Giornata mondiale delle api, in Italia l’impollinazione ha un valore di circa 3 miliardi
In tutta l'Unione Europea ci sono almeno 600.000 apicoltori, che gestiscono 17 milioni di alveari e producono circa 250.000 tonnellate di miele all'anno. In Italia, gli apicoltori censiti al 2020 erano 65.000. Questi insetti sono fondamentali per molte specie coltivate in tutto il mondo, ma la loro salute è a rischio. È in corso infatti una forma di spopolamento: l’Onu parla di rischio estinzione
- Il 20 maggio è la Giornata mondiale delle api, istituita nel 2017 per volere dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La produzione agricola mondiale direttamente associata all'impollinazione animale rappresenta un valore economico stimato tra 235 e 577 miliardi di dollari
- Il valore economico del servizio di impollinazione operato dagli animali, spiega l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) è stimato valere circa 153 miliardi di euro a livello mondiale, dei quali circa 22 nella sola Europa e fra i 3 e i 2,5 per l’Italia
- Quasi il 90% delle specie di piante da fiore selvatiche del mondo e il 75% delle specie mondiali di interesse agrario dipendono per la loro riproduzione, interamente o in parte, dall'impollinazione operata da animali
- Questi insetti sono tuttavia in pericolo. Secondo l’Onu infatti "un numero crescente di specie di impollinatori in tutto il mondo è sull'orlo dell'estinzione a causa di diversi tipi pressione, molti dei quali prodotte dall'uomo. Le cause sono le stesse che stanno portando al declino della biodiversità: distruzione, degradazione e frammentazione degli habitat, inquinamento (in particolare da pesticidi), cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive, parassiti e patogeni"
- Tra gli impollinatori, le specie del genere Apis sono le piu numerose: oltre 20.000 in tutto il mondo, gran parte delle quali selvatiche. La più popolare è l'ape domestica, nome scientifico Apis mellifera, conosciuta nel mondo come ape italica. Il valore di questa specie, originaria dell'Europa, dell'Asia e dell'Africa, è legato anche alla produzione di miele, cera, propoli e pappa reale
- In tutta l'Unione Europea ci sono almeno 600.000 apicoltori, che gestiscono 17 milioni di alveari e producono circa 250.000 tonnellate di miele l'anno. In Italia, gli apicoltori censiti in Italia al 2020 erano 65.000, in costante aumento. In aumento è anche il numero degli alveari (1.950.000 unità nel 2020), con una produzione di miele stimata in circa 25.000 tonnellate
- Gli apicoltori segnalano la riduzione delle colonie di api - spopolamento degli alveari o moria delle api - dal 2003
- Ad oggi non è stata identificata un’unica causa per questo declino, ma sono stati individuati diversi fattori che incidono in modo negativo sulla salute e sulla sopravvivenza delle colonie 'allevate' di api da miele: la distruzione, il degrado e la frammentazione degli habitat, la semplificazione del paesaggio e l'eliminazione di fasce inerbite e siepi, filati, boschetti
- E ancora: l'agricoltura intensiva, la morte per fame delle api per via della ridotta disponibilità o qualità delle risorse alimentari, gli attacchi di agenti patogeni(virus, batteri e funghi) e parassiti. I cambiamenti climatici, il cambiamento culturale e commerciale delle pratiche di apicoltura, l'esposizione ai pesticidi usati in agricoltura per la difesa delle colture agrarie, i prodotti chimici utilizzati neglialveari per combattere i parassiti e i patogeni delle colonie
- I rischi legati a parassiti e malattie possono essere ridotti attraverso una migliore individuazione e gestione delle malattie. Utile inoltre adottare pratiche corrette di gestione dell'apiario e osservare regolamenti globali relativi al commercio e alla circolazione delle api stesse