Come investire in criptovalute, AI, oro, bond e Borse. Le previsioni per i prossimi 6 mesi

Economia
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Introduzione

Nella prima metà del 2024 è proseguito il rally delle Big tech Usa insieme al buon andamento dell'oro (che ha toccato un nuovo record) e del petrolio. Ma cosa accadrà nei prossimi mesi? Ecco come orientarsi tra azioni, titoli di Stato e materie prime

Quello che devi sapere

Investimenti, come è andato il primo semestre 2024

  • Per chi ha effettuato investimenti sui mercati nei primi 6 mesi di quest'anno l'andamento sembra assomigliare allo stesso periodo del 2023. Dalla prudenza delle banche centrali al buon risultato dei titoli tecnologici, l'unica eccezione è rappresentata dal petrolio. Se 12 mesi fa l"'oro nero" appariva debole, nel primo semestre 2024 il greggio ha segnato un rally.

 

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Investimenti, come è andato il primo semestre 2024

Titoli di Stato vs tecnologici

  • A trainare gli investimenti restano tuttavia i titoli tecnologici: chi, ad esempio, a inizio anno avesse messo a frutto 10mila euro sul Nasdaq, il principale listino tecnologico statunitense, oggi ne avrebbe 12mila. Chi al contrario avesse puntato la medesima somma sui titoli di Stato italiani non avrebbe avuto lo stesso guadagno

Le prospettive del mercato

  • Secondo gli esperti, per la seconda parte dell'anno sul mercato obbligazionario soffierà un vento meno ostile. Dopo anni di rialzi consecutivi, il mese scorso la Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse e altri due interventi sono attesi entro la fine dell'anno. Negli Stati Uniti, la Federal Reserve potrebbe giocare un ruolo ancora più attivo e gli analisti scommettono su interventi favorevoli al mercato obbligazionario. Di conseguenza il reddito fisso dovrebbe viaggiare con il vento in poppa, soprattutto se si considerano i bond di buona qualità

Le stime dell'Ocse

  • Sempre sul fronte del mercato obbligazionario, l’Ocse stima che il 36% del debito societario andrà a scadenza nei prossimi 36 mesi, per un ammontare di 12.300 miliardi di dollari. È il 40% del debito governativo, a livello globale. Per gli emittenti significa andare a rifinanziarsi a costi nettamente più elevati rispetto a quelli fronteggiati negli ultimi 10 anni e oltre. Secondo gli esperti è preferibile concentrarsi sulle obbligazioni di buona qualità, meno esposte a un aumento del tasso di fallimento delle imprese

Quanto rendono le obbligazioni

  • Sulla componente investment grade oggi si possono trovare ritorni a scadenza intorno al 5-5,5%. Le obbligazioni ad alto rendimento sono tuttavia più esposte al deterioramento del quadro economico. "Noi preferiamo la buona qualità, ma non disdegniamo il debito high yield", argomenta Luca Simoncelli, investment strategist di Invesco, "da una parte, perché prevediamo un contesto economico ancora positivo e tassi di default molto bassi. Dall’altra parte, perché i rendimenti complessivi offrono un buon cuscinetto di sicurezza". Oggi questa componente del reddito fisso rende a scadenza il 7,5/8% circa e per azzerare questo ritorno dovrebbe verificarsi un non banale aumento dei rendimenti del 2,4%"

Le Borse

  • La situazione appare un po' meno rosea sul fronte del mercato azionario. Come ha spiegato al Corriere della Sera Donatella Principe, director market and distribution strategy di Fidelity International, "assistiamo a una crescente concentrazione dei mercati azionari, a tre livelli. Gli Stati Uniti valgono ormai il 70% dell’azionario globale. Il settore tecnologico domina su tutti. E al suo interno, una manciata di titoli, guidati dai 'fantastici 4', Nvidia, Meta, Microsoft e Amazon, più Alphabet (il conglomerato di Google) e Apple, rappresentano da soli un terzo del paniere americano, l’S&P500. La posizione rialzista su questi nomi è la scommessa più affollata del mercato da 15 mesi a questa parte"

Rally tecnologici al tramonto?

  • I titoli tecnologici appaiono fondamentali nei portafogli ma, come spiega al Simoncelli di Invesco, "i nomi che hanno corso di più potrebbero andare incontro a qualche possibile vuoto d’aria". Una maggiore volatilità che "potrebbe portare a nuove prese di profitto, innescando ulteriori flussi di vendita da parte degli investitori sistematici". La ricerca di valore potrebbe orientarsi su altri mercati e settori: "L’Europa e i mercati emergenti asiatici stanno facendo bene, anche l’Italia, con i titoli bancari", ragiona Simoncelli che su un posizionamento più bilanciato elenca i "settori difensivi, come la cura della salute, accanto a finanziari, energetici e industriali"

Gli appuntamenti decisivi

  • Sono diversi gli appuntamenti da segnare in rosso sul calendario che potrebbero influire sull'andamento dei mercati. Le elezioni legislative anticipate francesi, indette dal presidente Emmanuel Macron all'indomani della sconfitta alle Europee, alimenteranno la volatilità almeno fino alla conclusione dei ballottaggi, in programma il 7 luglio. Osservate speciali sono anche le prossime riunioni delle banche centrali in cerca di una "road map" verso la normalizzazione monetaria. Sullo sfondo restano i rischi derivati dalle procedure di infrazione per deficit eccessivo che in Ue ha già coinvolto 7 Paesi tra cui Francia e Italia. Negli Usa l’Ufficio di Bilancio del Congresso stima per quest’anno un deficit ancora in crescita record, pari a 1.915 miliardi di dollari

Intelligenza artificiale

  • Sul fronte delle nuove tecnologie come l'intelligenza artificiale generativa, secondo gli esperti ci vorrà tempo prima che le applicazioni portino a un diffuso aumento della produttività e alla nascita di modelli di business. "E se ci rendessimo conto che per portare l’Ai nelle case abbiamo bisogno di investimenti enormi, fuori dalla portata degli stati e dei colossi tech? O che questo richiede una bolletta energetica che non possiamo permetterci di pagare? O una quantità di chip che non siamo in grado di produrre?", si domanda Donatella Principe, intervistata dal Corsera. Per l'esperta "in quello scenario, ad andare avanti saranno comunque i temi legati alla digitalizzazione del settore manifatturiero e allo smantellamento delle catene di fornitura globali: sulla tecnologia bisognerà essere più selettivi, d’ora in avanti"

La corsa dell'oro

  • Per quanto riguarda i beni rifugio, con sorpresa degli investitori nell'ultimo biennio l'oro è cresciuto fino a toccare un nuovo record a maggio attestandosi sopra i 2.400 dollari l'oncia. Da inizio anno è aumentato del +13% e gli esperti non prevedono cadute nel breve termine. Da un lato, lo scenario di tassi più elevati più a lungo lo penalizza, almeno agli occhi di coloro che vogliono trarre un flusso di reddito dai propri investimenti e gli preferiscono, per esempio, i titoli di Stato. Dall’altro aleggiano le incognite sulla Cina dopo che a maggio ha interrotto una serie di acquisti lunga 18 mesi, facendo impensierire alcuni investitori.
 

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