Concessioni balneari scadute, i sindacati di nuovo sul piede di guerra: le ultime novità

Economia
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Introduzione

Dopo la sentenza della Corte di giustizia dell'Ue che ha ammesso la possibilità per lo Stato di espropriare le strutture al termine delle concessioni senza indennizzi agli ex gestori, le associazioni di settore chiedono un intervento legislativo urgente.

 

Il sindacato dei balneari Sib, legato a Confcommercio, valuta intanto nuove forme di mobilitazione della categoria e annuncia ricorso in Cassazione a Sezioni Unite contro le pronunce del Consiglio di Stato. La questione divide anche la politica con il Pd che accusa il governo di "immobilismo" mentre Fdi prova a fissare nuovi indennizzi

Quello che devi sapere

Balneari, si riaccende lo scontro

  • Sindacati e associazioni del settore balneare sono sul piede di guerra contro l'"incertezza" che aleggia intorno al rinnovo delle concessioni scadute. Ad infiammare il comparto è in particolare una recente sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea che ha definito legittima la possibilità per lo Stato di impossessarsi delle strutture una volta scaduta la concessione senza l'obbligo di indennizzare gli ex gestori dell'impianto

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La lettera aperta al governo

  • Sette sigle del settore balneare, guidate da La Base Balneare con Donnedamare e Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria, hanno chiesto in una lettera aperta alla premier Giorgia Meloni una riunione di emergenza per superare lo stallo e tutelare gli oltre 300mila lavoratori negli stabilimenti. Poi criticano la sentenza della Corte di Lussemburgo. "Risulta fondamentale che si arrivi ad una ferma presa di posizione nei confronti della Commissione Europea, anche in considerazione dell'ultima sentenza della Corte di giustizia Ue che non potrà che avere riflessi negativi sulla qualità oggi garantita dal settore, causando pesanti ricadute negative sull'economia nazionale", affermano le associazioni preoccupate dalle ricadute economiche su un comparto che oggi conta oltre 30.000 imprese

Vuoto legislativo

  • Ad allarmare le associazioni del comparto è innanzitutto il vuoto legislativo. Secondo le sigle la mancanza di una legge "si ripercuote in continui atti da parte del potere giudiziario, che erroneamente legittimano categorie a noi ostili a compiere gesti di forza e occupazione degli spazi in cui sorgono le nostre attività imprenditoriali", scrivono Fabrizio Licordari e Bertina Bolla, presidenti di Assobalneari Italia e Donnedamare di La Base Balneare. "Facciamo appello al governo affinché venga dato seguito all’impegno già preso e si tuteli il valore di migliaia di imprese che, con il loro costante operato, da sempre concorrono alla crescita dell’economia nazionale e a consolidare la reputazione internazionale del nostro Paese", aggiungono Licordari e Bolla

Il valore economico del settore/1

  • Nella nota le associazioni di categoria ricordano gli investimenti "che hanno trasformato i litorali italiani in una delle mete più ambite per il turismo di tutto il mondo, contribuendo a dare vita a un'eccellenza a livello internazionale che oggi rappresenta uno dei principali motori per la creazione del Pil e del turismo"

Il valore economico del settore/2

  • Secondo un'anticipazione di uno studio coordinato dal prof. Daniele Marini dell'Università di Padova, in Italia per ogni euro speso in uno stabilimento balneare si genera un valore economico di 2,46 euro

I ricorsi contro le proroghe

  • In assenza di una normativa unica, le concessioni finiscono al centro di contenziosi territoriali tra Comuni, giustizia amministrativa e demanio marittimo. In Liguria, per esempio, l'Antitrust è ricorsa al Tar contro sei comuni (Borghetto Santo Spirito, Celle Ligure, Finale Ligure, Alassio, Cipressa e Arenzano) che avevano prorogato le concessioni senza indire gare

Sib verso la mobilitazione

  • Di "caos" sulle concessioni parla anche il sindacato dei balneari (Sib) associato a Confcommercio che ha chiamato a raccolta le associazioni territoriali per valutare nuove forme di mobilitazione. "È urgente un intervento legislativo chiarificatore che salvaguardi la balneazione attrezzata italiana e faccia ripartire il settore", afferma Sib. "Diversi Comuni e Regioni stanno organizzando le gare per la riassegnazione delle concessioni demaniali marittime. Una situazione caotica che impone al governo e al Parlamento di adottare immediatamente un intervento legislativo. L’assenza di regole chiare, infatti, determinerà un esteso contenzioso con una indebita supplenza da parte dell'Autorità giudiziaria", si legge in una nota

Le sentenze del Consiglio di Stato

  • Nei mesi scorsi tre sentenze del Consiglio di Stato avevano ribadito che le proroghe generalizzate delle concessioni demaniali agli stabilimenti sono illegittime perchè contrastanti con i principi di concorrenza e di libertà di stabilimento sanciti non solo dalla Direttiva Bolkestein, ma anche dall'articolo 49 del Trattato sul funzionamento dell'Ue

Il ricorso in Cassazione

  • Come affermato dal presidente Sib Antonio Capacchione, il sindacato dei balneari ha annunciato ricorso in Cassazione a Sezione Unite contro le sentenze del Consiglio di Stato "prima che diventino effettive". "Nonostante la soluzione della questione balneare non possa che essere legislativa, non è possibile trascurare il fronte giudiziario”, così Capacchione

Balneari, scontro Pd-Fdi

  • Oltre alla giustizia amministrativa, la sentenza della Corte di giusitizia Ue riaccende il dibattito politico tra maggioranza e opposizione. Il Pd critica il governo per "l'immobilismo" sul tema mentre Fratelli d'Italia rilancia gli indennizzi per i concessionari balneari uscenti

La proposta di legge Zucconi

  • Attualmente all'esame della Commissione Finanze della Camera, la proposta di legge presentata dal deputato Riccardo Zucconi (Fdi) mira da un lato ad abrogare l'articolo 49 del Codice di navigazione, che prevede il sequestro senza indennizzo delle opere fisse costruite su una zona demaniale alla scadenza della concessione. Dall'altro, la proposta punta a introdurre indennizzi a carico del concessionario entrante utilizzando i principi, le metodologie e le procedure di stima previste dalla norma Uni 11729:2018. Secondo la proposta l’importo dovrà essere asseverato da una perizia redatta da un professionista abilitato nominato dal concessionario uscente e reso pubblico in occasione della indizione della procedura comparativa di selezione. Sul punto anche la Lega si è detta favorevole.

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