Immobiliare, dove conviene comprare per affittare: Bali meglio di Dubai

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Secondo i dati di AirDna, le performance immobiliari della città indonesiana sono cresciute del 13% rispetto allo scorso anno garantendo una rendita media annua di quasi 40mila dollari e un tasso di performance del 99%. Dubai rallenta

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Secondo una nuova analisi stilata da AirDna, la piattaforma fondata da Airbnb, Booking e Vrbo, è Bali a posizionarsi come la destinazione più redditizia al mondo per gli investitori immobiliari che desiderano affittare i propri beni. La città indonesiana ha visto crescere, infatti, nell’ultimo anno le rendite del 13%, con una media annua di quasi 40mila dollari. Con oltre un milione di notti e una spesa di 73 milioni di euro, l’Indonesia sta diventando sempre più appetibile per il mercato turistico italiano e, secondo i Bankitalia/Enit per il 2024, è previsto un ulteriore aumento del 10%.

Il perché del successo di Bali

"A parità d’investimento, ha commentato Michele Porinelli, titolare di Bali Holidays Properties che, dal 2021 si è traferito sull’isola e ha qui trasferito la sua decennale esperienza nel settore immobiliare, Bali garantisce una rendita tre volte superiore a quella di Dubai. Con un investimento di 150mila dollari a Dubai si può acquistare uno studio di 50 metri quadrati e ottenere una rendita annua di circa 20mila dollari. A Bali, con la stessa cifra, si può acquistare una villa e ottenere una rendita annua di 70mila dollari", ha spiegato.

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Dubai, rallentamento o crisi? 

Dubai, al contrario, riferisce sempre AirDna, lo scorso anno ha avuto una flessione nel mercato turistico del 7% assestando la rendita media a poco più di 30mila dollari. “A parità d’investimento, Bali garantisce una rendita tre volte superiore a quella di Dubai”, si legge in una nota. Secondo gli ultimi dati, il boom immobiliare della città emiratina sembra stia volgendo al termine, alimentando dubbi e interrogativi tra investitori e broker. Il mercato, che negli ultimi anni ha registrato una crescita esponenziale, potrebbe essere vicino a una crisi simile a quella del 2008? Nonostante il rallentamento, il settore immobiliare rimane una componente fondamentale per il successo di Dubai, rappresentando l'8,9% dell'economia della metropoli. La sua vulnerabilità, però, risiede nella forte dipendenza dal capitale straniero, in particolare da quello cinese e russo, come sottolinea Ronan Hannan, direttore della società di consulenza Proven Partners, a Reuters. Nonostante le preoccupazioni, Dubai non si arrende. Dopo il crollo del 2008, la città ha avviato un piano di rilancio economico basato su una crescita sostenibile, con l'obiettivo di raddoppiare la propria produzione e posizionarsi tra i primi quattro centri finanziari del mondo. Il piano decennale, noto come D33, rappresenta un faro di speranza per il futuro di Dubai e del suo mercato immobiliare.

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