La prova era stata istituita per l'impedimento dettato dall’emergenza Covid. Ma a gennaio il Consiglio di Stato ha stabilito l'illegittimità di un'ulteriore prova di concorso per "meri impedimenti individuali"
Rischiano il licenziamento i docenti di ruolo che hanno sostenuto la prova di concorso in un data suppletiva, istituita perché l’emergenza Covid aveva impedito loro di partecipare. Come ricostruito da Repubblica, il Consiglio di Stato, alla fine di gennaio, ha stabilito che non era legittimo fissare una data ulteriore di concorso per "meri impedimenti individuali", come è stato definito il Covid. Lo scorso 8 febbraio il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara aveva rilasciato un comunicato con il quale si impegnava a risolvere la situazione.
L'impegno del governo per un intervento non ancora arrivato
Il 6 marzo le insegnanti che hanno fondato un comitato di persone nella stessa situazione sono andate a Roma per un incontro: la sottosegretaria Paola Frassinetti ha risposto loro al question time confermando "l’intendimento del governo di intervenire nel primo provvedimento utile". Cosa, però, non ancora accaduta. "Il primo provvedimento legislativo utile sarebbe stato il decreto Coesione" - dicono gli insegnanti - "ma della promessa risoluzione della posizione dei docenti ingiustamente licenziati non c’è alcun segnale. "Al momento", aggiungono, "restano solo comunicati stampa e strette di mano, ma la norma per preservare la condizione di questi insegnanti, che hanno vinto un regolare concorso, ad oggi non c’è".