Banche, Bce stringe sulla misurazione dei rischi emergenti su inflazione, tassi e clima

Economia
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Introduzione

L’Istituto centrale di Francoforte ha pubblicato un documento dove suggerisce alle banche di valutare in modo adeguato alcuni rischi “emergenti”, come approvvigionamento energetico, scarsa resilienza delle catene di valore, instabilità geopolitica, tassi di interesse elevati, alta inflazione, ambiente e cambiamento climatico. Secondo la Bce, infatti, questi rischi possono avere un impatto negativo sul Pil e sulla clientela delle banche, perché riducono la capacità dei debitori di ripagare i debiti e quindi aumentano il rischio di insolvenza delle controparti.

 

La Bce ha inviato raccomandazioni specifiche agli istituti che non identificavano correttamente i nuovi rischi emergenti e, nell’ultimo anno, ha osservato alcuni progressi. Tuttavia, un piccola percentuale di banche non tratta adeguatamente i nuovi rischi, affidandosi spesso a overlay, cioè a valutazioni soggettive degli esperti, che possono però essere fallaci e non valutare gli impatti settorali.

Quello che devi sapere

La valutazione dei rischi della Bce

  • È in arrivo dalla vigilanza bancaria della Bce-Ssm una stretta sulla misurazione, quantificazione e copertura dei rischi cosiddetti “nuovi” o “emergenti”, vale a dire dei rischi che, essendo sorti all’improvviso, sfuggono all’utilizzo dei classici modelli basati sui dati storici accumulati negli ultimi dieci-quindici anni. Secondo quanto spiega Il Sole 24 Ore, il risultato proverrebbe da una consultazione condotta su 53 banche vigilate relativa alla valutazione di sei rischi “emergenti” e i metodi di misurazione delle perdite potenziali: si tratterebbe di approvvigionamento energetico, scarsa resilienza delle catene di valore, instabilità geopolitica, tassi di interesse elevati, alta inflazione, ambiente e cambiamento climatico.

 

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Cosa determinano i rischi

  • Quale sarebbe il problema di questi rischi? Hanno qualcosa in comune: mancano i dati storici necessari da cui dipendono i classici modelli di accantonamento delle perdite attese. Ecco perché le banche hanno bisogno di approcci alternativi per quantificare e coprire questi rischi in modo affidabile. Il problema di questi rischi è che hanno un impatto negativo sul Pil e quindi sulla clientela delle banche, perché riducono la capacità dei debitori di ripagare i debiti e aumentano il rischio di insolvenza delle controparti. Per questo, secondo la Bce, vanno misurati con strumenti migliori delle overlays, valutazioni soggettive fatte da esperti

L’esercizio 2024

  • Le banche sono chiamate ad affrontare costantemente rischi che devono essere valutati e gestiti con metodi e modelli sempre più innovativi, soprattutto quando si tratta di calcolare gli accantonamenti per coprire le perdite future
  • Dopo la pandemia COVID-19, la Bce-Ssm ha riscontrato l’aumento di un vero e proprio flusso di rischi nuovi aggiuntivi al rischio pandemico: approvvigionamento energetico e scarsa resilienza delle catene di valore, instabilità geopolitica, tassi di interesse elevati, alta inflazione, cambiamento climatico. “Poiché è improbabile che l’elenco di questi nuovi rischi sia esaustivo, è ragionevole aspettarsi ulteriori sorprese”, si dichiara nel rapporto. Per questo le banche devono prepararsi a gestione al meglio i rischi innovativi emergenti e valutare in modo adeguato i possibili accantonamenti

