Pensione anticipata, ipotesi Quota 41 ma con il ricalcolo contributivo assegni più leggeri
EconomiaIntroduzione
Nella prossima Legge di Bilancio il governo Meloni potrebbe mettere sul tavolo l'opzione di uscita con 41 anni di contributi a prescindere dall'età. Una versione "pura", tuttavia, costerebbe 4 miliardi solo per il 2025 e spunta l'idea di un impianto contributivo. Chi accettasse in deroga alle regole vigenti - ovvero alla legge Fornero che ha fissato per la pensione di vecchiaia una soglia di 67 anni più 20 di contributi e per quella di anzianità i 42 anni di contributi - vedrebbe un taglio medio del 20% dell'assegno
Quello che devi sapere
Verso un intervento sulle pensioni
- Manca ancora qualche mese all'apertura della sessione di bilancio ma allo studio del governo iniziano a delinearsi le priorità da inserire nella prossima Manovra. Tra le misure in cantiere spicca un'accelerata sulle pensioni, con un nuovo sistema per l'uscita anticipata dal lavoro
Per approfondire:
Pensioni, cedolini di luglio 2024: in arrivo quattordicesime e trattenute. Il calendario
I vincoli di bilancio
- Il punto di partenza resta l'ultimo Documento di economia e finanza (Def) nel quale è scritto nero su bianco che "la spesa per prestazioni sociali in denaro è attesa aumentare del 5,3% nel 2024 e del 2,5% in media all'anno nel triennio 2025-2027". Ci si aspetta in particolare un aumento della spesa per le pensioni del 5,8% nel 2024 e del 2,9% in media nel successivo triennio
Quota 41
- L'equilibrio dei conti pubblici obbliga l'esecutivo alla prudenza in materia previdenziale. Accantonata, per il momento, l'idea di una riforma organica delle pensioni cancellando la Legge Fornero varata nel 2011-2012 dal governo Monti, si ragiona su meccanismi meno onerosi, come la norma che consente di uscire dal lavoro al raggiungimento di 41 anni di contributi a prescindere dall'età (Quota 41)
Il ricalcolo contributivo
- Questo ipotetico meccanismo di Quota 41 non sarebbe tuttavia "puro" ma passerebbe dal ricalcolo, per tutti gli anni di lavoro, del trattamento con il metodo contributivo integrale, il sistema introdotto dopo il 1996
Come funziona il meccanismo
- Il sistema interamente contributivo determina l’importo della pensione in base alla quantità di contributi versati, anziché agli ultimi stipendi percepiti come avviene con il sistema retributivo. Se venisse approvata, l'opzione offrirebbe la possibilità a migliaia di lavoratori di uscire prima dal lavoro, in deroga alla legge Fornero che ha fissato per la pensione di vecchiaia una soglia di 67 anni più 20 di contributi e per quella di anzianità i 42 anni di contributi
I costi di Quota 41 "pura"
- Per le casse dello Stato la versione alternativa di Quota 41 sarebbe meno onerosa rispetto alla soluzione priva di correttivi, che solo per il 2025 costerebbe 4 miliardi di euro. Una volta a regime Quota 41 "pura" ammonterebbe a 9 miliardi di euro
Il rischio di un taglio dell'assegno
- Con l'opzione di Quota 41 ricalcolata con il metodo contributivo l’assegno pensionistico risulterebbe notevolmente inferiore, pari al 15-20% in meno
Quota 41 per i lavoratori precoci
- Attualmente la possibilità di Quota 41 è già realtà per categorie specifiche di lavoratori precoci che a 19 anni avevano già accumulato 12 mesi di contributi. Occorre tuttavia soddisfare ulteriori requisiti come l'appartenere a una delle categorie di lavoratori vulnerabili, che vanno dai disoccupati agli invalidi, passando per caregiver e lavoratori con mansioni gravose. Inoltre, bisogna avere almeno un contributo settimanale versato nel sistema retributivo (prima di gennaio 1996)
La formula "41"
- Allo studio del governo ci sarebbe una formula per estendere a tutti il meccanismo attualmente riservatori ai lavoratori precoci, offrendo la possibilità di maturare i requisiti con 41 anni di contributi, invece dei 42 e 10 mesi per gli uomini e dei 41 anni e 10 mesi per le donne
A chi spetterebbe Quota 41
- L'idea di una nuova Quota 41 con la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall'età, ma con il solo calcolo contributivo in cambio di un assegno più basso del 15-20%, potrebbe interessare una platea di 100mila persone
Le altre ipotesi
- Oltre all'ipotesi di Quota 41 con il ricalcolo contributivo non è esclusa la possibilità di altri interventi, come ad esempio la proroga di Quota 103, l'uscita con tagli sugli assegni raggiungendo la somma di contributi ed età
Spesa pensionistica in aumento
- Secondo dati Inps nel 2023 la spesa pensionistica ha toccato quota 248 miliardi di euro, 17 in più rispetto all'anno precedente. Il numero di pensionati è tornato a crescere: 16,13 milioni, riequibrato solo in parte dall'aumento di occupati che superano i 23 milioni (+400mila in un anno). Il rapporto tra pensionati e occupati è ad oggi di 1,44 ma le proiezioni stimano che nel 2050 il rapporto scenderà a 1, un dato insostenibile per garantire il pagamento delle pensioni. Ulteriori rischi sul sistema previdenziale arrivano dalla qualità del lavoro per i giovani spesso protagonisti di carriere discontinue e salari molto bassi
Per approfondire:
Leggi anche
Economia
Manovra 2025, le ultime novità sugli emendamenti. Cosa sapere
Economia
Tredicesima insegnanti e personale ATA, oggi l'accredito in busta paga
Economia
Disoccupazione, quali sono i bonus e le indennità previsti nel 2025?
Economia
Prezzi diesel e benzina ai minimi. Risparmi per 103 euro a famiglia
Economia
Conti correnti, costo scende per la prima volta dopo 7 anni. I dati
in questa scheda
- Verso un intervento sulle pensioni
- I vincoli di bilancio
- Quota 41
- Il ricalcolo contributivo
- Come funziona il meccanismo
- I costi di Quota 41 "pura"
- Il rischio di un taglio dell'assegno
- Quota 41 per i lavoratori precoci
- La formula "41"
- A chi spetterebbe Quota 41
- Le altre ipotesi
- Spesa pensionistica in aumento
- Leggi anche
1/13