo è stato il Centro Studi Promotor, che ha messo in evidenza il calo del 21,9% a marzo e del 18,1% nel primo trimestre rispetto al 2019. "La ripresa del mercato delle auto nell'area iniziata in agosto 2022, dopo un primo calo nel dicembre 2023 (-3,8%) e un recupero in gennaio e febbraio del 2024 - spiegava il Centro Studi Promotor - si è quindi interrotta a marzo. Le cause della frenata, che tra l'altro ha interessato quattro dei cinque maggiori mercati europei e cioè quello tedesco (-6,2%), quello spagnolo (-4,7%), quello italiano (-3,7%) e quello francese (-1,5%), vengono indicate dai principali commentatori europei nella debolezza della domanda dei privati, che appaiono fortemente penalizzati dagli aumenti di prezzi degli ultimi anni, ma anche nella frenata nelle immatricolazioni di autovetture elettriche"

Il calo delle immatricolazioni

  • A marzo 2024 - proseguiva il Csp - le immatricolazioni di auto elettriche nell'area sono state infatti 196.411, contro le 220.778 di marzo 2023, con un calo dell'11% dovuto anche a contrazioni significative in Germania (-28,9%) e in Italia (-34,4%). Il mercato dell'auto elettrica (Bev) appare sempre quindi più fortemente condizionato dalla presenza e dall'entità di incentivi all'acquisto, anche se incominciano a manifestarsi perplessità a livello del pubblico sulla opportunità delle scelte politiche dell'Unione europea e del Regno Unito sulla transizione energetica nel settore della mobilità. E ciò, spiegava Csp, anche perché si prevedono incentivi all'auto elettrica ma, al momento, non si prevede la messa al bando dei motori a combustione interna

La situazione in Volkswagen

  • Come riporta il Sole 24 Ore, il Gruppo Volkswagen ha 680mila dipendenti circa, dislocati in 114 stabilimenti in tutto il mondo con ricavi per oltre 330 miliardi di euro. Ma attenzione: il ceo Oliver Blume ha intenzione di attuare un programma di risparmi per 10 miliardi di euro. Ossia tagliare i costi del personale amministrativo fino al 20%. E, come spiega sempre il quotidiano economico, nel 2023 il Gruppo non ha peraltro rinnovato 269 contratti a termine nello stabilimento di Zwickau, il più importante in Europa, proprio per la diminuzione della domanda di auto elettriche

Le uscite in Stellantis e Renault

  • Anche Stellantis vuole incentivare le uscite. Verso la fine del 2023, l’azienda ha mandato lettere a migliaia di dipendenti informandoli di questa possibilità: ad accettare sarebbero stati circa 2mila lavoratori. Ma altre uscite sarebbero previste prossimamente, non solo in Italia ma anche in Francia, dove sono a rischio 2mila dipendenti. E Renault? Come spiega il Sole 24 Ore, la casa francese vuole ridurre di 15mila unità la forza lavoro globale entro la fine di quest’anno

Cosa si muove Ford /1

  • Parliamo di Ford. Come annunciato a inizio 2023, gli statunitensi - che registrano una perdita di 5,5 miliardi di dollari a causa della divisione elettrica - hanno deciso di licenziare 3.800 dipendenti in Europa (più precisamente in Germania, Spagna e Regno Unito). Un taglio, spiega l’azienda in una nota, che rientra nel disegno del brand di adattarsi alle nuove condizioni del mercato automobilistico, rispondendo così ai concorrenti che spingono nella sfida all'elettrificazione, per rinvigorire le attività del brand in Europa con una nuova gamma di veicoli, ed estendendo la posizione di Ford Pro "come marchio più venduto nel settore dei veicoli commerciali"

Come si muove Ford /2

  • Recentemente c’è stato proprio un accordo tra Ford Spagna e il sindacato iberico Ugt per la gestione di un eccesso di personale nello stabilimento di Almussafes (Valencia) pari a 1.622 dipendenti: per 626 di loro si prospetta lo scenario del licenziamento, sotto forma di pre-pensionamenti o esodo con incentivi, mentre per altri 996 posti è stato attivato un piano di cassa integrazione a rotazione fino al 31 dicembre, con stipendi pagati all'85%. Come detto, la necessità da parte di Ford di tagliare parte del personale in Spagna era nota da tempo: la multinazionale ha infatti scelto Almussafes come suo futuro polo europeo di produzione di veicoli elettrici. Ma attenzione: i piani in tal senso non partiranno nell'immediato. E proprio nei giorni scorsi, spiega il Sole 24 Ore, il colosso Usa ha fatto sapere di volter puntare su nuovi pick-up elettrici più leggeri e soprattutto meno costosi dei full-size (rinviati invece fra tre anni, cioè al 2027) e con più autonomia

