Contratto Bancari Bcc, rinnovo con aumento da 435 euro: a chi spetta

Economia
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Introduzione

Il primo versamento di 300 euro sarà a settembre 2024 e le due successive tranche, di 60 euro, saranno a gennaio 2025. Infine l’ultimo assegno di 75 euro arriverà a gennaio 2026. A questo importo si aggiunge una una tantum di 1.200 euro come recupero di arretrati, che sarà corrisposta in luglio. 

 

Approvata anche la riduzione dell’orario di lavoro settimanale di mezz’ora, a parità di retribuzione, a decorrere dal 1° luglio 2025. Oltre 36mila le persone interessate. Soddisfatti i sindacati

Quello che devi sapere

Rinnovo del contratto

  • Rinnovato il contratto nazionale di lavoro per le banche del credito cooperativo. L'intesa siglata dai sindacati e Federcasse interessa circa 36.500 lavoratrici e lavoratori dipendenti delle 220 Bcc, delle Capogruppo, delle società e degli enti di sistema

Per approfondire: 

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435 euro in più

  • L'incremento economico in busta paga è di 435 euro medi mensili che recuperano l'inflazione e riconoscono la produttività del settore, con il primo versamento di 300 euro a settembre 2024 e due successive tranches di 60 euro a gennaio 2025 e di 75 euro a gennaio 2026. Prevista inoltre la corresponsione di 1.200 euro una tantum quale recupero di arretrati da corrispondere nel mese di luglio. Dal luglio 2025 partirà una riduzione dell'orario di lavoro settimanale di 30 minuti a parità di retribuzione

D'accordo con i sindacati

  • Sia l'una tantum di 1.200 euro sia la riduzione dell’orario di lavoro settimanale di mezz’ora sono in linea con quanto deciso nel credito ordinario con l’accordo Abi-sindacati

Le sigle sindacali

  • Il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del credito cooperativo, che comprende questi punti, è stato siglato di recente fra la delegazione di Federcasse e Fabi - che ha circa il 60% degli iscritti - First, Fisac, Uilca e Ugl credito. Il nuovo contratto riguarda, come detto, circa 36.500 lavoratori e avrà valenza fino al 31 dicembre del 2025 (era scaduto il 31 dicembre del 2022)

Il commento del segretario nazionale della Fabi

  • Secondo il segretario nazionale della Fabi Luca Bertinotti, il negoziato ha portato “le giuste rivendicazioni e le legittime aspettative espresse dalla piattaforma, con la sottoscrizione del Contratto Nazionale che guarda al futuro del settore e ne mantiene i tratti distintivi garantendo al tempo stesso il presidio delle garanzie e tutele economiche e normative per tutte le Lavoratrici ed i Lavoratori del Credito Cooperativo”

Riduzione dell’orario di lavoro

  • Le parti hanno inoltre condiviso, come accennato, la riduzione dell’orario di lavoro settimanale di mezz’ora, a parità di retribuzione, a decorrere dal 1° luglio 2025. È stata individuata una nuova indennità di cash-less di 90 euro ed è stata concordata la previsione di una contribuzione datoriale alla Banca del Tempo Solidale del 30% rispetto a quanto versato volontariamente dalle Lavoratrici e dai Lavoratori

Sospesi i versamenti al Fondo di Solidarietà

  • È stata inoltre prevista la sospensione temporanea per il biennio 2025-2026 dei versamenti al Fondo di Solidarietà, condivisa a fronte di una capienza attuale di circa 90 milioni di euro. Il contributo che verrà trasferito è lo 0,36% della retribuzione imponibile per due terzi a carico delle aziende e per un terzo a carico dei lavoratori

L’importo sarà destinato al Fondo per l’Occupazione

  • L’importo sarà destinato invece a implementare il Fondo per l’Occupazione (Fooc) per lo 0,28%, a un’ulteriore contribuzione alla Cassa Mutua Nazionale per lo 0,06% e alla costituzione di un “fondo premorienza”, da destinarsi alle famiglie delle lavoratrici e dei lavoratori deceduti in costanza di rapporto di lavoro per lo 0,02%. L’obbligo di finanziamento del Fondo per l’Occupazione del Credito Cooperativo, pari allo 0,135% per le Bcc e allo 0,05% per il lavoratori, già normato da precedenti accordi nazionali, viene considerato con decorrenza dal 1° gennaio 2025

Contrasto alla desertificazione bancaria

  • Inoltre il contrasto alla desertificazione bancaria entra come obiettivo comune all’interno del contratto, segno dell’attenzione dei sindacati e di Federcasse al tema. Nello specifico, saranno individuate specifiche misure organizzative per i territori che rischiano, appunto, la desertificazione

Le reazioni dei sindacati

  • “La firma di questo accordo contribuisce a portare avanti salari, diritti e innovazioni contrattuali nel settore e, in generale, nel mondo del lavoro”, ha commentato la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito. Per i segretari nazionali Uilca Giuseppe Del Vecchio e Luca Faietti “il nuovo Contratto riconosce e valorizza l’impegno e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Le Bcc rappresentano in alcune realtà, il più delle volte, l’unico riferimento bancario sul territorio per imprese e famiglie e ricopre un ruolo di primo piano sotto il profilo economico e sociale. Questo rinnovo ne esprime il valore”. Infine Pier Paolo Merlini e Gianluca Pernisco della First Cisl parlano di “contratto lungimirante che segna continuità nelle relazioni industriali nel solco delle specificità di settore”

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