Il tonfo di oltre il 14% alla Borsa di Parigi ha già fatto bruciare al gruppo in mano alla famiglia Pinault 7,6 miliardi di euro di capitalizzazione. Il calo del marchio Gucci, che rappresenta i due terzi degli utili di Kering e che ha spinto al profit warning, rischia di creare un divario coi concorrenti Lvmh e Hermes
Crollo di oltre il 14% alla Borsa di Parigi. Bruciati più di 7 miliardi di capitalizzazione. Il colosso del lusso Kering affonda nel mercato dopo aver anticipato ieri che i ricavi del primo trimestre si contrarranno del 10% a causa di un calo del 20% delle vendite della sua griffe di punta, Gucci, su cui pesa la performance negativa nell'area dell'Asia Pacifico. Il profit warning affossa tutto il settore del lusso: Lvmh cede il 3,1%, Richemont il 3,7%, Dior il 4,1% mentre a Piazza Affari Moncler e Cucinelli sono in calo di oltre l'1%.
Allarme profitti
Il gruppo ha emesso un profit warning per il primo trimestre, motivato da timori di una potenziale diminuzione delle vendite nella regione Asia-Pacifico del marchio Gucci, il quale rappresenta il 68% del suo utile operativo complessivo. "Questo allarme profitti rappresenta un'eccezione tra i principali attori del settore dato che il mercato guardava con maggiore ottimismo al 2024" ha commentato l'analista della società di servizi finanziari eToro secondo cui "è innegabile che le valutazioni nel settore siano elevate, specialmente per le maison italiane come Salvatore Ferragamo, Brunello Cucinelli, Tod's, Ermenegildo Zegna e Moncler".
Gucci
"Gucci ha sofferto in modo significativo per il fatto di essere nel mezzo di un'importante transizione a livello di design e di gestione, con una debole performance dei suoi articoli evergreen e una penetrazione limitata dei nuovi prodotti" ha commentato la multinazionale americana Citi. Anche secondo l'analisi di Jefferies "I prodotti Gucci tradizionali non hanno risonanza tra i consumatori", mentre la transizione verso i prodotti firmati dal nuovo direttore creativo Sabato De Sarno è ancora in "una fase iniziale". Con la revisione delle stime sugli utili gli investitori probabilmente valuteranno se verranno intaccate anche le "ambizioni di fusione e acquisizione" di Kering.