La revisione

  • Per affrontare sistematicamente la questione degli accantonamenti delle banche sottoposte a vigilanza, la Bce ha avviato una revisione mirata nel novembre 2022 e ha chiesto a 51 banche - quasi la metà delle banche sottoposte a vigilanza diretta - come il loro quadro di accantonamenti IFRS 9 catturasse i rischi emergenti. Le banche sono state selezionate sulla base di un quadro di benchmarking per valutare la qualità delle pratiche di accantonamento interno delle banche e con l’obiettivo di una copertura geografica equilibrata
  • Inizialmente, alle banche è stato chiesto di valutare cinque nuovi rischi che potrebbero avere un impatto importante sui tassi di insolvenza: l’approvvigionamento energetico, le catene di approvvigionamento in generale, i rischi ambientali, l’inflazione e i rischi geopolitici. Quest’anno sono stati inclusi i tassi di interesse elevati e una particolare attenzione al settore immobiliare commerciale (CRE)

Il metodo contabile IFRS 9

  • Una delle aree analizzate dalla BCE è proprio l’accantonamento dei rischi previsto dal sistema contabile IFRS 9. La maggior parte delle banche non è in grado di catturare i nuovi rischi in un modello statistico pienamente funzionale e validato, a causa dell’insufficienza dei dati. “Questo problema è destinato a persistere nel prossimo futuro. In queste circostanze, la soluzione migliore per catturare i nuovi rischi è una misurazione al di fuori del modello tramite overlays, che però devono avere comunque metodologie solide. Cercare di includere i nuovi rischi in modelli statistici con dati insufficienti non funziona, perché sacrifica la qualità del modello. Ignorare del tutto i nuovi rischi è la pratica meno accettabile, in quanto ciò comporta una sottostima sistematica delle perdite future sui prestiti", ha sottolineato la Bce nel rapporto

Rischi climatici e ambientali

  • In merito ai possibili rischi climatici, è da rilevare come nel giro di un anno il numero di banche che effettuano accantonamenti per i rischi climatici e ambientali sia passato dal 16% al 55%, anche se con diversi gradi di sofisticazione. “Questo è un primo segno che le raccomandazioni mirate e specifiche per le banche sono state comprese e accettate. Tuttavia, come nota di cautela, c’è ancora molta strada da fare, e non solo sui rischi climatici e ambientali”, ammonisce la Bce

I risultati

  • In questo modo l'Istituto Centrale di Francoforte ha inviato raccomandazioni specifiche alle banche che non identificavano correttamente i nuovi rischi emergenti e, nell’ultimo anno, ha osservato alcuni progressi. Tuttavia, un numero non elevato ma ancora significativo di banche non tratta adeguatamente i nuovi rischi. A seconda del tipo di rischio, la proporzione di banche in questo gruppo varia attualmente dal 2% al 30% del campione

Il modello usato dalle banche

  • Un numero crescente di banche, inoltre, si affida principalmente ai propri modelli legacy macro-overlay per catturare i nuovi rischi, ad esempio limitando la considerazione dei nuovi rischi al loro impatto aggregato sul Pil futuro. La percentuale di queste banche varia dal 12% al 21% del campione. Questo utilizzo è nettamente in contrasto con le raccomandazioni della Bce

Perché non piace alla Bce

  • A questo proposito, infatti, la Bce dichiara: “Le banche sostengono che i loro macro-overlay IFRS 9 legacy cattureranno i nuovi rischi. Tuttavia, questi modelli legacy sono stati progettati prima del 2018 per prepararsi all’introduzione dell’IFRS 9. Per definizione, tali modelli non hanno sensibilità nei confronti dell’introduzione dell’IFRS 9. Per definizione, tali modelli non sono sensibili ai nuovi rischi. Non sono in grado di differenziare gli impatti settoriali per ciascun nuovo rischio”. Questo approccio ignora la natura non lineare del rischio e delle perdite di credito attese, sottostimando così l’impatto medio

Cos’è l’overlay

  • Ma cos’è l’overlay? L’IFRS 9 non include una definizione di overlay; le banche talvolta si riferiscono agli overlay come “aggiustamento della gestione”, “aggiustamento post-modello” o “aggiustamento di livello superiore”. Per la Bce l’overlay è un tipo di misurazione che viene eseguita solo dopo il funzionamento del modello. Gli aggiustamenti post-modello sono considerati come overlay ed è eseguito all’interno del modello IFRS 9, prima o durante l’esecuzione del modello.

 

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