Il ministro dell'Istruzione Valditara firma due bandi, sono 1.928 i posti per il concorso ordinario. Gli altri sono quelli disponibili per stabilizzare gli insegnanti con tre o più anni di servizio
A distanza di 20 anni dall'ultimo, arriva il via libera al concorso per docenti di religione. I candidati, oltre alla valutazione dei titoli, dovranno superare una prova scritta, che consiste in 50 quesiti a risposta multipla computer-based e in una prova orale che comprende anche una lezione simulata.
In totale i posti a disposizione sono 1.928 - tramite concorso ordinario - a cui si aggiungono 4.500 posti finalizzati a stabilizzare gli insegnanti con tre o più anni di servizio.
Finora l'unico concorso per docenti di religione si era svolto nel 2004, in attuazione della legge 186/03, che istituiva i ruoli per l'insegnamento della religione cattolica. "Abbiamo deciso di bandire un nuovo concorso dopo 20 anni di fermo, nella consapevolezza che si tratta di una disciplina importante per la crescita degli studenti - ha affermato il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara - Grazie a docenti competenti e motivati, avremo maggiori occasioni di approfondimento della nostra storia ma anche di confronto sui principi che rappresentano le radici della nostra civiltà".
I posti a disposizione
Il totale dei posti a disposizione è di 1.928, di cui 927 per le scuole dell'Infanzia e primaria e 1.001 per la scuola secondaria, di primo e secondo grado.
A questi si aggiungono altri 4.500 posti destinati alle procedure straordinarie, bandite contestualmente dal Ministero per stabilizzare i docenti precari che hanno tre o più anni di servizio. I 4.500 posti in questione saranno ripartiti in questo modo: 2.164 posti per la scuola dell'infanzia e della primaria; 2.336 posti per la scuola secondaria di primo e secondo grado. L'obiettivo dei bandi è quello di assumere a tempo indeterminato 6.428 docenti di religione. Un piano assunzioni a cui aveva aspirato anche l'ex ministra Azzolina e che si era dovuto scontrare, però, con uno scoglio. L'ostacolo nel bandire il concorso all'epoca era costituito dalle resistenze di una parte dei vescovi dalla parte degli insegnanti precari che contestavano di aver già superato una dura selezione per l'insegnamento della religione cattolica.
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I requisiti per partecipare al concorso ordinario
Al concorso ordinario sono ammessi a partecipare i candidati in possesso di una certificazione dell'idoneità diocesana rilasciata dal Responsabile dell'Ufficio diocesano competente. Il rilascio deve avvenire nei 90 giorni antecedenti alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda di partecipazione ed è necessario che sia valida sia per la diocesi che per il grado di scuola cui la procedura si riferisce. Per la scuola secondaria di primo e secondo grado si richiede il possesso di almeno uno dei seguenti titoli: titolo accademico (baccalaureato, licenza o dottorato) in teologia o nelle altre discipline ecclesiastiche, conferito da una facoltà approvata dalla Santa Sede; attestato di compimento del regolare corso di studi teologici in un seminario maggiore; laurea magistrale in scienze religiose presso un istituto superiore di scienze religiose approvato dalla Santa Sede.
Mentre per le scuole dell'infanzia o primaria possono candidarsi anche sacerdoti, diaconi o religiosi purché in possesso di qualificazione riconosciuta dalla Conferenza episcopale italiana. Le commissioni esaminatrici dispongono di 250 punti, di cui 100 per la prova scritta, 100 per la prova orale e 50 per i titoli.
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Per i docenti precari ci sono poi le procedure straordinarie, finalizzate a reclutare a tempo indeterminato gli insegnanti di religione cattolica con almeno trentasei mesi di servizio, anche non consecutivi, nell'insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali. Come chi accede al concorso ordinario, anche loro dovranno dimostrare di avere, oltre al servizio, anche uno dei titoli richiesti per il concorso ordinario e la certificazione dell'idoneità diocesana. Il concorso si articolerà sulla base di tre elementi: una prova orale didattico-metodologica, alla quale può essere assegnato un punteggio massimo di 100 punti, la valutazione dell'anzianità di servizio (fino a 100 punti) e quella dei titoli di qualificazione professionale (fino a 50 punti).