Concessioni balneari, non passa l’emendamento leghista sugli indennizzi

Economia

La proposta è stata dichiarata improponibile in apertura dei lavori della commissione Agricoltura del Senato. Si tratta della seconda bocciatura per l'iniziativa del Carroccio

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Non è arrivato al voto l'emendamento sui balneari presentato dalla Lega al decreto Agricoltura. La proposta è stata dichiarata improponibile in apertura dei lavori della commissione Agricoltura del Senato, come annunciato dal presidente della commissione, Luca De Carlo (FdI).

La prima proposta respinta

Il Carroccio aveva fatto un primo tentativo due settimane fa all'interno del decreto coesione, ma il Quirinale aveva chiesto il ritiro della proposta, ritenuta incoerente col tema del provvedimento. In quell’occasione l’emendamento, a prima firma del capogruppo della Lega in Senato Massimiliano Romeo, era diventato un ordine del giorno che impegnava il governo a completare la mappatura del demanio marittimo. Ma alla prima occasione utile il partito di Matteo Salvini ha ritentato il blitz, di nuovo finito in un nulla di fatto.

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Cosa prevedeva l'emendamento leghista

La proposta di modifica presentata dalla Lega prevedeva innanzitutto la mappatura delle aree disponibili per lo sviluppo di servizi turistici-ricreativi e sportivi e di quelle in cui ci sono servizi in concessione. Attraverso delle modifiche al Codice della navigazione, l'emendamento prevedeva poi indennizzi a favore dei concessionari uscenti che sarebbero a carico di quelli subentranti: "in misura corrispondente al valore aziendale dell'impresa insistente sull'area", e la cui corresponsione è "condizione necessaria per il perfezionamento della procedura". Si intendeva inoltre assicurare un diritto di prelazione al titolare della concessione "a condizione che comunichi, entro 10 giorni dalla data di notifica della scelta dell'offerta, di essere soggetto alle condizioni dell'offerta più alta, al netto del riconoscimento del valore aziendale". 

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