General Motors, Bmw e Mercedes-Benz

  • Pure la divisione software e servizi di General Motors sta subendo licenziamenti, che probabilmente saranno pari a 1.000. I tagli riguarderebbero almeno 600 dipendenti di Warren, in Michigan. Il motivo? Gm ha fatto sapere che bisogna "semplificare per ottenere velocità ed eccellenza, fare scelte coraggiose e dare priorità agli investimenti che avranno il massimo impatto. Scelte diverse invece per Bmw e Mercedes-Benz, che hanno entrambi confermato le attuali dimensioni della forza lavoro

I tagli in Tesla

  • Anche Tesla va incontro a cambiamenti. L’azienda di Elon Musk ha deciso infatti di tagliare il 10% della propria forza lavoro a livello globale. In una email ai dipendenti, riportata ad aprile dall'agenzia Bloomberg, il tycoon di origine sudafricana ha spiegato che tale iniziativa è dovuta in alcuni casi alla duplicazione dei ruoli ma soprattutto alla necessità di ridurre i costi. "Mentre ci prepariamo alla prossima fase della nostra crescita, è estremamente importante guardare a ogni aspetto della società per ridurre i costi e aumentare la produttività", ha messo in evidenza Musk. A essere investito dai tagli è anche lo staff della rete di ricarica elettrica, i Supercharger

Il settore del futuro /1

  • Ma cosa dobbiamo aspettarci nel settore delle auto nei prossimi anni? Ci saranno importanti cambiamenti? Cominciamo col dire che entro il 2030 le case automobilistiche cinesi saranno dominanti nel mondo: avranno infatti il 33% di quota globale e il 13% di quota fuori dalla Cina. È quanto emerge dal Global Automotive Outlook di AlixPartners, società di consulenza globale, che prevede una crescita moderata del 2,2% dei volumi di auto vendute nel mondo. In questo contesto, i "nuovi" costruttori cinesi - spiega AlixPartners - sono forti di prodotti comparabili a quelli dei concorrenti occidentali, ma con costi competitivi, tempi di sviluppo dimezzati, livelli di integrazione verticale maggiore e pieno sfruttamento delle capacità fornite dal progressivo predominio del software all'interno del veicolo

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  • Lo studio prevede inoltre che, entro il 2030, le case cinesi conquisteranno il 12% del mercato europeo, raddoppiando la loro quota del 2023. Secondo AlixPartners i dazi dell'Europa "sono controproducenti": le barriere doganali, infatti, daranno ulteriore impulso a nuove localizzazioni da parte dei costruttori cinesi in Europa, a partire dalle iniziative già annunciate o in discussione per un totale tra 500mila e un milione di veicoli all'anno. Sarà il mercato cinese a guidare più della metà della crescita dei volumi globali (3,4% nel periodo 2024-2030) con quasi stagnazione in Europa (1%) e Nord America (0,7%). In Europa è previsto +2% al 2024, sulla scia della ripresa post-Covid, e poi +1% all'anno fino al 2027

Il settore del futuro /3

  • Anche in Italia la ripresa proseguirà nel 2024, dove i volumi raggiungeranno gli 1,8 milioni, e poi si stabilizzeranno fino al 2030. Negli Stati Uniti le vendite cresceranno del 3%, mentre l'aumento atteso in Cina è del 4,7%, raggiungendo 26,7 milioni di veicoli, con previsioni che superano i 33 milioni entro il 2030. Il trend verso l'elettrico prosegue, ma la crescita "è indietro rispetto ai target della normativa europea. Il Green Deal prevede l'uscita dal motore endotermico al 2035 in Unione europea, ma noi lo vediamo poco probabile. La nostra stima è che al 2030 l'Europa nel suo complesso possa vedere i veicoli elettrici al 46%, di cui il 41% puri elettrici", ha detto Dario Duse, Emea co-leader della practice Automotive & Industrial e Italy Country Leader di AlixPartners. "È fondamentale non sottovalutare l'entità del cambiamento che l'industria automobilistica sta attraversando. Diventa estremamente importante per tutti gli operatori dell'industria adottare un approccio più consono alle nuove logiche competitive", ha spiegato

Per approfondire:
Auto cinesi in Italia, l'impatto sul settore