Carburanti, in Danimarca i prezzi più alti. In Italia pesano le imposte: la situazione
EconomiaIntroduzione
Come recentemente affermato dal ministro delle Imprese del made in Italy Adolfo Urso, in Italia a Ferragosto i prezzi di benzina e gasolio sono (lievemente) scesi. Secondo l'ultima rilevazione di Staffetta quotidiana, nelle prime due settimane di agosto i valori della benzina si sono riassettati vicino alla media europea di 1,743 euro, mentre quelli del gasolio (seppur in riduzione) restano comunque intorno a 1,738 euro (più alti della media europea, pari a 1,628 euro).
A fine luglio, invece, il prezzo medio della benzina era di 1,860 euro al litro per la benzina, lievemente superiore a quello attuale. Ma attenzione: a pesare sulla cifra sono le imposte, pari a 1,064 euro al litro per la benzina. Il prezzo industriale, invece, nel Belpaese è di 0,796 euro. All'Italia, nonostante le imposte, non va comunque lo scettro di Paese europeo con benzina e gasolio più costosi: il "primato" spetta invece alla Danimarca.
Quello che devi sapere
Cala (lievemente) il prezzo dei carburanti
- Durante il ponte di Ferragosto, gli automobilisti italiani hanno potuto usufruire di un (lieve) calo dei prezzi dei carburanti alla pompa. Lo certifica l’ultima rilevazione di Staffetta quotidiana. In sostanza, nelle prime due settimane di agosto il prezzo medio della benzina è tornato in linea con la media europea di 1,743 euro al litro.
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Per la benzina valori più bassi dal 5 febbraio
- Sempre secondo Staffetta quotidiana, a fine luglio il prezzo medio della benzina nei distributori italiani era di 1,860 euro al litro, superiore rispetto alla media europea sopracitata. Ora, invece, il valore è il più basso registrato dal 5 febbraio scorso. Bene anche per il gasolio, il cui prezzo è sceso ai minimi dal 18 giugno. Una discesa importante, considerando soprattutto che sulla cifra pesano (e non poco) le imposte
I Paesi Ue con i prezzi più alti
- Ma quali sono i Paesi dell’Ue con i prezzi della benzina più alti? Secondo le rilevazioni di inizio luglio 2024, citate dal Sole 24 Ore, prima in classifica è la Danimarca (2,073 euro al litro), seguita dall’Olanda (2,013) e dalla Grecia (1,898). Quarto posto invece per l’Italia (1,86, cifra come detto scesa nelle prime due settimane di agosto). Non di certo bassi anche altri importi come quello della Germania (1,83), Francia (1,853), Finlandia (1,823) e Portogallo (1,737)
La componente fiscale
- Basandosi sempre sull’ultima rilevazione di luglio 2024, se il costo del carburante in Italia non è il più alto a livello europeo, a pesare sull'importo è certamente la componente fiscale, che in Italia è pari a 1,064 euro al litro per la benzina. Il prezzo definitivo viene dato dalla somma con il prezzo industriale, che nel Belpaese è di 0,796 euro (più basso della media europea). La componente fiscale in Italia sulla benzina è la quarta più alta dell’Unione, superata solamente da Paesi Bassi (1,146 euro), Grecia (1,083 euro) e Finlandia (1,075 euro)
La situazione del gasolio
- Un discorso simile anche per il gasolio, il cui prezzo al consumo in Italia è di 1,738 euro al litro. Sempre basandosi sulle ultime rilevazioni di luglio 2024, il Sole 24 Ore spiega che si tratta di un dato sopra la media europea, che si attesta invece a 1,628 euro. E la componente fiscale? Su 1,738 euro di prezzo, 0,859 euro sono imposte. Le accise sul gasolio sono più elevate solo in tre Paesi europei: Irlanda, Francia e Belgio
Il prezzo (più basso) del Gpl
- E il Gpl? La Francia ha il prezzo più elevato, ossia 0,986 euro al litro. Secondo posto per la Germania, con un valore pari a 0,984 euro e terzo posto per la Spagna, con 0,947 euro. In Italia il prezzo del Gpl è certamente più basso, attestandosi a 0,713 euro al litro. Anche qui, pesa la componente fiscale: 0,276 euro sono infatti imposte. Valori, in ogni caso, decisamente inferiori rispetto a gasolio e benzina
Le parole di Adolfo Urso /1
- Il fatto che il prezzo di benzina e gasolio stesse scendendo era stato citato anche dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in una recente intervista alla Stampa. Alla domanda se si aspettasse un "autunno caldo", dato che senza sostegno alla domanda e ai consumi lo sforzo per ricomporre le crisi aziendali poteva essere vano, Urso ha ostentato tranquillità. Ecco la sua risposta
Le parole di Adolfo Urso /2
- "Non abbiamo segnali negativi", aveva esordito Urso. "Quest’estate il costo della benzina e del gasolio si è ridotto rispetto allo scorso anno. E anche i prezzi dei biglietti aerei non registrano più quei fenomeni speculativi degli altri anni", aveva aggiunto. "Sono aumentati i prezzi in alcuni settori turistici, ma in generale si registra un’inflazione che è tra le più basse d’Europa. Peraltro, nel tavolo con i sindacati del 5 agosto abbiamo registrato larghi consensi, anche di sigle che storicamente guardano a sinistra", aveva sottolineato. Per concludere così: "L’Italia che produce ha rialzato la testa".
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